SERIE TV: UNA SERIE DI SFORTUNATI EVENTI - Non guardare, non guardare...



Ciao, ciao, ciao.

Non ho mai avuto l'occasione di leggere i romanzi di Lemony Snicket che narrano "Una serie di sfortunati eventi", ma visto che ho apprezzato sia l'adattamento cinematografico di qualche anno fa che quello televisivo, più recente, penso che in un imminente futuro gli darò una chance, perché è una storia davvero surreale, ma intriga e sa anche divertire. Quindi quando leggerete le prossime righe, ricordatevi che a scrivere è un ignorante in materia letteraria.
Quando uscì il film, nel 2004, nonostante fossi piccolo rimasi colpito dalla storia, nonché dalle performance estremamente godibili di Jim Carrey nei panni del Conte Olaf e di Meryl Streep in quelli di Zia Josephine. Tuttavia, all'epoca ancora non avevo ancora chiare le mie passioni e quindi non mi interessai a comprare i libri (che sono 13 in tutto. 13! Meno male che sono molto scorrevoli, mi dicono...). 
Anni dopo, hanno annunciato che avrebbero girato una prima stagione di un adattamento televisivo de "Una Serie di Sfortunati Eventi". Già non ero nella pelle. Poi seguì la notizia che a interpretare il malvagio Conte Olaf sarebbe stato Neil Patrick Harris, il grande Barney Stinson in "How I Met Your Mother". Ero ancora più emozionato, non ho fatto altro che dire "2017, arriva in fretta!"
E finalmente il 2017 è giunto e con esso, la prima stagione del telefilm.

Trama: I giovani Violet, Klaus e Sunny Baudelaire vedono la loro vita subire un brusco e drammatico cambiamento, con la morte improvvisa dei loro genitori a causa di un incendio. Neanche il tempo di superare il lutto, gli orfani vengono affidati a un uomo senza scrupoli, il conte Olaf. Sarà l'inizio di una lunga storia, fatta di fughe, colpi di sfortuna e misteri...

Sviluppata da Mark Hudis e Barry Sonnenfeld e distribuita come esclusiva della piattaforma Netflix, la prima stagione de "Una Serie di Sfortunati Eventi" adatta in otto episodi i primi 4 libri di Lemony Snicket: "Un Infausto Inizio", "La Stanza delle Serpi", "La Funesta Finestra" e "La Sinistra Segheria". Già il fatto che ogni titolo contenga un allitterazione rende l'opera molto particolare.

I tre fratelli Baudelaire sono interpretati dai giovani Malina Weissman (Violet), Louis Hynes (Klaus) e Presley Smith (Sunny), affiancati dal già citato Harris nei panni del villain principale della storia, da K. Todd Freeman nei panni del banchiere Arthur Poe e infine da Patrick Warburton, che interpreta Lemony Snicket, autore dei libri e narratore dell'intera storia. Nei vari episodi si susseguono anche delle grandi guest star, come Joan Cusack (la vedova nera in "La Famiglia Addams 2" e la segretaria svampita in "Una Donna in Carriera"), Alfre Woodard  ("Luke Cage" e "Memphis Beat") e Don Johnson (la serie "Miami Vice") nei panni del Giudice Strauss, di Zia Josephine e di "Signore", rispettivamente, mentre Cobie Smulders  (l'amatissima Robin Scherbatsky in "How I Met Your Mother" e Maria Hill nei film sugli Avengers) e Will Arnett ("Flaked") interpretano due misteriosi genitori.

Il cast è davvero di ottimo livello. I bambini dimostrano alla perfezione l'età scenica e sono davvero realistici (rispetto al film, dove si vedeva che erano maggiorenni, tranne Sunny). In più sono dei personaggi per cui viene voglia di tifare con tutto il cuore. Sarà perché tutti e tre hanno un talento particolare per la loro età (Violet è una grande inventrice, Klaus è una Wikipedia umana, mentre Sunny sa lavorare ogni materiale con i suoi denti, mi chiedo se sarebbe capace persino di scheggiare le lama di adamantio di Wolverine), o perché sono davvero adorabili e i bambini amabili sono davvero rari in un film/serie tv...oppure sarà che tutti e tre hanno una iella colossale, peggio di Conan, Jessica Fletcher e del tenente Colombo messi insieme: ovunque vadano, succede sempre qualche disgrazia a loro danno. Porelli, sono così giovani, non meritano tutte quelle disavventure, qualcuno li esorcizzi. Già dai primi episodi, quindi, ci si affeziona un sacco agli orfani Baudelaire.
Neil Patrick Harris ci dona un Conte Olaf "leggendario" (scusate, ci stava...). Ho molto apprezzato l'interpretazione diversa, rispetto al Conte Olaf di Jim Carrey: se quest'ultimo rendeva il personaggio molto goliardico e esuberante, Harris ci regala un villain molto più lugubre, perfido e psicologicamente pericoloso, oltre che estremamente odioso. Una cosa che entrambi hanno portato in scena è stata un'esagerata teatralità, caratteristica molto azzeccata per il Conte. Davvero un ottimo lavoro per entrambi.
La narrazione a tratti onnisciente e in grado di rompere la quarta parete di Lemony Snicket è fantastica, anche se tende a spoilerare gli eventi prima che essi accadano. Inoltre il modo in cui parla, molto formale e senza troppa espressività facciale, è spassoso. Un personaggio che sento ci donerà molto sorprese, in futuro.
Il signor Poe, invece, lo odio da morire, ma non perché è cattivo, anzi fa parte dei buoni. Ma è così stupido che certe volte ti viene da pensare "Ma lo fa apposta!" oppure "È in combutta col Conte Olaf, non c'è altra spiegazione!", ma in realtà non è così, è cretino e basta. Ogni sua scena mi fa innervosire. È voluto lo so, ma non riesco a trattenermi dal lanciargli insulti diretti alla sua (limitata) intelligenza.
Per concludere questa parte, anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati ed esilaranti, con le loro caratteristiche sopra le righe.
Da notare che molti cognomi (come Baudelaire, Orwell e Poe) sono omaggi a dei grandi autori del passato.

