BOTTE DA ORBI: KICKBOXER - LA VENDETTA DEL GUERRIERO - Combattimenti letali




Ogni tanto vedere un filmetto tranquillo, in cui la gente non fa altro che prendersi a pugni, fa bene.
Su Netflix è disponibile "Kickboxer: La Vendetta del Guerriero", reboot di un film di combattimento degli anni '80 con Jean-Claude Van Damme.
Nonostante l'originale non si batta, ho apprezzato anche questa versione per vari motivi.

Trama: Kurt Sloane assiste impotente alla morte del fratello Eric per mano del campione thailandese di Muay Thai Tong Po. Il ragazzo freme per la vendetta ma al momento non è assolutamente in grado di affrontare il pericoloso combattente. Ha bisogno di allenarsi...

Diretto da John Stockwell e uscito nel 2016, "Kickboxer: La Vendetta del Guerriero" (in originale "Kickboxer: Vengeance") è, come già detto, il reboot di "Kickboxer", datato 1989.
Kurt è interpretato da Alain Moussi, al suo primo ruolo importante (principalmente è uno stuntman). Suo fratello Eric è Darren Shahlavi (nel suo ultimo ruolo, prima di morire prematuramente). Nei panni di Tong Po ritroviamo il grande wrestler Dave Bautista, Sara Malakul Lane interpreta Liu, una detective decisa ad aiutare Kurt, mentre l'ex lottatrice Gina Carano è Marcia, un'organizzatrice di lotte poco raccomandabile.
Per la gioia dei fan del film originale, Jean-Claude Van Damme (Kurt nella versione 1989) torna anche in questa pellicola, stavolta nel ruolo di Durand, l'allenatore di Eric e, in seguito, di Kurt.

Mi è piaciuto molto il cast.
Moussi l'ho visto all'opera in una webserie dedicata a "Street Fighter" e mi è piaciuto molto, sono contento che sia riuscito a fare il grande salto. Il ragazzo è una branda e combatte davvero bene.
Van Damme, però, ruba la scena (mica parliamo di pizza e fichi). Il maestro, nell'opera originale, era un simpatico signore piccoletto e asiatico, quindi fa strano vedere, qui, un allenatore occidentale, ma la differenza non si sente. Inutile dire che Van Damme è invecchiato, ma picchia sempre come un fabbro e ha ancora un grande carisma.
Sono cresciuto vedendo Bautista sul ring, quando era ancora Batista, "The Animal". All'epoca tifavo per lui, ma ora che è diventato attore mi è diventato ancora più simpatico. Sfido a non amare il suo Drax, ne "I Guardiani della Galassia".
In "Kickboxer", interpreta Tong Po...e la cosa stona non poco, visto che il personaggio è thailandese, mentre il buon Dave è americano. Nell'originale Tong Po aveva un aspetto decisamente orientale, qui invece no. E vabbè, me ne sono fatto subito una ragione, in nome dell'amore per il vecchio wrestling. Bautista, aspetto a parte, fa un buon lavoro nel ruolo del villain massiccio e letale, nonostante abbia una faccia troppo simpatica.
Anche il cast di supporto fa un buon lavoro.
Una cosa che non ho capito, però, è perché abbiano sfruttato male Gina Carano: perché assumere una ex lottatrice in un film di combattimenti se poi non tira nemmeno un calcio/pugno? Speravo davvero di vederla in azione (e ce ne erano di occasioni, nel film).

La storia è abbastanza fedele, in generale, alla pellicola del 1989, ma ci sono alcuni cambiamenti. Io ho apprezzato questa mossa, visto che il film è un reboot, non un remake.
Sin dai primi cinque minuti, rimaniamo coinvolti nel pieno dell'azione, grazie alla massiccia presenza di lotte.
I colpi di scena non esistono, la storia è lineare, narra di Kurt che cerca vendetta e si allena per diventare un degno avversario per Tong Po. Ovviamente l'impresa sarà dura, non solo perché il nemico è troppo forte, ma anche perché il maestro Durand è un tipo davvero tosto e non è affatto permissivo con i suoi allievi. Io non durerei psicologicamente nemmeno due giorni.
Ho trovato l'elemento drammatico poco presente e penso sia un bene, visto il tipo di film. Meglio concentrarsi più sull'azione che sul drama (anche perché si rischia di sfociare nella telenovela).
Chi ha amato la scena super trash del ballo, nel film originale, non rimarrà deluso, probabilmente, ma bisognerà aspettare un po' per vederne la versione reboot.

La sceneggiatura è semplice, niente di complesso, come da perfetto film picchiaduro.

I combattimenti sono ben strutturati e coinvolgenti. Ci sono pugni, calci (rotanti) e spaccate a volontà. Invidio da morire l'elasticità del protagonista, io se provassi a tirare un calcio volante mi spiattellerei male per terra, rompendomi ogni arto e femore possibile. Evviva l'atleticità...e meno male che sognavo di diventare un grande karateka.
Visto il genere dell'opera, ci sono ovviamente scene violente. La quantità di sangue è realistica, non ci sono esagerazioni splatter.

La storia è ambientata prevalentemente in Thailandia: sono presenti sia luoghi urbani che naturali (la dimora di Durand, sede di allenamento di Kurt, è fighissima).
Colonna sonora coinvolgente.

"Kickboxer: La Vendetta del Guerriero" è un film godibile, soprattutto per i fan del genere, e secondo me rende giustizia alla pellicola originale, soprattutto perché ci sta Van Damme.

RedNerd Andrea

Personaggi preferiti: Kurt e il maestro Durand. Kurt picchia bene, Durand è epico.

Commenti