HORROR WORLD: LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI - Tributo a George A. Romero


I fan dei film horror saranno rimasti dispiaciuti per la morte di George A. Romero, uno dei più importanti registi del settore: grazie alle sue opere, il genere zombie ha raggiunto un'elevata popolarità e ha ispirato molti lavori, sia in chiave parodistica che non.
Il primo film diretto da lui che ebbi modo di vedere fu "Diary of The Dead - Le Cronache dei Morti Viventi", del 2007, ma la sua carriera è cominciata molto prima, grazie al suo capolavoro "La Notte dei Morti Viventi", uscito nel 1968, e fa strano vedere come, con tutte le innovazioni tecnologiche, i film di adesso non riescano comunque a impressionare e a far paura come quelli di decenni fa.

Trama: Pennsylvania. Barbara e suo fratello Johnny si dirigono al cimitero per portare una croce sulla tomba del loro padre. All'improvviso un uomo uccide Johnny e cerca di aggredire Barbara, ma la ragazza riesce a fuggire e a rifugiarsi in una casa. Per fortuna l'edificio non è abbandonato: anche la famiglia Cooper, la coppia di fidanzati Judy e Tom e un uomo di nome Ben hanno trovato lì riparo. Insieme cercheranno un modo per sopravvivere agli aggressori, che aumentano inesorabilmente...

"La Notte dei Morti Viventi", pellicola in bianco e nero, è stato il primo lungometraggio di Romero, qui anche sceneggiatore insieme a John A. Russo. Il regista ha dichiarato di essersi ispirato al romanzo "Io Sono Leggenda" (Richard Matheson, 1954).

Essendo un film finanziato con un piccolo budget, la produzione ha agito in maniera limitata su molti elementi: i protagonisti vengono tutti interpretati da attori sconosciuti o amici dello staff, compresi i produttori. Per esempio, i coniugi Cooper vengono interpretati da Karl Hardman e Marilyn Eastman, addetti alle musiche, al trucco e ai costumi, mentre la figlia dei Cooper ha il volto della vera figlia di Hardman.
I personaggi riescono a essere ben caratterizzati e ognuno di essi riesce a mostrare un modo diverso di reagire alla catastrofe che sta avvenendo: per esempio Ben, il protagonista, è determinato a sopravvivere fino all'arrivo dei soccorsi e vuole portare tutti al centro di soccorso più vicino; Barbara, d'altro canto, subisce un forte trauma e rimane per molto tempo in uno stato di trance; il signor Cooper non vuole lasciare il riparo e si dimostra poco collaborativo, al contrario della moglie e dei due fidanzatini.
Ben, interpretato da Duane Jones, è un protagonista atipico, per l'epoca, in quanto è nero. Tuttavia non è presente nessun riferimento alla sua pelle, nei dialoghi, come se dovesse comunque intaccare la nostra opinione nei suoi confronti. Il suo è un bel personaggio, eroico, combattivo e ottimista.

La trama, seppur semplice (mostra un gruppo di persone che cerca di sopravvivere in una situazione di gravissima emergenza), è una grande innovazione, per gli anni '60 e '70, in quanto pochissime persone prima avevano tentato di portare sul grande schermo creature non morte con tendenze cannibali. Finora gli horror erano più concentrati su Dracula, Frankenstein e altre creature aberranti ma già famose. Gli zombie sono una novità.
Come prevedibile, la storia è un'escalation di tragedie e difficoltà, in grado di togliere ai personaggi e agli spettatori ogni briciolo di speranza. La colpa di questi problemi non va attribuita solo alle creature cannibali, ma alla stupidità umana, in quanto non tutti sono in grado di agire razionalmente, finendo invece per peggiorare la situazione.

La sceneggiatura è umile, non ci sono battute complesse o pretese di dialoghi impegnati, si tratta solo di rappresentare la risposta dei sopravvissuti agli eventi che stanno accadendo. Inoltre è risaputo che molte delle battute sono state improvvisate mentre venivano girate le scene. Il risultato è buono, i dialoghi e le performance sono molto naturali, per essere un film estremamente indipendente. Per la prima volta, in un film zombie, ho provato seria angoscia sentendo il telegiornale che aggiornava i protagonisti sui massacri.
Inoltre i non morti non vengono mai chiamati "zombie", caratteristica che verrà ripetuta in molti altri film zombie, come gli adattamenti di "Resident Evil" e "The Walking Dead".

