SERIE TV: KANTARO, IL RAPPRESENTANTE GOLOSO - Da vedere se volete farvi del male




Bentornati nell'angolo della follia.
Sembra che Netflix apprezzi molto il sottogenere "gourmet" delle serie tv giapponesi: dopo "Midnight Diner" e "Samurai Gourmet", ha rilasciato un altro simpatico gioiellino, "Kantaro, Il Rappresentante Goloso".
È stato inutile resistere: nemmeno una settimana dopo la pubblicazione, l'ho cominciata a vedere. Mi sono fatto fortemente del male: non solo ho ammirato bellezze gastronomiche, ma ho anche assistito alle avventure di un tipo assolutamente fuori di testa. Il tutto divertendomi e anche imbarazzandomi.

Trama: Kantaro Ametani decide improvvisamente di darsi alle vendite. Perché questa scelta di carriera? Semplice...è un lavoro che gli permette di dedicarsi alla sua più grande passione: i dolci.

Rilasciata nel 2017 e diretta da Yūsuke Ishida e Kentarō Morita, "Kantaro, Il Rappresentante Goloso" (in originale "Sabori-man Kantarō") è una serie originale Netflix, basata sul manga "Sabori-man Ametani Kantarō", scritto tra il 2014 e il 2015. Inutile dire che il genere appartiene a quello della commedia demenziale, condita con una dose di trash.

Il bislacco protagonista, Kantaro, è interpretato da Matsuya Onoe. Kanako Dobashi, una collega che adora tenerlo continuamente d'occhio, ha il volto di Ren Ishikawa, mentre Toru Miyake, il suo energico capo, ha quello di Sarutoki Minagawa. Altri personaggi sono Yamaji e Sano (Hiroyuki Onōe e Hazuki Shimizu), altri due colleghi di Kantaro ma più gentili; Takarabe (Kentarō), un collega perfezionista che vede Kantaro come un rivale (invidia non corrisposta, tra l'altro); Eriko (Yōko Moriguchi), la madre di Kantaro che lavora come dentista, ergo odia i dolci come se fossero la reincarnazione di Satana.

I personaggi sono delle macchiette e le performance sono esilaranti.
Kantaro è un protagonista atipico: non eccelle in bellezza e non ha un carattere timido, adorabile e imbranato. Insomma, non viene reputato kawaii da molte persone. È un lavoratore impeccabile e freddo nelle relazioni sociali. Tuttavia, il suo vero carattere emerge quando è in contatto con i dolci. Avete presente i fanboy disagiati? Ecco, Kantaro è uno di loro, ma solo nei confronti dei dolci. Lui è esperto di montblanc come l'Uomo Gatto di Sarabanda lo è di musica. Se prima si comportava da persona a modo e composta, quando ingurgita un dolce squisito comincia a esplodere di felicità, a fare facce assurde e soprattutto...a gemere. Quest'ultimo è un particolare davvero inquietante, se mi fosse passata gente accanto, durante una scena di estasi gastronomica, avrebbe pensato che stessi su Pornhub a volume alto. Per fortuna, ho visto tutta la serie in solitudine, evitando episodi imbarazzanti.
I suoi scatti di gioia e la sua riluttanza a essere gentile con i colleghi (soprattutto Dobashi), vuoi anche per il suo egoismo, lo rendono un protagonista non amabile al 100%: mi sono imbarazzato io per alcune sue uscite. Tuttavia è uno spasso, i film che si fa, ogni volta che pappa qualcosa, sono oro, così come alcune sue espressioni facciali. Il fatto che tenga un blog in cui scrive di ogni leccornia zuccherata assaggiata lo rende un po' un "fratello", per me.
Dobashi è bella quanto riservata. Sembra svegliarsi solo con l'arrivo di Kantaro. Chissà perché lo guarda sempre con sospetto...Tuttavia anche lei ha un anima più dolce e divertente. Alla fine mi fa tenerezza.
Il capo Miyake è fenomenale. Ogni volta che appare, dall'alto della sua stazza imponente e delle due folte basette, mi fa sorridere. È un gran lavoratore che ha a cuore sia i dipendenti che la sua attività e prende tutto con grande energia.
Gli altri due colleghi, purtroppo, non ottengono tanto spazio, sono abbastanza stereotipati (Yamaji è un po' lo sfigato, mentre Sano è la ragazza tanto carina, l'unica che trova Kantaro adorabile) e finiscono per essere di contorno. Takarabe e la mamma di Kantaro, nonostante figurino tra i personaggi ricorrenti/guest, colpiscono: Takarabe è il classico secchione che odia essere "derubato" del suo primato, mentre la signora Eriko sa essere affascinante quanto spaventosa. Per essere apparsi poco, mi sono rimasti molto impressi.

