NOW PLAYING: DANGANRONPA 2: GOODBYE DESPAIR - I traumi, ma quelli veri.




Dove eravamo rimasti? Ah, sì. L'infame Monokuma, nel primo "Danganronpa", ha messo a dura prova la mia resistenza psicologica. Finito il gioco, ci ho messo qualche giorno a digerire la terribile storia. Liceali costretti a uccidersi, un orso parlante e psicopatico...mamma mia. Alla fine, pochi sono usciti vivi dal liceo e non tutti erano i miei preferiti (sarebbe stata un'utopia vedere sopravvivere solo i personaggi che adoravo). Un gioco che mi è decisamente rimasto impresso.

Non c'è voluto molto per scoprire che, all'epoca, era già uscito un sequel, "Danganronpa 2: Goodbye Despair".
Da lì è stato tutto molto rapido: esco di casa, torno a Gamestop e poi di nuovo a casa, con un nuovo gioco da divorare. Ovviamente ero consapevole che avrei avuto di nuovo a che fare con un nuovo mainagioia, altri traumi, scommesse su chi sarebbe vissuto o deceduto e tanto odio per l'orsacchiotto a due facce. Sì, il bastardo è sopravvissuto e pronto a ferire nuovamente i nostri sentimenti.

Evidentemente non ero abbastanza pronto. Finito il secondo capitolo, ero di nuovo in procinto di mettermi in un angolo a dondolare peggio dei bimbi Satana, solo che stavolta ho preferito urlare "MA A CHE C***O HO APPENA GIOCATO?". Non mi ha fatto sentire meglio, ma sicuramente ho evitato la ricaduta psicologica.
Il sequel di "Danganronpa" mi ha stupito e sconvolto in tutto. L'ho trovata una grande evoluzione dal gioco precedente.
Non vi farò spoiler, ma cercherò di rendere quello che ho provato nel modo più efficiente possibile.

Trama: Hajime Hinata e i suoi compagni di classe della Hope's Peak si trovano in vacanza nell'isola di Jabberwock, insieme alla loro maestra Monomi. Neanche il tempo di ambientarsi che arriva Monokuma a disturbare il divertimento. È ora di un nuovo, più brutale, Killing Game...

Sviluppato dalla Spike Chunsoft e originariamente uscito nel 2012, solo in Giappone, su PSP, anche "Danganronpa" ha ottenuto un maggiore successo grazie alla trasposizione su PSVita, uscita in tutto il mondo tra il 2013 e il 2014, con la versione per il PC nel 2016, seguita l'anno dopo per la PS4 insieme al primo capitolo, sotto il nome di "Danganronpa 1+2 Reload".

Ambientato dopo il primo gioco, questa storia vede come protagonista 16 nuovi ragazzi, sempre appartenenti alla Hope's Peak. Ovviamente, come nel titolo precedente, ognuno è un prodigio in un particolare campo e esteticamente appaiono abbastanza stereotipati. Tuttavia le loro personalità si rivelano più interessanti e complesse, nonché imprevedibili, di quelle di alcuni loro compagni che hanno già preso parte al Killing Game. E questo è solo uno dei tanti miglioramenti di questo seguito.
Anche questa volta vi presenterò i personaggi, senza però usare poche ma stereotipate parole.

- Hajime Hinata, il protagonista. Di lui non si sa il talento, ma sia esteticamente, nella sua semplicità, sia caratterialmente, è mooooolto più intrigante di quel poraccio di Makoto Naegi. Mi sono molto immedesimato in lui.

- Chiaki Nanami. La nerd del gruppo con un talento molto affascinante per una ragazza. Adorabile e di grande aiuto.

- Nagito Komaeda. Di certo il personaggio che o si ama o si odia. Io ho amato odiarlo. Emblematico allo stato puro, nonché inquietante.

- Sonia Nevermind. La principessa del gruppo. Senza dubbio la più carina e manco se la tira. È quella da cui non riuscivo a capire cosa aspettarmi, se trovarmela riversa sul pavimento, fatta a pezzi, o capace di sfoggiare un sorriso più psicopatico di Joker e Ripper Roo messi insieme. Il gioco mi ha puntualmente accontentato.

- Kazuichi Noda. L'idiota del gruppo, anche se non ai livello di Yasuhiro Hagakure, grazie al cielo. Per completare il tutto, è un pervertito. Il pacchetto dell'imbecille medio al completo. Però è simpatico e il suo talento è utile.

- Mikan Tsumiki. La pucciosa del gruppo, imbranata da morire e maltrattata da tutti. Povera. Ma in quanto a talento, è la più utile di tutti, nel contesto, quindi ciao.

