HORROR WORLD: LA BABYSITTER - Mai fidarsi delle babysitter perfette




Poche settimane fa, "Netflix" ha rilasciato un film intitolato "La Babysitter". Poiché la locandina emanava trash e coattume, è finito subito nella mia lista pressoché infinita di roba da vedere. Approfittando di una giornata di solo riposo, me lo sono gustato e mi sono divertito, anche più del previsto.

Trama: Mentre i genitori sono fuori, il dodicenne Cole passa la serata in compagnia della sua babysitter Bee. Curioso di sapere cosa faccia la ragazza mentre lui dorme, il ragazzino sgattaiola fuori dalla sua camera...e scopre un inquietante segreto: la ragazza fa parte di una setta satanica e vuole coinvolgerlo in un sacrificio...

Diretto da McG, "La Babysitter" è una commedia horror adolescenziale rilasciata come opera originale Netflix.

Il giovane protagonista è interpretato da Judah Lewis, mentre la famigerata babysitter da Samara Weaving. Tra i personaggi di supporto ci sono Melanie (Emily Alyn Lind), l'unica amica di Cole, i genitori del ragazzo (Leslie Bibb e Ken Marino), e gli altri ragazzi della setta di Bee: Allison (Bella Thorne, la serie TV "Scream" e "L'A.S.S.O. nella manica"), Max (Robbie Amell, "The Flash" e cugino di Stephen "Arrow" Amell), Sonya (Hana Mae Lee) e John (Andrew Bachelor).
Il cast è molto simpatico e variegato: Cole è un protagonista apparentemente riciclato (il ragazzino nerd e bullizzato ma con un grande cervello), ma in realtà è pieno di sfumature e carisma: di solito non tifo da morire per questo tipo di personaggi, ma lui l'ho adorato. Inoltre, dopo tante pellicole horror con protagonisti dei liceali, finalmente la "vittima" è un ragazzino delle medie. Non so voi, ma mi è sembrato di tornare ai tempi di "Mamma, ho perso l'aereo".
La vera star, tuttavia, è la Weaving: a mio parere, la babysitter è il personaggio più riuscito del film. Bee, bellissima ed espressiva, sa alternare alla perfezione momenti dolci e carini e altri folli e dannatamente inquietanti. Impossibile non amare questa cattivona, soprattutto perché la chimica tra lei e il giovane Lewis l'ho trovata ottima: insieme hanno creato delle scene molto belle, mi sarebbe piaciuto vederli alleati piuttosto che nemici.
Anche i personaggi secondari sanno farsi rispettare, soprattutto i membri della setta satanica: sono abbastanza stereotipati (Allison= sexy cheerleader stupida; Max= figo muscoloso che sta tutto il tempo senza maglietta "Jacob style"; Sonya= asiatica; John: nero logorroico), ma sono molto divertenti. Ovvio, tiferete per la loro dipartita, sono pur sempre sadici satanisti, ma non sono inutili. Anche la giovane Melanie è un personaggio interessante.

La storia ricorda un po' "Mamma, ho perso l'aereo" e roba affine, ma con molto più sangue. Molti momenti comici e WTF e la cosa bella è che mi è sembrato che tutto scorresse con un filo logico.
Altro elemento interessante del film è la sua imprevedibilità: succedono tante cose, alcune delle quali non sono affatto banali.
Anche il finale arriva in maniera inaspettata, tranne gli ultimissimi minuti, ma tutto funziona e anche bene.

La sceneggiatura è buona: molte battute spiritose e tante citazioni nerd, soprattutto durante i dialoghi tra Bee e Cole, rapporto sviluppato davvero bene sotto ogni aspetto. Da tipica commedia horror, il vocabolario è molto colorito, ma senza esagerare.
Menzione speciale a Cole, che è così casto da sbagliare la parola "prostituta", dicendo invece "prostata". Sembra assurdo, ma mi ha fatto ridere come un cretino.

"La Babysitter" è definito un horror: in realtà di horror non ha molto. Certo, la gente muore male, c'è un sacco di sangue, anche una modesta quantità di gore, ma i momenti spaventosi latitano o sono prevedibili, probabilmente a causa del target adolescenziale (alla fine, l'atmosfera comica aleggia per tutto il film). Ciò, secondo me, non è un male: il film è godibile lo stesso.

Ambientazioni limitate: quasi tutto la storia si svolge a casa di Cole o nei suoi dintorni. La periferia è resa in modo molto carino, sia di giorno che di notte. Menzione speciale allo scantinato, pieno di ragni enormi: l'aracnofobico che è in me ringrazia. Titoli di coda dall'aspetto molto vintage, figo.
Musiche azzeccate, con alcune tracce che mi hanno fatto contento.

Insomma, un filmetto carino che non spaventa (quindi anche i fifoni lo possono vedere, non ci sono scusanti!). C'è anche del trash sfruttato bene.
E un protagonista marmocchio sopportabile, cosa più unica che rara.
La morale della favola è: mai fidarsi delle babysitter, neanche se sembrano dolci e coccolose. Anzi, quelle sono le peggiori.

RedNerd Andrea

Personaggi preferiti: Cole e Bee. Ironicamente l'eroe e la villain. Ho davvero amato la loro relazione, nel bene e nel male.

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