HORROR WORLD: IT (2017) - Clown del cavolo




In tutti questi anni, non ho mai avuto il coraggio di vedere la miniserie di "It". Non lo so, nonostante sapevo che l'opera fosse tratta da un romanzo di Stephen King, non mi ha mai attirato. Forse era colpa del clown. Magari nel profondo del mio cuore provo odio per i pagliacci. Non so.
Tuttavia, appena è uscito il remake cinematografico, una parte di me, l'amante degli horror, mi ha detto "Guardalo."
Alla fine l'ho fatto. Erano anni che non saltavo dalla poltrona...e forse provo davvero un forte odio per i clown.

Trama: I bambini di Derry, una cittadina del Maine, vengono terrorizzati dal clown Pennywise. Alcuni mesi dopo la scomparsa del suo fratellino Georgie, il giovane Bill ancora non si dà pace e vuole scoprire cosa gli sia successo...

Diretto da Andy Muschietti e rilasciato quest'anno, "It", come già detto, è l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Stephen King, uscito nel 1986. Si tratta di un horror psicologico.
Ogni volta che leggo il titolo, sono felicissimo che non sia stato tradotto in italiano. Dubito che "Esso" avrebbe attratto una gran folla di spettatori, forse solo gli affezionati dell'omonima catena di distributori di benzina.

I protagonisti assoluti sono i bambini di Derry, tutti giovanissimi attori ancora poco conosciuti. Bill è interpretato da Jaeden Lieberher; i suoi amici Stan, Eddie, Ben, Mike e Ritchie rispettivamente da Wyatt Oleff, Jack Dylan Grazer, Jeremy Ray Taylor, Chosen Jacobs e Finn Wolfhard (quest'ultimo è noto a molti, è l'adorabile Mike Wheeler di "Stranger Things"). Beverly, l'unica femmina del gruppo, ha il volto di Sophia Lillis, mentre Henry, il bastardo capo dei bulli che tormentano i protagonisti, ha quello di Nicholas Hamilton.
Pennywise, il clown più spaventoso d'America e, forse, dell'intero universo, è interpretato da Bill Skarsgård.

Le interpretazioni sono ottime. I bambini sono molto credibili, tutti con un carattere diverso e con una storia a dir poco complessa. Molto bello vedere come ognuno di loro reagisce in modo differente alla minaccia di Pennywise: Bill e Beverly, in particolare, emergono come i più eroici. Anche i bulletti sono credibili, ho tifato per la loro dipartita sin dalla loro prima apparizione.
Ci sono anche dei personaggi adulti, ma hanno dei ruoli molto poco rilevanti e soprattutto, sono tutti delle orribili persone, a differenza dei loro figli. Davvero strano.

Ora parliamo di Pennywise: il paragone con il personaggio della miniserie del 1990 è inevitabile. Io, non avendo visto l'opera precedente, non mi permetto di confrontarli, se non a livello di aspetto: il clown del 1990 (interpretato dal grande Tim Curry) mi è sembrato più caricaturale, mentre questo più recente è più grottesco, brutto e minaccioso. Quest'aura terrificante è resa tale anche grazie all'ottimo lavoro di Skarsgård: nonostante sia molto giovane (classe 1990), ha reso Pennywise una figura molto carismatica, sembrava di vedere all'opera un attore veterano di molti anni. Grande plauso anche alla sua bravura di alternare momenti spaventosi e comici.
Chi ha la fobia dei clown, probabilmente continuerà ad averla ancora per un po'. Io li odio e basta e il film non è riuscito minimamente a farmi cambiare idea.