La storia è semplice ma anche originale: seguiamo Kantaro sia nelle sue vicende lavorative che nelle quest caloriche: infatti, appena ha finito il suo lavoro, corre in un locale per magnare. Non importa se non ha ancora finito le ore lavorative quotidiane, lui mangia di nascosto un dolce, torna in ufficio e ciao. Nessuno sembra scoprirlo. Nel corso degli episodi, corre qualche rischio e quelli che soffrono più la strizza, alla fine, siamo noi del pubblico, non lui.
Ogni episodio è autoconclusivo, infatti per 12 episodi ci sono altrettanti dolci e locali che Kantaro visita. È molto divertente il fatto che il nostro venditore riesce sempre nel suo intento, a volte portandosi dietro una persona, se necessario.
La peculiarità di questa serie sta nella descrizione minuziosa di ogni dolce e posto che li produce: se doveste andare a Tokyo, segnatevi i locali che visita Kantaro, sia mai che esistano davvero...anche se ho l'impressione che trattino prodotti costosi. Nel dubbio, meglio mangiare solo onigiri. Inoltre, ogni singola volta che Kantaro assaggia qualcosa, nel suo cervello parte una scena al limite dell'assurdo: l'uomo, con al posto della testa il cibo che ha appena assaggiato, vive una miniavventura, spesso accompagnato da altri personaggi. A leggerlo, sembra una cosa senza senso...infatti lo è. Almeno metà dei 25 minuti di ogni episodio è un trip esilarante, strambo ma piacevole.
Alla fine, tra momenti tranquilli, alcuni un po' intensi (sì, ce ne sono due-tre) e altri assolutamente idioti, la storia scorre in maniera fantastica fino al finale. Il modo in cui la stagione si conclude mi ha fatto rosicare, lo ammetto.

La sceneggiatura è molto divertente: oltre alle spiegazioni dettagliate di Kantaro, ci sono dialoghi simpatici, assurdi e molto trash, resi ancora più efficaci grazie al modo di parlare giapponese (come molti altri prodotti su Netflix, questa serie è disponibile solo in originale). Alcuni personaggi, come il protagonista, sono ben caratterizzati. Ho apprezzato molte citazioni, soprattutto riferimenti a grandi nomi occidentali come Goethe, Freud e Nietzsche.

Vorrei ora spendere due parole sui dolci che appaiono in questa serie: sono estremamente nocivi alla salute degli spettatori per quanto sono belli. Infatti non ci sono solo dettagliate descrizioni verbali, ma anche le inquadrature della regia sono generose e mostrano ogni angolo della leccornia in questione. Il risultato, inutile a dirlo, è sublime: quanto cacchio avrei voluto mangiare quelle squisitezze. Se avete intenzione di seguire questa serie, assicuretevi di avere accanto qualcosa da mangiare perché vi verrà continuamente fame.
Infatti mi chiedo...con tutta quella roba che se magna, come fa Kantaro a non avere né una carie né un brufolo e, soprattutto, come fa a non prendere vistosamente chili? Io, se mangiassi anche solo una o due di quelle leccornie, diventerei rotondo come Magalli.

Le ambientazioni sono molto metropolitane, possiamo ammirare tanti bei quartieri moderni della città giapponese, soprattutto negozi di dolci e librerie superfornite (quanto ci vorrei andare...), ma anche luoghi più tradizionali.
La colonna sonora è fantastica: già dalla sigla di apertura si può capire dove andrà a parare la serie (inquadrature di dolci con musica pseudo epica in sottofondo). Anche nel corso degli episodi ci sono tracce simpatiche e in grado di mettere allegria. L'apice di follia viene raggiunto durante un balletto, in cui parte una canzone simile a "Another Day of Sun", bellissima canzone di "La La Land".

Sofferenze causate da golosità a parte, "Kantaro, Il Rappresentante Goloso" è una serie in grado di dare positività allo spettatore, grazie alla simpatia del protagonista e delle scene assurde e trash, che male non fanno.
Spero vivamente in una seconda stagione, ci sono degli sviluppi tra alcuni personaggi di cui pretendo il continuo. E soprattutto, voglio sbavare di fronte a tanti altri dolci.

RedNerd Andrea

Personaggi Preferiti: Miyake e Dobashi. Kantaro è una sagoma, ma alcuni suoi atteggiamenti, alla lunga, irritano. Miyake invece è un capo simpaticissimo e pieno di passione per quello che fa, mentre Dobashi, oltre a essere bella, è piena di sfumature interessanti e atipiche rispetto ad altri personaggi femminili più comuni.

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