Sempre per le limitazioni di budget, l'ambientazione utilizzata è molto essenziale: per tutto il tempo del film vengono utilizzati solo una lunga distesa di campagna, un cimitero e un paio di case, tutto situato in una zona della Pennsylvania. Anche gli oggetti di scena e gli effetti speciali sono davvero semplici: per gli zombie viene utilizzato solo un trucco pallido, con l'aggiunta di cera per evidenziare le ferite. Tuttavia, a mio parere, è proprio questa tecnica a rendere tutto molto efficace, in quanto gli zombie sono davvero inquietanti, senza mostrare forti stravolgimenti sui volti. Forse è il bianco e nero ad aumentare il senso di terrore xD Anche sangue e gore vengono realizzati senza troppi effetti...eppure le poche volte che si è visto un momento di forte violenza (leggasi "budella e schifezze varie"), mi sono sentito strano. E io ne vedo, di horror violenti xD
A completare il tutto, una colonna sonora d'atmosfera e molto inquietante.

A grande sorpresa di tutti, Romero compreso, il film è un grande successo, arrivando a incassare 18 milioni di dollari e ad acquisire lo status di "film cult". Ciò permetterà al regista di produrre una vera e propria serie di film sull'apocalisse zombie, tra cui un altro capolavoro come "Dawn of The Dead" (da noi arrivato con il titolo di "Zombi", nel 1978), che ispirerà la fantastica parodia di Edgar Wright "L'Alba dei Morti Dementi", con Simon Pegg. Il capitolo distribuito più recentemente è "Survival of The Dead", del 2009. Inoltre "La Notte dei Morti Viventi" è stato riproposto attraverso tre remake, di cui uno animato.
Al momento stanno lavorando su un nuovo film, al momento intitolato "Road of The Dead". Senza il suo creatore, però, come sarà il risultato? Io sono positivo, sarà un grande omaggio a Romero.

Se devo essere sincero, sono riuscito a vedere pochi film di George A. Romero per intero. C'è qualcosa, nel suo modo di mostrarci gli zombie, che mi fa molta impressione. Infatti sono riuscito a finire solo "La Notte dei Morti Viventi" e "Diary of The Dead". Un giorno mi farò forze e vedrò almeno "Dawn of The Dead"!
I fan del genere horror sicuramente avranno visto almeno un film di Romero: se non lo avete fatto, rimediate. Il contributo che ha dato all'industria, con i suoi film in grado di trasmettere forti messaggi di critica sociale, nonostante la trama (in "Diary of The Dead" questa caratteristica è molto presente), è stato enorme. Inoltre i suoi primi film sono in grado di angosciare molto più dei filmetti moderni. Prendete esempio da lui, se volete onorare il genere horror.

R.I.P George A. Romero e grazie per aver messo alla prova la resistenza di molti spettatori, me compreso. Non è che hai intenzione di tornare in vita come uno zombie? Giusto per chiedere...non vorrei essere quello "sfortunato" che ti incontrerà per strada. Scherzi a parte, grazie di tutto.

RedNerd Andrea

Fun Fact: Romero era stato inizialmente scelto per dirigere e scrivere l'adattamento cinematografico della serie di "Resident Evil", dopo aver diretto uno spot pubblicitario per il secondo videogioco. Nonostante la sua sceneggiatura rappresentasse in maniera fedele gli eventi del primo capitolo, i produttori disapprovarono il suo lavoro e scelsero Paul W. S. Anderson, che alla fine dirigerà ben 6 film, non tutti di ottima qualità (non sono quasi per niente fedeli al gioco), ma godibili. Sinceramente mi sarebbe piaciuto vedere la sua versione. Per fortuna la sceneggiatura si può trovare su internet. Se è quella che lessi molti anni fa...maledetti produttori, avete preso un abbaglio, licenziando Romero.

Personaggio preferito: Ben. Un vero uomo, eroico e in grado di non arrendersi in nessuna occasione. Il fatto che sia nero è un'altro elemento a suo favore. Grazie a lui, molte persone hanno l'occasione di rivalutare i neri del mondo reale.

Commenti

  1. Domanda: come si commenta un omaggio a un grande regista scomparso - del quale, of course, non conosco una ceppa se non il nome- senza poter usare quell'ironia che mi contraddistingue in questi casi? Facile, scrivendo un epitaffio "indie" (nei videoggiochi va tanto di moda dire che se una cosa non è fatta proprio bene è "indie"):

    Qui riposa - forse? - Romero. R.I.P, ovvero Regista Indipendente Pluripremiato.

    Mareval94

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