JAPAN GALAXY: FINAL FANTASY XIV DAD OF LIGHT - Il padre, il figlio e il videogioco




Netflix continua a regalare gioie. Da poco è uscito "Finale Fantasy XIV: Dad of Light", una breve serie TV giapponese ispirata alla celebre saga della Square Enix. È il primo prodotto live action correlato a "Final Fantasy".
Tentato dai pochi episodi, dal fatto che fosse una serie giapponese e ovviamente dal suo legame con il videogioco, l'ho subito vista.
Niente, ci azzeccano sempre. Anche stavolta, i nipponici mi hanno reso felice. Questa serie è adorabile.

Trama: Akio Inaba, un giovane impiegato, scopre che suo padre ha lasciato il lavoro. Nonostante da bambino passasse molto tempo con lui a giocare ai giochi di "Final Fantasy", ora i due non hanno un grande dialogo da molti anni. Akio, facendo leva sull'amore di suo padre per "Final Fantasy" e approfittando del suo maggiore tempo libero, attua un piano per recuperare il rapporto padre-figlio di un tempo, il tutto mentre giocano a "Final Fantasy XIV"!

Diretta da Teruo Noguchi e Kiyoshi Yamamoto e rilasciata quest'anno, "Final Fantasy XIV: Dad of Light" (in giapponese "Fainaru Fantaji XIV: Hikari no Otōsan" è una miniserie di genere "dramedy" da 8 episodi.

Il protagonista Akio è interpretato da Yūdai Chiba, mentre suo padre Hirotarō da Ren Ōsugi. Altri personaggi sono la mamma Kimiko (Mako Ishino), la collega più giovane Yōko  (Fumika Baba) e il senpai di lavoro Hakamada (Yoshihiko Hakamada).
I personaggi sono adorabili. Akio è il tipico giovane protagonista nerd molto goffo sia nel lavoro che con le persone, ma dall'aspetto molto kawaii. Ancora mi chiedo come faccia ad avere 28 anni, io gliene avrei dati 20 per puzza. Adoro le sue espressioni facciali e soprattutto che abbia sempre i capelli ordinati, puliti in ogni occasione. Spacciaci il tuo shampoo, per cortesia.
Suo padre, se non si hanno ben presenti i valori personali giapponesi, può non piacere, dopotutto preferisce confidarsi con un apparente sconosciuto virtuale piuttosto che con moglie e figlio, ma si rivela un bel personaggio pieno di sfaccettature comiche.
Anche i personaggi di supporto si sanno fare amare, soprattutto la madre un po' trascurata dal marito (fa strano vedere un uomo sessantenne ignorare la moglie per giocare alla Play) e il senpai figo tutto d'un pezzo ma allo stesso tempo strambo.

La storia riesce a essere attuale: un figlio che cerca di ricostruire un bel rapporto con il padre. La variante molto originale è il fatto che lo vuole fare tramite sessioni di gioco su "Final Fantasy XIV" e nascondendosi dietro un avatar femminile. Se non è un'idea originale, non so cosa altro sia.
Mi piace il fatto che ogni episodio mostri attimi di vita quotidiana: vediamo Akio a casa, a lavoro e alle prese con impegni extra, come portare i colleghi fuori a bere e ovviamente giocare a Final Fantasy.
Altro aspetto apprezzabile è la presenza di molte scene comiche ma leggere, senza volgarità o esagerazioni. Attenti, però, che la parte "feels" è in agguato: quando pensi che tutto fili liscio, arriva qualche colpo al cuore. Ah, gli sceneggiatori hanno anche un grande talento nel trollare gli spettatori: li manderete a quel paese almeno un paio di volte.

Oltre alla vicissitudini quotidiane di Akio, ci vengono mostrate anche sessioni di gioco. Vediamo proprio gli avatar di Akio e del padre, affiancati da altri amici, combattere nemici, esplorare dungeon e città e dialogare. Come già detto, questa struttura narrativa è nuova nel franchise ed è molto carina, soprattutto perché molte persone si possono rispecchiare su Akio e perché no, alcuni adulti possono rivedersi nel padre.

Non ho mai giocato a "Final Fantasy XIV", visto che non amo perdere tempo su giochi che funzionano prevalentemente online e su console fissa. Però dalla grafica e dalle sue modalità di gioco, sembra molto carino. Ammetto che se potessi e volessi, lo comprerei. Pubblicità occulta e perfidamente geniale da parte della serie TV?

Sia le ambientazioni reali che quelle di gioco sono molto carine, la mia voglia di andare in Giappone è cresciuta del 300% e sicuramente aumenterà sempre di più, se continuo a farmi del male vedendo serie TV e film giapponesi.
La colonna sonora è ottima, soprattutto grazie alla presenza di melodie familiari (qualcuno ha menzionato la fanfara di vittoria?) Opening e ending azzeccate.

Nonostante gli episodi siano solo 8 e durino solo 25 minuti ciascuno, la storia è raccontata molto bene.
È stata una grande sorpresa, questa serie.
Semplice ma molto divertente e nerd-friendly.
Mi auguro ci sia un seguito, magari giocando al quindicesimo capitolo! E soprattutto, se dovessi esserci il seguito, voglio più episodi.

RedNerd Andrea

Personaggio preferito: Akio. Per quanto non sopporti il tipico giapponese "kawaii, timido e dalla pettinatura ordinata", si è rivelato un valido protagonista.

Commenti

  1. Ottimo, il figlio di un nerd che trascura la moglie per i videogiochi (e già hai sbagliato le priorità nella vita amico mio...) che ha un figlio che è il ragionier filini con i capelli della Lego. E giocano a Final Fantasy XV, che è un gioco la cui trama è leggerissimamente confusa, tanto che hanno fatto un aggiornamento per chiarirla (malissimo). Il gioco si può riassumere nella frase "muoiono tutti! Stica, vado a pesca". Ottimo videogioco per ricostruire il rapporto con il padre: mi immagino già le speculazioni

    -Padre: ma perché la meccanica ha le zinne enormi e me le sbattono in faccia all'inizio? Cioè, fatemi vedere un chocobo, quella sì che è bella roba.

    -Figlio: devi rivedere un attimo le tue priorità... *illuminazione*. Ecco perché assomiglio così tanto sull'idraulico.

    -Padre: è bella questa trovata di farmi viaggiare in auto per miglia e miglia. Per chi come me lavora dall'altra parte del Giappone, è un bel modo per immergermi nella realtà.

    -Figljo: a ridateme le tette.

    Fine.

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  2. Comunque, dad of light non se po sentì. Scimmiotta child of light che già era brutto.

    Padre e Figlio, finalmente d'accordo su qualcosa.

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  3. Urge una profondo e convinto atto di contrizione, ho malamente e sbadatamente sbagliato capitolo della saga: è il 14, non il 15. Chiedo umilmente perdono, ma il commento mi piace troppo. Ergo... Fate finta che sia lo sviluppo di un ipotetico sequel.

    Un atterrito Mareval94

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