ONIMUSHA: WARLORDS - A caccia di demoni




Ancora una volta, grazie agli sconti del Nintendo E-Shop, ho scoperto una gemma fantastica e retro.

Non ho mai avuto modo di giocare per bene alla saga di "Onimusha". Ricordo, però, di aver giocato brevemente al terzo capitolo, perché mi è rimasta impressa la presenza dell'attore Jean Reno in un videogioco.
È stato un vero peccato non essere riuscito a giocare la saga completa quando uscì a suo tempo, perché è proprio il mio genere: tanta azione, combattimenti a non finire, demoni e cultura giapponese.

Grazie alla resa in HD del primo capitolo, ho potuto in parte recuperare questa grave mancanza. 

Trama: La battaglia di Okehazama si è conclusa. Il grande condottiero Oda Nobunaga, nonostante abbia vinto, sembra essere morto. Passa un anno e il giovane guerriero Samanosuke, sopravvissuto alla battaglia, viene convocato dalla cugina Yuki, preoccupata per la scomparsa di alcuni suoi servi. Samanosuke si precipita al castello e trova il caos...

Sviluppato e pubblicato da Capcom, "Onimusha: Warlords" è un videogioco che contiene elementi action e di avventura ed è il primo capitolo della serie di "Onimusha". Uscito inizialmente nel 2001 per la PS2, è stato poi reso disponibile per Xbox e PC; più di 10 anni dopo, è infine uscito per Xbox One, PS4 e Nintendo Switch in alta definizione.

In questo gioco controlleremo due personaggi: il condottiero Samanosuke e il suo braccio destro, la kunoichi Kaede.
Altri personaggi sono la principessa Yuki, cugina di Samanosuke e damigella in pericolo; Yumemaru, bambino "adottato" da Yuki; il, potente Nobunaga Oda, aiutato dal servo Tokichiro, e lo scienziato demone Guildensterne.

Samanosuke è il tipico samurai giapponese medievale: valoroso, romantico e dal nome lungo chilometri.
Kaede è cazzutissima, il braccio destro che tutti vorrebbero avere. Bello il confronto con Samanosuke in termini di potenza: se lui è lento ma forte, lei è più debole ma molto rapida.
Yuki, da perfetta damigella in pericolo, è molto dolce e fragile; il pensiero di rischiare di non riuscire a salvarla mette molta ansia.
Yumemaru svolge perfettamente il suo ruolo di moccioso col caratterino. 
Nobunaga, personaggio realmente esistito (chiunque abbia studiato un minimo di storia giapponese se lo ricorda benissimo) è la "special guest star" del gioco: appare poco, ma si nota subito la sua imponenza. La cosa un po' negativa su di lui è il fatto che la sua imponenza è l'unica cosa che resta impressa, perché praticamente non fa una mazza, se non comparire e guardare male.
Il suo servo Tokichiro è molto odioso e viscido. In realtà anche lui è un personaggio storico importante: Toyotomi Hideyoshi.
Sinceramente, non lo facevo così orrido e ambiguo. 
Guildensterne è proprio uno scienziato demone: brutto come il peccato, cattivo e persistente nel suo obiettivo, tanto da sguinzagliare ogni suo singolo sgherro capace di ucciderci. Per fortuna, Samanosuke è coriaceo.

La storia è semplicissima. Samanosuke si dirige al castello di Yuki perché la ragazza è convinta che i demoni genma stiano causando la sparizione di alcuni suoi servi. Il ragazzo, accompagnato dalla fida Kaede, giunge tardi: i genma hanno occupato tutto il palazzo. Per fortuna, gli oni (demoni giapponesi) sono decisi ad aiutarlo e gli forniscono un'arma micidiale in grado di uccidere i genma e assorbire le loro anime: un guanto.
Tranquilli, se schiocca, non succede nulla. 

Ottenuto questo validissimo strumento, Samanosuke si addentra nei meandri del palazzo così da fermare la minaccia demoniaca e salvare Yuki prima che sia troppo tardi.
A grandi linee, la storia ricorda molto "Resident Evil": mostri che invadono una location ampia, complotti, enigmi...d'altronde, anche "Onimusha" è un gioco Capcom. Proprio per questo ho anche notato degli elementi che avremmo visto in futuro nella saga di "Devil May Cry", come il guanto demoniaco, il gameplay hack 'n slash e il potenziamento delle armi tramite anime di demoni uccisi.
Grazie Capcom per averci regalato tutte queste grandi storie action e horror. 

In sintesi, assistiamo Samanosuke e Kaede mentre esplorano in lungo e in largo il castello. 

"Esplorando il castello,
Quante cose che scopriamo, 
Sangue, demoni e morte, 
Che spettacolo!"

Parentesi "Esplorando il corpo umano" a parte, più ci addentriamo nella dimora, più cose scopriamo sull'invasione genma, fino ad arrivare allo scontro finale contro i cattivi più letali.
Storia, quindi, molto semplice, senza tanti colpi di scena, è tutto un pochino banale, ma molto avvincente. La suspense aumenta quando i nostri eroi incontrano le trappole più letali del castello.
La fase finale del gioco è epica, la storia si conclude in maniera degna ma sempre regalando premesse per un seguito. 
Ormai abituato a giochi longevi (sono appena uscito da una lunghissima esperienza con "Ōkami"), mi aspettavo che "Onimusha: Warlords" durasse un po'. Invece è durato uno sputo, si completa in pochissime ore, soprattutto se provvisti di una guida su internet. Dura molto meno di un "Resident Evil" qualunque.
Poi, però, mi hanno spiegato che il gioco è stato uno dei primi a essere rilasciati per la PS2, quindi ancora non si sapeva come sfruttare al massimo le potenzialità della neonata console. 
Alla fine, è stata un'esperienza breve ma intensa e fighissima. Giappone medievale, demoni, horror: ho apprezzato ogni elemento.