La trama rimarrà sempre una delle più originali mai viste (per me). È una storia drammatica, senza dubbio: tre fratelli diventano improvvisamente orfani e sembrano destinati a passare i loro anni in balia di una delle persone più spregevoli del mondo. Ci sono persone che muoiono, segreti oscuri, colpi di scena e tanta sfortuna. Eppure tutto è raccontato con un'umorismo tagliente e secco. È come se si prendessero sul serio ma allo stesso tempo non volessero farlo. Non so spiegarlo di preciso, è molto surreale, ci sono molte scene che ti spingono a urlare "Ma che cavolo??", ma contemporaneamente ti coinvolge e ti appassiona. Una storia che funziona ed è ben collegata in tutte le sue parti.

La sceneggiatura è davvero arguta. So di avere un particolare senso dell'umorismo e sono molte le volte in cui, in un gruppo, sono l'unico a ridere a certe battute dei film, ma qui è impossibile rimanere impassibili davanti ad alcune frasi. L'umorismo è davvero black, tagliente ma senza esagerare. Mi sono ritrovato a ridere in momenti in cui non me lo sarei mai aspettato.
La regola del "mi prendo e non mi prendo sul serio" vale anche qui: ci sono alcune interazioni davvero strambe ma funzionano.
Divertenti i nomi dei luoghi, da "Grotta Gridona" a "Meschinopoli".

Ogni capitolo è diviso in due episodi dalla durata di 45 minuti ciascuno circa. In questo modo, è possibile trasporre al meglio l'opera originale, anche se alcune scene sono state inserite palesemente per allungare il brodo e arrivare ai 45 minuti, ma sono bazzecole, di fronte alla qualità generale.

La grafica è davvero particolare. Per quasi tutto il tempo, vedremo paesaggi nuvolosi e tristi, in tinta con le disavventure dei Baudelaire. Alcune scene sono strane, visto il forte utilizzo di effetti speciali, ma si collegano comunque bene all'atmosfera sopra le righe.
Stesso discorso per la colonna sonora, la sigla iniziale ne è un esempio lampante: cantata da Neil Patrick Harris (in italiano dal suo doppiatore, Nanni Baldini), cambia a ogni capitolo, poiché anticipa in poche parole cosa accadrà nei due episodi, ma si notano cambi anche nelle intonazione. Inoltre è orecchiabile e sopra le righe. Insomma, non fa altro che dire "Look away, Look away" ("Non guardare, Non guardare"), ma l'effetto che scatena è l'esatto opposto, proprio come quando Lemony Snicket ci avverte dei nefasti contenuti della storia.

Visto il grande e meritato successo della serie, sono già state confermate una seconda e terza stagione: esse copriranno, rispettivamente, i libri dal quinto al nono e gli ultimi 4 libri. Per la seconda stagione bisogna aspettare i primi mesi del 2018.

Questa serie non è per tutti. Ha uno stile davvero peculiare, che per molte persone può sembrare noioso. Tuttavia l'atmosfera è davvero unica, i personaggi sono amabili (e detestabili) che è una meraviglia e la storia è narrata davvero bene. 
Spero davvero di cominciare i libri il prima possibile, so che ne varrà la pena.

RedNerd Andrea 

Fun Fact: Notizia per i fan de "Le Follie dell'Imperatore"; Patrick Warburton, l'interprete di Lemony Snicket, è il doppiatore originale di Kronk. Sono davvero curioso di vedere la serie in originale, ora, non so perché.

Personaggio preferito: Troppi da scegliere. Faccio prima a dire chi non sopporto. Risposta semplice: Arthur Poe. Scherzi a parte, adoro i fratelli Baudelaire, sono degli eroi davvero unici. D'altro canto, il conte Olaf è davvero un villain memorabile e persistente, onore a lui per la sua incapacità di arrendersi! Tra i personaggi secondari, adoro Zia Josephine.

Commenti

  1. Questo qua verrà velocemente, illustremente intitolato "commento curioso ed eclettico". Si, seriamente possiedo peculiare, velleitaria volontà di disquisire sullo stile dei deliberati ed energicamente allitterati aforismi del mitico maestro supremo snicket. Finora fortemente, rocceamente riesco ad ancorarmi sul sublime, periglioso percorso deviante dallo idioma italiano osservantemente ortodosso. Tale tecnica di difficile realizzazione rende un unico commento critico un usbergo dietro di cui, codardamente, trovo triste, solitaria scusante. Difatti difficilmente, avrei avuto argomenti altisonanti ed esilaranti con cui allietare anime ed eccelse, meravigliose menti.


    È stato difficilissimo, mai più xD

    Mareval94

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