- Hiyoko Saionji. Chiamarla "nana malefica" è un complimento. A vederla, è la tipica liceale piccina e adorabile, ma appena parla, pensate di aver trovato la prossima bimba satana per il nuovo "L'Esorcista". Mi ha regalato molte soddisfazioni.

- Nekomaru Nidai. Il bestione del gruppo, farebbe una bellissima coppia con Sakura del primo gioco. Simpatico da morire e ci tiene parecchio a esprimere la sua dedizione nel fare i bisogni al bagno.

- Mahiru Koizumi. Colei che vedrei bene come Instagramer famosa a livello mondiale. Quando vedrete il suo talento, capirete. Semplice e brava ragazza.

- Teruteru Hanamura. L'altro nano malefico. Anzi, nano pervertito. Avrei preferito vederlo a Masterchef, giudicato da Bastianich e Cannavacciuolo, piuttosto che su un gioco omicida.

- Peko Pekoyama, per gli amici "Ho un nome del piffero." Mi fa pensare a un volatile che becca la fronte di una persona. Una delle più combattive e leali, quasi quasi creo una a sua immagine e somiglianza su "Soulcalibur".

- Ibuki Mioda. Di sicuro la più colorata del gruppo. Casinara e simpatica, il suo talento sicuro piacerà a molti.

- Fuyuhiko Kuzuryu. Il terzo nano malefico. Almeno Hiyoko sa divertire, lui è insopportabile. Non me ne frega 'na ceppa del tuo talento, sei gnappo, brutto e insopportabile. Stacce. Ogni discorso che iniziava, speravo che venisse interrotto o da Monokuma o da un altro killer.

- Akane Owari. La ragazzaccia. Con un bel caratterino e due grandi personalità, fareste meglio a non invitarla mai a cena.

- Gundham Tanaka. Nome fighissimo. Di certo il più particolare del gruppo. La sua voce poi è fighissima. Chi ama gli animali, lo adorerà di più.

- E per finire...Byakuya Togami. Sì, sembra proprio lo stesso Byakuya del primo gioco. Con parecchi chili in più. Che cacchio ci fa, ancora una volta, nel Killing Game di Monokuma? E che ha mangiato, per essere diventato in poco tempo una palla da bowling? Tranquilli, lo scoprirete.

Ecco a voi i 16 nuovi protagonisti dell'Isola dei Famosi, pardon di "Danganronpa 2". Oddio, vista la location, si potrebbe davvero definire la versione slasher dell'Isola dei Famosi.
Come avrete notato, sono tutti diversi tra loro, ognuno con dei propri pregi e (soprattutto) difetti. Purtroppo ti affezioni a loro sin dalle prime scene. Sapete benissimo perché dico "Purtroppo": molti di loro moriranno.
Anche questa volta le vittime sono preimpostate, quindi non potete fare nulla per salvare i vostri preferiti: se devono morire, hanno da morì. Il fatto che siano più interessanti e psicologicamente complessi rende il tutto più doloroso che mai.

Il villain, ancora una volta, è Monokuma, l'orsacchiotto capace di essere più coriaceo di un insetto. Qui sarà ancora più psicopatico, perfido e sleale che mai, ma è impossibile non adorarlo.
Per fortuna, c'è un'altra mascotte, in questa avventura: Monomi, una tenerissima coniglietta bipede in grado di parlare e che è un po' l'angelo custode dei protagonisti. Peccato che è troppo buona per fronteggiare l'orso infame e le prende peggio di Rocky contro Ivan Drago.

Anche la storia è superiore al primo capitolo. Gli omicidi sono più sconvolgenti e colpiscono emotivamente. L'elemento shock è di livello molto alto, molte cose non me le sarei mai aspettate. Se posso mettervi in guardia, preparatevi al terzo episodio. Ci ho messo due settimane per riprendermi.
Inoltre la trama generale è collegata bene agli eventi precedenti e più si avanza verso la fine, più i colpi di scena sono belli. Se pensate di capire quello che sta succedendo, probabilmente in realtà non avete capito nulla.

Una cosa peculiare di "Danganronpa" è la violenza, quasi esagerata. In questo capitolo non è da meno: gli omicidi sono brutali, sanguinosi anche troppo, con una resa ancora più "scioccante" grazie all'utilizzo di un sangue color rosa shocking.

La sceneggiatura è ottima. Anche qui dialoghi lunghi, dello stile del visual Novel. C'è un'efficace alternanza tra momenti esilaranti e nosense e scene scioccanti e drammatiche.
Gli sceneggiatori, non contenti del trauma che hanno recato ai giocatori nel primo gioco, qui hanno dato sfogo alla perfidia. Signori, sappiate che alla fine di questo titolo, avrete tanti ma tanti nemici.

