Amo alla follia gli anime giapponesi, soprattutto quelli prodotti dallo Studio Ghibli. Sono in grado di farti esplorare mondi fantastici e pieni di simboli.
Per questo motivo sono rimasto molto incuriosito da "Mary e il Fiore della Strega", opera prima dello Studio Ponoc, formato da professionisti provenienti proprio dalla Ghibli.
Niente da fare, il Giappone riesce sempre a regalarci grandi bellezze.
Trama: Mary Smith è un'energica bambina che va a passare l'estate in campagna, presso la prozia. Mentre cerca un modo per ammazzare il tempo, la giovane trova un misterioso fiore...
Diretto da Hiromasa Yonebayashi, prodotto dallo studio di animazione Studio Ponoc e uscito nel 2017 in Giappone, "Mary e il Fiore della Strega" (in originale "Meari to majo no hana") è un lungometraggio animato di genere fantasy. Qui da noi è stato disponibile ai cinema come evento speciale dal 14 al 20 giugno.
La protagonista della storia è Mary Smith, una bambina dai capelli folti e rossi.
Intorno a lei ci sono vari personaggi secondari: Peter, un ragazzo che abita vicino alla casa di Mary; la prozia Charlotte e Banks, la paziente governante della casa; Zebedy, l'anziano giardiniere della casa; Madame Mumblechook, rettore di un'università interamente dedicata a maghi e streghe; Dottor Dee, un inquietante scienziato, e Flanagan, il custode delle scope degli studenti.
Ultimi, ma non meno importanti, Tip e Big, due adorabili gattini che assistono Mary nella sua avventura.
Mary è una bambino vispa e piena di voglia di fare, ma è altrettanto impacciata: ogni cosa che fa, combina disastri. Però è impossibile sgridarla perché è troppo adorabile.
Io, inoltre, la adoro anche per un semplice e motivo: ha i capelli rossi. Sono sempre contento di vedere un protagonista "pel di carota" (non a caso, adoro anche Merida e Ron Weasley).
Anche il cast secondario è colorato e interessante, anche nel caso dei personaggi che appaiono di meno. Non sono super sviluppati, ma rendono la storia piacevole. Il gattaro in me ha amato alla follia la coppia di micetti. Mi sarebbe piaciuto vedere di più Flanagan: in ogni scena, riusciva a portare allegria.
La storia è molto Ghibli-esca, piena di elementi fantastici.
Mary arriva nella casa della prozia a passare l'estate, ma trova poco o niente da fare. Cercando di combattere la monotonia, la bimba trova un misterioso fiore e acquisisce poteri magici. Dal quel momento, comincia l'avventura: Mary arriva in un'università totalmente dedicata al mondo della magia. Sembra quindi che sia arrivata la svolta suprema, ma gli imprevisti arrivano puntuale e Mary è costretta a combattere il nemico, in modo da poter tornare alla normalità, fino ad arrivare al finale positivo, sotto una canzone melodiosa e orecchiabile. In tutto questo vediamo la crescita di Mary, da bambina spensierata a eroina.
Rispetto a opere più profonde come "La città incantata" è "Principessa Mononoke", questo anime ha un'atmosfera più leggera, ci sono molti momenti allegri e pure nelle scene più dinamiche, il ritmo rimane molto calmo.
Il tema della magia, nonostante non sia il massimo dell'originalità, è in grado di intrigare gli spettatori, e il rapporto tra scienza, natura e progresso ha un ruolo fondamentale.
Io forse ho molto a cuore la situazione, ma trovo che questo film lanci un altro messaggio molto bello: mette noi redhead in buona luce. Nonostante tutti dicano che i capelli rossi portino sfiga immane, qui Mary viene vista come una strega dal talento spropositato proprio grazie al colore dei suoi capelli. Capelli rossi = genialità.
Questo elemento rappresenta una botta di autostima per noi pel di carota, ma anche un calcio alle gengive a chi si crede simpatico nel prenderci in giro. Suck it, fools! <3
La sceneggiatura è simpatica, i dialoghi non sono pesanti, soprattutto perché a differenza di molti altri anime, l'adattamento non ha subito allucinanti stravolgimenti, quindi niente linguaggi astrusi e neologismi arcaici, per fortuna.
Si possono notare vari omaggi al mondo Miyazaki, come i gatti e la figura della strega ("Kiki Consegne a Domicilio) o la struttura sospesa nel cielo (tipo "Laputa").
La grafica è meravigliosa. I personaggi sono carinissimi, le ambientazioni magnetiche (l'università per maghi e streghe è una vera figata) e ogni colore riesce a regalare emozioni. Si vede proprio che dietro questo lavoro ci sono professionisti provenienti dallo Studio Ghibli.
Colonna sonora molto bella, ogni traccia è azzeccata.
"Mary e il Fiore della Strega" non è il capolavoro dell'anno, ma sa intrattenere ed è una bellezza, a livello visivo. La protagonista, poi, è adorabile.
Spero sia un ottimo trampolino di lancio per lo Studio Ponoc e soprattutto, mi auguro che riescano a produrre opere originali, senza limitarsi a imitazioni di stampo Miyazaki. Grafica bella o no, le imitazioni non sempre sono gradite.
Potere ai rossi! :P
RedNerd Andrea
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