HORROR WORLD: HALLOWEEN (1978) - Un classico




Dolcetto o scherzetto?
Buon Halloween a tutti!
Quanti di voi trascorreranno la serata travestiti da serial killer o creature mostruose? Quanti invece si chiuderanno in casa a guardare un bel film horror? Io probabilmente farò parte del secondo gruppo, anzi cercherò di costringere i miei amici a vedere un bel classico: "Halloween: La Notte delle Streghe", pellicola che ha lanciato definitivamente il genere slasher ed è tuttora considerata uno dei migliori titoli horror di sempre.
Lo so, è una scelta banale, ma è azzeccatissima per la giornata e a distanza di decenni, riesce ancora a intrigare e spaventare. Pochissimi film, ormai, riescono nell'impresa. Inoltre è fonte di ispirazione per i tanti registi che si sono dilettati a creare opere slasher fino a oggi, con risultati altalenanti.
Vediamo un po' cos'ha di speciale questo gioiellino... (Attenti, incapperete in qualche simpatico spoiler.)

Trama: 15 anni dopo essere stato internato per aver ucciso la sorella, Michael Myers scappa dal manicomio per fare ritorno alla sua città natale, Haddonfield. Lo psichiatra che lo aveva in cura, Sam Loomis, cerca di fermarlo una volta per tutte, prima che possa di nuovo mietere vittime. La notte di Halloween sta per tingersi ancora una volta di sangue...

Diretto da John Carpenter, considerato tuttora uno dei più importanti registi horror, e distribuito nel 1978, "Halloween - La Notte delle Streghe" è un horror slasher indipendente, girato con pochissimo budget, rispetto agli standard dell'epoca.

Il dottor Loomis è interpretato da Donald Pleasance, mentre Laurie Strode, la ragazza che viene preda di mira dall'assassino, da Jamie Lee Curtis, nel suo primo ruolo principale. Altri personaggi sono le amiche di Laurie, Linda (P.J. Soles) e Annie (Nancy Kyes), lo sceriffo Brackett (Charles Cyphers) e due pestiferi bambini, Lindsey (Kyle Richards) e Tommy (Brian Andrews).
Michael Myers, il cattivone della storia, non è interpretato da un unico attore, bensì da varie controfigura.

I personaggi sono pochi e non hanno una storia personale molto dettagliata, ma riescono a rimanere simpatici, in particolare i due protagonisti, Loomis e Laurie. Lo psichiatra è l'eroe mentale, tenta di fermare il killer studiando le sue mosse. Laurie, invece, parte come una ragazza ordinaria, gentile, educata e pura, ma gli eventi della notte di Halloween la costringeranno a indossare i panni di una guerriera. Questo ruolo della brava ragazza destinata a diventare il personaggio più coraggioso, nonché l'unico in grado di affrontare il cattivo, diventerà uno degli elementi più ricorrenti degli slasher.
In un genere in cui la recitazione non viene valorizzata al massimo, Pleasance e Curtis danno una grande prova e donano spessore ai loro ruoli tanto da rendere impossibile, per il pubblico, non immedesimarsi in loro.
La Curtis, inoltre, è bravissima a recitare con naturalezza le scene di suspense: i suoi urli di paura sono oro, tanto da essere stata nominata, grazie ai suoi vari ruoli in film dell'orrore, "la scream queen (regina dell'urlo) suprema".
Menzione speciale alle due amichette del cuore, Linda e Annie: hanno scritto in fronte "Esistiamo solo per morire male", ma sono comunque due spalle simpatiche. Peccato che c'è posto solo per una "final girl", in queste storie...

La trama non è affatto male: lo psicopatico Michael Myers, come richiamato da una forza oscura, torna a terrorizzare Haddonfield, a 15 anni dal suo orribile crimine...e per giunta, di nuovo nella notte di Halloween.
Immagino, all'epoca, la paranoia che ha colpito gli americani, dopo aver visto questo film.
La prima parte ci fa conoscere i personaggi, con tanto di terrificante flashback iniziale per esprimere al meglio la "bontà d'animo" di Myers. Ecco, tra i tanti pregi del film, c'è l'aver dato al killer un background personale. Certo, non si tratta di una storia complessa, ma sempre meglio dei soggetti che ammazzano gente a caso e senza motivo che popolano la maggior parte degli slasher.
Quando cala la notte, comincia il vero film horror: Myers passa all'azione e gli spettatori assistono a sublimi scene di morte o inseguimento, venendo coinvolti in un crescendo di tensione fino al gran finale.
Inutile dirvi che la storia non è destinata a finire, anzi tutto porta a pensare che il vero incubo non sia ancora iniziato.

La sceneggiatura è semplice ed efficace: assistiamo a dialoghi giovanili, tra le ragazze, e a spiegazioni interessanti da parte del dottor Loomis, soprattutto quelle riguardanti il personaggio di Myers.
La filastrocca che appare durante i titoli di testa è inquietante e lo scambio di battute che avviene negli ultimi minuti del film ha decisamente il suo perché.