Passiamo al gameplay.
La modalità di gioco è pressoché invariato: ogni capitolo è diviso in due parti, una di esplorazione, dialoghi e indagini e una stile "Ace Attorney", in cui bisogna scoprire l'identità dell'assassino attraverso un processo.
Nella prima parte, chiamata "School Life", esplori l'isola prevalentemente in prima persona, puntando il cursore verso un oggetto per analizzarlo. In alcune fasi, puoi guidare Hajime in terza persona per guidarlo verso una sezione particolare dell'isola. C'è anche una sezione chiamata "Free time", in cui è possibile dialogare con gli studenti (ancora in vita) per approfondire le relazioni. Ultimo elemento nuovo è la presenza di un animale domestico che puoi crescere camminando il più possibile.
Nella seconda parte, tornano i Nonstop Debates, in cui bisogna discutere di vari elementi del caso tutti insieme e smontare le contraddizioni. Novità di questo titolo è il poter concordare con alcune affermazioni. Alcuni indizi bisogna scoprirli attraverso dei minigiochi: oltre a quelli già visti, ce n'è anche uno basato sul snowboarding. Ammetto che ho affrontato raramente un gameplay così variegato.
Presenti anche duelli contro uno studente singolo che cerca di farti cambiare idea, chiamati "Rebuttal Showdown". Come di consueto, il caso si conclude con una ricostruzione del delitto, il colpevole viene smascherato e punito e tutti, noi compresi, soffrono.

Per completare il gioco ci vuole molto tempo, non solo per metabolizzare gli eventi, ma per completare le modalità extra: la "Island Mode", nota anche come "Modalità in cui Monokuma ti schiavizza senza pietà", il minigioco "Magical Girl Miracle ☆ Monomi", in cui controlleremo la tenera Monomi, e la novel "Danganronpa IF", una storia alternativa del primo gioco.

L'ambientazione è diversa, in questa storia: ci troviamo sull'Isola Jabberwock, un luogo solare, colorato, molto grande e pieno di attrazioni, anche troppe per essere un'isola deserta. Però è una bella location, ci andrei volentieri con gli amici, basta che non ci trovo Monokuma. È un bel contrasto, con gli angusti e lugubri corridoi della Hope's Peak.
La grafica in generale è molto accattivante, tra ambientazioni e design dei personaggi.
A parte alcuni filmati, non ci sono animazioni, solo vari sprite a seconda dell'espressione del personaggio.
Nota di super merito per la sigla, ancora più bella e adrenalica. Vi ricordate il mio consiglio sul non farvi ingannare dall'ordine di presentazione dei personaggi? Vale anche qui, purtroppo.
Colonna sonora fantastica, con le tracce più belle quando si tratta di mettere suspense.

Anche questa volta, "Danganronpa" ha fatto danni, ma lo ha fatto con un titolo davvero affascinante, migliore in praticamente tutti gli aspetti rispetto al predecessore. Gli sviluppatori hanno osato di più, con una storia in grado di collegarsi agli eventi del primo gioco e che riuscisse a sconvolgere di più. Di solito, nelle storie a tema horror, per impressionare si punta sulla violenza gratuita e sull'esagerazione; qui invece, è bastato giocare sui sentimenti dei poveri giocatori e sul fattore imprevedibilità per ottenere dei veri e propri traumi, senza neanche esagerare. Io vi odierò a vita, voi della Spike Chunsoft, sappiatelo. Ma siete anche dei fottuti geni, il lavoro su questo gioco è davvero notevole. Chapeau. Ma vi odio comunque.

RedNerd Andrea

Personaggio Preferito: Hajime è un gran bel protagonista pieno di sorprese, è stato un piacere giocare nei suoi panni. Altri personaggi che ho apprezzato molto sono stati Chiaki, Sonya, Nekomaru, Hiyoko, Peko, Gundham e, strano ma vero, Fuyuhiko. Però, ed è una bella cosa, tutti i personaggi mi sono piaciuti in generale. Anche la povera, maltrattata Monomi.

Commenti

  1. Bene, un altro danganronpa. Il primo mi ha lasciato con la domanda "perché un orso?" il secondo mi perplime ancora di più con l'enigma definitivo, riassumibile in "e mo pure er coninjio?"

    Sangue color rosa schocking: quando il fashion e il glam scorrono direttamente nelle vene.

    Pensi che figo in ospedale: dottoressa, è succo di frutta o l'emorragia del paziente al letto 313?

    O al mercato: mi raccomando, mi dia la carne bella rosa acceso, devo fare bella figura. Ah è salmone quello? Va bene uguale.

    O all'obitorio: quanto rosa! Il killer si è proprio accanito con quel glitter... Ah no, è sangue.

    O da Dracula: che bel lucidalabbra che hai! Ah non è lucidalabbra? Scusa non avevo capito che hai già pranzato.


    Mareval94

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  2. Peko Pekoyama, ti invidio.

    Rosa Maiale

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