NOW PLAYING: SOULCALIBUR - The Legend Will Never Die




Mi levo un piccolo sassolino dalla scarpa: ci ho messo un po' di anni per capire che "Soulcalibur" è il sequel di "Soul Blade", grande titolo che ha contribuito a formare la mia cultura videoludica, nonché un picchiaduro a cui sono molto affezionato. Certo, notavo nomi familiari come Taki, Mitsurugi e Voldo (chi se lo scorda, il caro vecchio Voldo), ma la lampadina mi si è accesa dopo un po'. Vabbè, ero un bambino, era già un miracolo che sapessi sparare agli zombie o vincere round contro combattenti avversari, sapere il significato di "sequel" era chiedere troppo.

Per chi non ha posseduto il Sega Dreamcast (tipo me), l'unico modo per giocare a "Soulcalibur" era andare alla sala giochi. Spendere soldi per i gettoni valeva la pena, visto il bellissimo gioco che è. Un titolo che, a mio parere, si mantiene bene, nonostante i sequel usciti.
Pochi anni fa, la Namco ha fatto una genialata e ha fatto uscire "Soulcalibur" per i sistemi IOS e Android. Un bel modo per farci riscoprire un classico. Così ho avuto l'onore di rigiocare, dopo tanti anni, a un titolo davvero bello. Purtroppo lo hanno ritirato dagli store digitali, per motivi a me sconosciuti, ma io l'ho tenuto con me, nel vecchio IPod Touch, e ogni tanto una partitina me la faccio.
Pronti a immergervi nella battaglia per la Soul Edge?

Storia: il cavaliere Siegfried è stato corrotto dall'energia malvagia della spada "Soul Edge" ed è diventato un guerriero assetato di sangue di nome Nightmare. La creatura e i suoi seguaci cominciano a terrorizzare vari paesi, uccidendo persone per aumentare il potere della "Soul Edge". Tuttavia, un gruppo di giovani guerrieri è deciso a fermare il massacro...

Sviluppato dalla Project Soul e prodotto da Namco, "Soulcalibur" è un picchiaduro uscito nel 1998 per i cabinati arcade, per poi venire reso disponibile per il Sega Dreamcast e anni dopo per la XBOX360, i sistemi IOS e Android.

Il cast di combattenti consiste in personaggi già visti in "Soul Edge", come Sophitia, Taki, Mitsurugi e Voldo, e in molte new entry, come i tre eroi principali, Kilik, Xianghua e Maki, il gigantesco Astaroth e il letale Nightmare (nomen omen). Altro nuovo arrivo importante è Ivy, destinata a restare il sogno erotico di molti giocatori per anni.
Ogni combattente ha un suo carisma, con una sua storia e un motivo per cercare la Soul Edge. Inoltre sono equamente divisi tra buoni, cattivi e neutri. Esteticamente sono davvero intriganti, se non strambi (qualcuno ha nominato Voldo?) e già all'epoca era facile intuire che sarebbero rimasti tutti nel cuore dei giocatori.

La storia, almeno in questo capitolo, è semplice: la vicenda ruota intorno alla Soul Edge, una spada in grado di donare al possessore una forza smisurata e negativa, in grado anche di effettuargli un lavaggio del cervello. Molti guerrieri la vogliono ottenere per raggiungere loschi fini o per distruggerla e salvare il mondo. In questo capitolo fa la sua comparsa anche la Soul Calibur, un'arma potente ma "buona". Durante il loro viaggio verso la meta finale, ovvero la Soul Edge e il suo potente spirito, Inferno (no, non esiste la sua controparte buona chiamata Paradiso...io ci speravo, all'epoca), i combattenti dovranno affrontare una serie di avversari, tra cui le loro nemesi. Interessante l'imprevedibilità di alcuni personaggi: sembrano eroici, ma in realtà nascondono oscure tendenze.

Il gameplay è molto figo e innovativo: innanzitutto è un picchiaduro all'arma bianca, ovvero tutti utilizzano un'arma, che siano spade, lance, bastoni, asce e artigli. All'epoca "Soul Blade" era il primo picchiaduro in 3D con questa caratteristica, se ricordo bene, e anche il sequel mantiene questo elemento, che è il suo marchio di fabbrica tuttora.
Per vincere il round, bisogna ridurre a 0 la salute dell'avversario o, ancora meglio, buttarlo fuori dal ring, in stile "Virtua Fighter". Ovviamente, il secondo metodo è più soddisfacente: vedere l'avversario finire in acqua, fuori dall'arena o addirittura precipitare nel vuoto ignoto regala infinite gioie.
Un'altra cosa bella è il potersi muovere fluidamente in tutte le direzioni, anche quelle laterali.
Oltre all'arcade, in cui si può ottenere un finale di storia per ogni personaggio, ci sono altre modalità, come "Allenamento", "Sopravvivenza", "Missioni" e "Museo".
La caratteristica che mi fa sentire nostalgico è la possibilità di sbloccare tante cose progredendo nel gioco. In quegli anni, i picchiaduro avevano la figata di avere tanti combattenti sbloccabili. In un decennio in cui ancora non esistevano un Internet mega sviluppato o le guide online (*coff coff* Gamefaqs), nessuno si aspettava cosa si poteva sbloccare dopo aver finito la modalità arcade per un numero particolare di volte. Ora è tutto disponibile alla prima partita, in quasi tutti i giochi. Non c'è più gusto.

La grafica è stupenda, i personaggi sono tutti diversi tra loro e resi molto bene, così come i livelli, accattivanti e ognuno dotato di una forte atmosfera.
Stesso discorso per la colonna sonora, piena di tracce potenti e epiche, stile "scene di battaglie dei film kolossal". La musica di selezione del personaggio non fa eccezione: sembra che tu stia scegliendo il salvatore della patria!

Ho giocato a tutta la serie principale di "SoulCalibur", compreso lo spinoff per PSP, "Broken Destiny". La grafica è diventata sempre più particolare e rifinita, la storia si è evoluta, così come il gameplay. Ma è da almeno un paio di capitoli che manca quel fascino, quella magia in grado di distinguere "SoulCalibur" dagli altri picchiaduro.
Questo secondo capitolo è uno di quei giochi che vorresti giocare in ogni console possibile. Anche perché, diciamolo...quanti titoli di coda sono in grado di farti venire la pelle d'oca come il bellissimo "The Legend Will Never Die"?

RedNerd Andrea

Fun Fact: I capitoli successivi di "SoulCalibur" hanno ospitato dei personaggi davvero iconici, come Heihachi di "Tekken", Ezio Auditore di "Assassin's Creed", Kratos di "God of War, addirittura tre pezzi grossi come Yoda, Darth Vader e Starkiller dell'universo di "Star Wars".

Personaggio Preferito: Con il passare degli anni, mi sono affezionato sempre di più al taciturno samurai Mitsurugi. Adoro il suo stile di combattimento e il suo aspetto. Altri personaggi che adoro tuttora sono Xianghua, Taki, Kilik e Seong Mi-Na. Con Voldo ho un rapporto particolare: giocare nei suoi panni è un'esperienza assolutamente divertente, ma dire che adoro il suo aspetto è come sputare negli occhi del buon senso. Insomma...nun se pò vedé.

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