La storia, per chi ha letto il libro, segue la lotta dei bambini contro Pennywise durante l'estate successiva alla scomparsa del fratellino di Bill.
Ciò che mi ha colpito molto di questa storia è che non si tratta di un semplice horror a tema "giovanile", nel senso che qualcosa terrorizza i giovani protagonisti, facendoli solo scappare e urlare, per un motivo banale. Pennywise fa leva sulle paure delle sue vittime e le usa a suo piacimento per sopravvivere. Nonostante alcune informazioni, non si sa cosa sia di preciso il mostruoso clown. Questo alone di mistero mi è piaciuto.
Inoltre un altro elemento importante è il messaggio dell'opera. Oltre ad incitare a combattere le proprie paure, illustra anche tematiche sociali molto forti, come il bullismo e l'abuso, tanto che alla fine del film mi sono chiesto: siamo sicuri che Pennywise sia l'unico mostro della storia? Sono rimasto contento di avere a che fare con una storia horror ma profonda: d'altronde, stiamo pur sempre parlando di una trasposizione di un romanzo di Stephen King, non di Federico Moccia.
A livello generale, c'è un ottima alternanza tra scene horror, drammatiche e comiche, un mix davvero efficace.
Mi pare di aver letto che le vicende del libro sono ambientate alla fine degli anni '50, mentre qui siamo nel 1989. Probabilmente questo cambio di epoca avrà un senso.

La sceneggiatura funziona, ogni personaggio viene caratterizzato bene e ci sono una marea di battute colorite ma esilaranti, la maggior parte delle quali escono dalla bocca del piccolo Ritchie (la vera anima del gruppo).

Come già detto, "It" appartiene al filone degli horror psicologici: Pennywise incute timore soprattutto a livello emotivo, giocando con le paure dei protagonisti (condivise, probabilmente, anche dagli spettatori), ma agisce anche a livello fisico, facendo del male alle sue vittime. Il terrore però, non viene esercitato solo da lui, ma anche da bulli e alcuni genitori e forse è proprio il loro atteggiamento a risultare più spaventoso.
Ci sono molto jump scares, alcuni dei quali molto efficaci. Io sono saltato più di una volta, anche per un semplice ma improvviso tuono.
Per la gioia delle persone più impressionabili, ci sono anche brevi ma intensi momenti splatter (uno dei quali è un omaggio a un grande horror degli anni '80).

L'ambientazione è semplice ma particolare: se gli esterni sembrano davvero luoghi estivi e piacevoli, case e fogne invece sono luoghi in cui nessun'anima innocente merita di metterci piede. Alcuni luoghi riescono a trasmettere molto bene paura e claustrofobia.
La colonna sonora rappresenta l'epoca in cui è ambientata la storia (fine anni '80), con alcune tracce molto inquietanti.

Alla fine del film, mi è venuta voglia di vedere la miniserie del 1990 e di leggere il libro. Peccato che quest'ultimo sia un mattone...sicuramente passerò prima per la miniserie, poi si vedrà.
Il fatto che la mia curiosità sia stata stimolata è decisamente un punto a favore di questo film.
Sono contento di essere andato oltre l'odio per i clown, ho trovato questa pellicola un horror molto valido. Nel 2019 uscirà il secondo capitolo e riguarderà la parte della storia sui ragazzi diventati adulti. Sono molto curioso di sapere chi saranno gli interpreti maturi.

RedNerd Andrea

Fun Fact: Per molti, il cognome Skarsgård suonerà familiare. Infatti il giovane Bill fa parte di una famiglia piena di attori, a partire dal padre, Stellan ("Mamma Mia", "Angeli e Demoni" e "Thor", in cui interpreta lo scienziato Erik Selvig). Tra i fratelli, invece, ci sono Gustaf (Floki nella serie tv "Vikings") e Alexander (Eric in "True Blood" e recentemente apparso nel live action di "Tarzan" e nella miniserie "Big Little Lies").

Personaggi preferiti: Ritchie e Beverly. Sarò di parte perché sono affezionato a Mike di "Strangers Things", ma qui il piccolo Finn ha rubato spesso la scena agli altri ragazzini. Riguardo Beverly, ho apprezzato molto il suo carattere forte e la sua storia, oltre ad aver rubato anch'essa la scena a molti dei suoi colleghi. Il popolo redhead ha sempre una marcia in più.

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