Sceneggiatura semplice come la storia: la trama è lineare e breve, mentre i dialoghi sono basilari, i tipici botta e risposta del genere. Personaggi interessanti, ma poco sviluppati.

Il gameplay è molto intuitivo. 
Innanzitutto, si può giocare nei panni di Samanosuke e Kaede. I momenti in cui si cambia personaggio sono fissi, legati alla storia. 
Samanosuke è più lento, ma potente. Inoltre può assorbire anime grazie al guanto demoniaco e utilizzare attacchi elementali, sbloccabili col progredire nel gioco. 
Kaede è rapida, ma più debole sia di vita (non si può aumentare la sua salute), che negli attacchi. Infatti, vi consiglio di avanzare nella missione con lei, senza fermarvi ad accoppare mostri, tranne quando vi è richiesto di farlo. Inoltre, non essendo dotata di guanto demoniaco, non può utilizzare attacchi elementali e assorbire anime.
Il gameplay di Samanosuke è, quindi, più complesso e principale. 
Le anime dei demoni uccisi vanno assorbite tenendo premuto un pulsante. Se si aspetta troppo, le anime spariranno. Esse sono di tre colori diversi: rosse (collezionabili), blu (ricaricano gli attacchi elementali) e gialle (si recupera un po' di salute). Le anime più grandi ovviamente contengono più ricompense.
Utilizzando le sfere rosse, si possono potenziare le spade e gli attacchi elementali, nonché si possono potenziare oggetti curativi e armi da lancio, come frecce e pallottole. Tra gli oggetti curativi, ci sono le erbe. Vi ricorda qualcosa?
Nel corso del gioco, si possono trovare nei forzieri armi e corazze più potenti. 
Altri collezionabili sono gli oggetti chiave, importantissimi per sbloccare nuove aree; documenti utili per capire in più qualcosa sulla storia; frammenti di messaggi in codice, con cui si possono aprire forzieri speciali che contengono potenziamenti per barre di salute e magia, e fluoriti, minerali dal potere sconosciuto. Se lo raccogliete tutti, otterrete una ricompensa interessante.

Tornando al gameplay più attivo, Samanosuke può attaccare con colpi di spada standard e colpi potenziati dalla magia (Kaede ha solo quelli standard). Ognuno dei due attacchi corrisponde a un pulsante diverso. Con un altro tasto si può parare (se vi buttate solo sull'attacco, sarete spesso a rischio morte...parlo per esperienza), mentre con altri si può passare dalla spada all'arco/fucile e viceversa. Questo scambio di armi è un po' scomodo perché è lento e si può fare solo quando il personaggio è fermo, quindi il rischio di venire colpiti dai nemici mentre si cerca di cambiare arma è alto.
Anche prendere la mira per sparare è un pochino difficile perché bisogna usare più di un pulsante e prendere la mira, se non lo fa automaticamente, con la levetta. 
Ogni tanto, dovrete salvare dei guerrieri sopravvissuti all'attacco. Se riuscite a difenderli, otterrete oggetti utili come ringraziamento.
Ci sono moltissimi enigmi, come in "Resident Evil", alcuni semplici altri più ostici.

Alla fine della partita, vi verrà data una valutazione che dipende dal tempo impiegato, dai fluoriti raccolti e dalle anime raccolte. In base alla difficoltà e alla valutazione, otterrete delle ricompense. 
Visto che il gioco è rapidissimo da finire, vi consiglio di rigiocarlo. 

I comandi sono invecchiati abbastanza male: sono molto simili, in rigidità, ai primi giochi di "Resident Evil". Mi sono trovato un po' in difficoltà a muovermi e a mirare con le armi da fuoco. 

Il comparto grafico va valutato considerando il periodo in cui è uscito, ovvero gli immediati inizi degli anni 2000. Da questo punto di vista, l'estetica è stupenda, i volti dei personaggi umani hanno quel "quid di categoria" che li rende affascinanti. I mostri sono orribili e ben differenziati tra loro, anche se si tratta di poche specie.
L'elemento giapponese medievale è rappresentato bene grazie a un enorme castello, armi classiche (anche se la presenza di una specie di fucile mi ha un po' lasciato perplesso) e abiti tradizionali e molto belli.
Parlando del castello, è decisamente un luogo più grosso del previsto: ci sono un sacco di stanze e anche i sotterranei e luoghi esterni adiacenti. Affascinante ma allo stesso tempo inquietante.
Devo dire, però, che la grafica non l'ho reputata invecchiata male, forse anche per merito della resa in alta definizione.
La colonna sonora è bella, molto tradizionale, anche se consiste in poche tracce. 

Una volta giocata la prima ora, ho rosicato. Come ho potuto ignorare, a suo tempo, un franchise così figo come "Onimusha"? Non posso nemmeno dare la colpa alla mia giovane età, visto che alle elementari giocavo già sfacciatamente a giochi "pesanti" come "The House of the Dead", "Resident Evil", "Tekken" e "Killer Instinct".
Nonostante sia alquanto breve, è coinvolgente e coattissimo. È un titolo perfetto per chi apprezza il Giappone antico, l'horror e il combattimento.
Spero che vengano rimasterizzati anche i capitoli successivi, ci giocherei super volentieri...sperando che durino di più. 
Sennò li prenderò per PS2 nei mercatini dell'usato...sperando non costino un'occhio della testa.

RedNerd Andrea

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