Le scene horror sono ottime: ci sono degli jump scares resi molto funzionanti grazie alla bravura di Carpenter alla regia. Inoltre la massiccia presenza dell'oscurità ci rende impossibile vedere alla perfezione i dintorni, quindi ogni movimento improvviso, che sia del killer o di un gatto, ci prende alla sprovvista.
Il mostrare alcune scene di Michael in prima persona è un tocco di genialità, ci permette di immedesimarci nella mente di un assassino e il risultato è davvero spaventoso.
La violenza è minima, il sangue è quasi totalmente assente, quindi l'elemento horror è principalmente a livello psicologico; Carpenter non vuole esagerare, scelta davvero apprezzata.
Ormai siamo stati abituati a fontane di sangue, corpi maciullati e brutalità gratuita, quindi questo film, se guardato con superficialità, potrebbe non sembrare nemmeno un horror. Io, sinceramente, ho più paura di un individuo sconosciuto che ti fissa immobile per poi inseguirti, come in "Halloween", piuttosto che di coltellate e schifezze inserite senza un vero intento.

Passiamo all'argomento clou: Michael Myers.
Bisogna ricordare che questo film è stato creato alla fine degli anni '70, quando il genere slasher non era ancora stato definito e la quantità di opere simili girate in precedenza era scarna (le pellicole degne di nota erano "Black Christmas" e "Non aprite quella porta" e ancora prima c'era "Psycho"). Ergo non ci sono ancora i vari Freddy Krueger, Ghostface, Jigsaw e compagnia bella. Myers è tra i primi serial killer cinematografici "in costume" creati.
Il suo design, se visto con una mentalità moderna, può sembrare molto semplice: una tuta blu scuro da meccanico, stivali neri e una maschera ispirata al viso del capitano Kirk di "Star Trek", ma più pallida e con un taglio di capelli diverso. Tuttavia risulta davvero inquietante: immaginatevi di trovarvi a camminare per una strada buia e desolata. A un certo punto, vi accorgete che qualcuno vi sta osservando. Appena vi girate, vi trovate faccia a faccia con un uomo silenzioso dal fisico possente, con indosso una maschera inespressiva e bianca cadavere. Io avrei fatto un salto di almeno due metri.
Se questo non basta a farlo sembrare pericoloso, sentite questa: ama usare particolarmente un coltellaccio da cucina, ma sa essere molto creativo nelle uccisioni e sfrutta l'ambiente. Inoltre sembra capace di sopravvivere a numerosi colpi di pistola e altre armi. Che sia immortale?
Interessante la difficoltà di decifrare le sue emozioni: l'unica cosa ben visibile è il suo modo sadico di trattare le sue vittime, che vale molto più di mille parole.

L'ambientazione è carina: Haddonfield è la tipica città americana piena di casette, alberi e strade tranquille. Di giorno è molto bello, di notte un po' meno: è consigliabile rinchiudersi in casa, potreste incontrare un assassino mascherato. Le scene notturne, come già detto, sono molto efficaci e trasmettono un'atmosfera puramente horror.
La colonna sonora è forte. Composta da Carpenter in persona con l'utilizzo del sintetizzatore (strumento musicale per eccellenza degli anni '70-'80), consiste in tracce molto inquietanti, tra cui la celebre musica di apertura, che ricorre per tutto il film.

Nonostante fosse un film indipendente, "Halloween" ha avuto un grande successo, tanto da portare, tra il 1981 e il 2002, alla realizzazione di ben 7 sequel (uno in realtà non c'entra niente con la saga di Myers, ma è stato chiamato "Halloween 3" lo stesso), con protagonista sempre povera, perseguitata Laurie o altri personaggi nuovi. Questi film successivi non sono mai riusciti a eguagliare l'alta qualità del capostipite.
Nel 2008, invece, è stato girato un remake, "Halloween - The Beginning", diretto da Rob Zombie (nome d'arte geniale): qui viene esplorata ancora di più l'infanzia di Myers. Ottima mossa, peccato che l'atmosfera della pellicola originale sia stata sostituita da violenza e volgarità gratuite. Purtroppo quello è lo stile di Zombie...Il film ha avuto un sequel, uscito l'anno successivo.
Recentemente è stato confermato lo sviluppo di un nuovo capitolo, che sarà il seguito diretto del film del 1978, ignorando (forse per fortuna) gli eventi di tutti i film usciti finora. A tornare saranno sia Jamie Lee Curtis che John Carpenter, di cui curerà la colonna sonora. Se queste sono le premesse, sono già interessato.

Questo film ha fatto la storia e molti degli slasher usciti fino a oggi gli devono molto. Vista la poca violenza, è una pellicola che consiglierei di vedere a tutti, a patto che reggano l'horror. Non vorrei che poi la notte si sognino di essere osservati da un killer con indosso una maschera inquietante...

Passate un buon Halloween e mangiate tanti dolci :)

RedNerd Andrea

Fun Fact: Jamie Lee Curtis, col tempo, si è affermata con un'attrice molto versatile: ha interpretato sia ruoli drammatici che comici (l'ultimo è stato il rettore in "Scream Queens", inutile dire che ha rubato la scena a tutti).
Tuttavia, per molti resterà sempre la più grande Scream Queen vivente. Dopo "Halloween", è apparsa in altri slasher degli anni '80, "Non entrate in quella casa" e "Terror Train", sempre in ruoli importanti e urlanti.
Inoltre, è figlia d'arte: suo padre è Tony Curtis, icona del cinema degli anni '50-'70, mentre sua madre è Janet Leigh, protagonista dell'indimenticabile scena della doccia in "Psycho". Madre e figlia appariranno insieme in due horror, "The Fog" (1980) e "Halloween - 20 Anni Dopo" (1998).

Personaggio Preferito: Laurie. Una ragazza qualunque che si trova ad affrontare un pericoloso serial killer, diventando un'eroina.

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