CINEMA: IL LATO POSITIVO - Un film meravigliosamente diverso


Nel 2012, quando uscì "Il Lato Positivo" (in inglese "Silver Linings Playbook") nei cinema americani, era appena iniziato il periodo di successo planetario per Jennifer Lawrence. Avendola vista sia nel reboot di X-Men che nel primo Hunger Games, ero rimasto colpito da lei e mi ero detto che avrebbe fatto strada. Devo dire di averci azzeccato xD La ragazza vanta una bella carriera e un sacco di premi, tra cui un Oscar. Io sinceramente non capisco perché sia odiata da mezzo internet, ha molto talento. Comunque, in autunno le notizie sul suo nuovo film avevano cominciato a circolare in Italia, mentre nei vari festival internazionali veniva già proiettato, incontrando subito un grande successo. Da noi sarebbe uscito solo a marzo del 2013. Armandomi di pazienza, decisi di aspettare leggendo il libro da cui è tratto il film (ho fatto in tempo a prendere l'edizione pre-film, ancora intitolata "L'Orlo Argenteo delle Nuvole"), scritto da Matthew Quick. Poi finalmente è uscito il film e mi sono fiondato al cinema.

Cominciamo con la trama: Pat Solitano è un ex insegnante affetto da disturbo bipolare che ha passato alcuni mesi in un ospedale psichiatrico, dopo aver aggredito violentemente l'amante della moglie. Tornato finalmente a casa, l'uomo si trova a dover reinventare la sua vita insieme ai suoi genitori. Incontra Tiffany, una giovane vedova...

Diretto da David O. Russell ("The Fighter"), il film, oltre alla Lawrence, che interpreta Tiffany, comprende altri validissimi attori: Pat è interpretato da Bradley Cooper (da me soprannominato all'epoca "Il biondo di Una notte da leoni"), il suo amico Danny è Chris Tucker (il partner di Jackie Chan in "Rush Hour"), mentre il padre di Pat ha il volto di un certo Robert De Niro, che credo tutti voi conosciate.

Innanzitutto, il libro l'ho trovato piacevole e leggerlo prima del film non ha guastato per niente la visione, anche perché cerco sempre di non mettere a confronto libro e film, li reputo due prodotti diversi con i propri pregi e difetti. Oggettivamente, il film è abbastanza fedele al libro.
La storia è incentrata sui tentativi di Pat di reintegrarsi nella società. Essa comincia con lui che esce dall'istituto psichiatrico, quindi non abbiamo modo di conoscere l'inizio dei suoi disturbi, ma gli eventi successivi ci aiutano comunque a comprendere la sua situazione e a legare con lui. Ovvio che non possiamo capire davvero come si senta e alcune sue azioni esagerate provocano imbarazzo (o forse sono io che ho una soglia emotiva troppo alta), ma per tutto il film vediamo un uomo che cerca di combattere i suoi problemi e di riscattarsi con la società, il tutto rimanendo sé stesso, ed è impossibile non affezionarsi a lui. Così come con gli altri personaggi, ognuno con i suoi problemi psicologici.
Ovviamente il film, come si può vedere dalla trama, tratta temi delicati: oltre alla bipolarità, troviamo l'esclusione da parte della maggior parte delle persone "normali", che a tratti scade anche nello scherno, e la depressione (di cui soffre Tiffany). La cosa bella è che tutto viene mostrato senza ricorrere al melodramma, in modo semplice ma efficace, come nella vita di tutti i giorni.
È inutile dire che gli attori hanno fatto un ottimo lavoro, aiutati da una sceneggiatura intelligente, ironica e mai banale.
La storia scorre, tra risatine e momenti intensi, senza annoiare, anzi a fine film, oltre a essere contenti per il finale a lieto fine, si è anche un po' dispiaciuti per il fatto che sono imminenti i titoli di coda.

Questo film non mi annoia mai, è sempre un piacere vederlo. E gli sono grato per molte cose: innanzitutto per avermi fatto rivalutare Bradley Cooper (in questi ultimi anni ha dimostrato di essere un grande attore, come in "American Sniper"), poi per avermi fatto apprezzare De Niro (purtroppo sono cresciuto con "Mi presenti i tuoi", in cui interpreta un personaggio a dir poco fastidioso...devo decisamente recuperare i suoi filmoni degli anni passati). Ma soprattutto per avermi aiutato a comprendere meglio le sue tematiche. I film che sanno trattare bene i problemi sociali non sono tanti, quindi film come questo, in grado persino di essere educativi, sono sempre i benvenuti. Non ho mai smesso di essere dalla parte di Pat e ho odiato chiunque gli andasse contro solo perché etichettato come "problematico" (Sì, poliziotto del quartiere, c'è l'ho con te). Persone come lui non hanno scelto di nascere così. E, anzi, sono in grado di risultare persone migliori di noi "normali".

In poche parole, c'avete da vedé sto film. A mio parere, merita tanto. E tutti i premi ricevuti (tra cui un Oscar alla Lawrence, con nomination pure a Cooper e De Niro) sono meritati.

RedNerd Andrea

Personaggio preferito: Pat e Tiffany. E i genitori di Pat. Persone adorabili, con tutte le loro particolarità.

Commenti

  1. Dopo una meravigliosa parentesi in cui ho avuto una vaga idea di cosa stesse trattando, siamo tornati nel fantastico mondo dell'ignoto (almeno per me). Iniziamo subito da una considerazione: un bipolare incontra una vedova. Le vedove sono persone pericolose, ne hanno già fatto fuori uno, perché offrirsi come vittima sacrificale? Mi auguro solo che lei non vada "tutti i giorni al cimiteeeero". Di sicuro, ha abbandonato il desiderio di essere sola nel suo letto...

    Seconda osservazione: lui non è alain delon, ma uno che picchia le donne. E lei sa quanto il tema tocchi me e il mio mento.

    Per il resto sembra un bel filmettino. Anche se non è il mio genere. Preferisco di rosso fuoco i miei capelli tingere...

    -Mareval94


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    1. Mareval, ti rendi conto che è un commento che non capirebbero nemmeno i tuoi parenti più stretti? Il 90% delle citazioni è tratto dal capolavoro della signora Olivia "Voglio diventare vedova" facilmente reperibile su YouTube. Consiglio di recuperare. Sul fattp che il tuo mento odia i violenti... È troppo personale.

      -Verve

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