SERIE TV: MARVEL'S THE PUNISHER - Bentornato, Frank Castle!




La visione di "The Punisher" è stata abbastanza travagliata: ho cominciato la serie appena è uscita (novembre dell'anno scorso), per poi accantonarla dopo aver visto 5-6 episodi per la sovrapposizione di altre serie. Dopo aver visto sporadicamente altre 2-3 puntate, in questi giorni, afflitto da un imminente esame, ho deciso di affogare i miei dispiaceri ancora una volta nelle avventure di Frank Castle e l'ho finalmente terminata.
Ieri non vedevo l'ora di finirla...adesso mi manca da morire.
Se prima Daredevil regnava incontrastato come miglior supereroe di Netflix, ora è affiancato (ma non sorpassato) dal Punitore.

Trama: Frank Castle, terminata la sua vendetta, cambia totalmente vita, nonostante sia in continuazione tormentato da incubi sulla sua famiglia. Un giorno viene contattato da un uomo misterioso, Micro, finendo per venire coinvolto in un affare più grosso del previsto...

Creata da Steve Lightfoot e basata sull'omonimo fumetto di Gerry Conway, "Marvel's The Punisher" è ambientato dopo la seconda stagione di "Daredevil", serie in cui abbiamo conosciuto Castle per la prima volta. Non è il primo live action sul "supereroe" vendicativo: abbiamo già avuto modo di vederlo in azione attraverso tre film, nel 1989 (con Dolph Lundgren), nel 2004 (con Thomas Jane) e nel 2008 (con Ray Stevenson). Come la altre serie Marvel pubblicate su Netflix, anche questa è un prodotto originale e fa parte del Marvel Cinematic Universe.

Questa volta il buon Frank è interpretato, come in "Daredevil", da Jon Bernthal ("The Walking Dead"). Micro è Ebon Moss-Bachrach. Altri personaggi sono Dinah Madani (Amber Rose Revah), un agente della Homeland Security alla ricerca di Castle; Billy Russo e Curtis Hoyle (Ben Barnes e Jason R. Moore), due vecchi amici di Castle; William Rawlins (Paul Schulze), un pezzo grosso della CIA; Lewis Wilson (Daniel Webber), un giovane veterano che ha difficoltà a superare i traumi della guerra; Sarah Lieberman (Jaime Ray Newman), la moglie di Micro, e Sam Stein (Michael Nathanson), collega di Madani. A completare il cast è Deborah Ann Woll, nei panni di Karen Page, l'ex assistente di Matt "Daredevil" Murdoch, ora giornalista al Bulletin e amica di Castle.

Questa serie mi ha permesso di rivalutare due attori: Bernthal e Barnes.
Il primo l'ho odiato per colpa di "The Walking Dead". Shane, il suo personaggio, è apparso in poche stagioni, ma si è fatto detestare dal sottoscritto come non mai, con la faccia da schiaffi e l'antipatia innata.
Già nelle sue apparizioni in "Daredevil", tuttavia, ho cominciato a vedere il povero attore con meno pregiudizio. In questa serie è scoppiato l'"amore": semplicemente perfetto nei panni del Punitore. Carisma, presenza scenica, espressività...ha tutto. Un "eroe" lontano dai canoni, ma impossibile da apprezzare. Anche chi è contro la vendetta, sotto sotto, supporterebbe il suo operato. Per colpa della sua bravura, ho messo spesso indietro alcune scene per godermi al meglio le sue facce.

Ora parliamo di Ben Barnes. Porello, avrà avuto bisogno di soldi, all'epoca del film su Dorian Grey. Magari si è pure impegnato con tutto il cuore per fare un buon lavoro. Quel film, però, mi ha fatto cagare non poco. Mi ha traumatizzato...per quanto fosse brutto. Da lettore appassionato e spaventato dell'opera originale, la botta di delusione è stata forte. Il mio disgusto, automaticamente, si è spostato su Barnes, il protagonista.
Anni dopo, ecco che ciccia fuori in "The Punisher". Non ho fatto in tempo a dire "Che schif, ecco Dorian Grey" che sono rimasto colpito. Un altro gran bel lavoro. Il suo Billy Russo è intrigante e pieno di sorprese, ma non dico altro, non voglio spoilerare.
Sono contento che questa serie mi abbia permesso di rivalutare questi due attori, specialmente Bernthal.

Riguardo gli altri personaggi, sono ben caratterizzati e interpretati: Madani è un osso duro e nonostante possa sembrare "antagonistica", agisce a fin di bene. Stein, in confronto alla partner, più impulsiva, è la metà più razionale del duo. Rawlins e Lewis, più si avanza nella trama, più diventano orribili e detestabili, quindi complimenti alle interpretazioni. Sarah ci permette di staccarci un po' dal mondo action di Frank per esplorare la parte più umana, dedicata alla famiglia, con tutti i pregi e difetti. Curtis è un personaggio buono e caro, ma secondo me sfruttato male; mi sarebbe piaciuto vedere qualche scena in più con lui. Karen la apprezzo dalla prima stagione di "Daredevil", quindi sono di parte. Mi piace vedere il suo lato più cazzuto.

La storia è complessa: Frank Castle, di solito, agisce in nome della vendetta, ma qui si trova ad affrontare un nemico davvero grande: non solo sarà a costretto a rivivere gli orrori del suo passato, tra la guerra e la tragica morte della sua famiglia, ma dovrà fermare la corruzione, ormai presente anche nella polizia. Inoltre si può fidare di Micro?
Niente è scontato, ci sono molti colpi di scena, alcuni dei quali fanno davvero male. Nonostante l'atmosfera cupa, ci sono anche dei momenti ironici, grazie al rapporto interessante tra Frank e Micro e alle battute sarcastiche di Stein.
I primi episodi sono un pochino lenti, ma poi la serie ingrana alla grande e, passo per passo, arriva con energia al finale adrenalinico. Gli ultimi episodi sono azione pura.

La sceneggiatura non è banale: i dialoghi sono ben fatti, gli argomenti sono abbastanza complessi. Come già detto, personaggi ben sviluppati e resi bene attraverso le loro battute (contrasto favoloso tra le frasi breve e incisive di Frank e gli sproloqui di Micro).

Le serie Marvel targate Netflix ci hanno ormai introdotto in un mondo diverso, rispetto al resto del Cinematic Universe: troviamo violenza verbale e fisica più esplicita, così come il sesso. Un ambiente molto più adulto di quello di "Thor", "Iron Man" e compagnia bella.
"The Punisher" è l'apice, soprattutto negli ultimi episodi. Ci sono un sacco di sparatorie, molti combattimenti, il sangue scorre copioso in ogni scena e la gente muore in maniera violenta. Ogni momento è reso in modo crudo ma realistico, non c'è un minimo accenno splatter e ciò rende il tutto ancora più tosto da sopportare.
Un'atmosfera perfetta per il tipo di storia che ci viene presentato.

Ambientazioni molto urbane e segrete, con Frank che si nasconde in ogni luogo utile. Interessanti le scene notturne, in grado di regalarci il vero action.
Colonna sonora azzeccata e coinvolgente, sigla compresa.

Mesi fa, ero convinto che i Defenders fosse la roba Marvel più figa, dopo Daredevil e Jessica Jones. Ho cambiato presto idea: il grande Frank Castle riesce addirittura a spodestare "Jesseeeeecah", però, anche se di un pelo, non supera il Diavolo di Hell's Kitchen.
Sono rimasto davvero soddisfatto di questa serie. Non vedo l'ora che arrivi la seconda stagione.

RedNerd Andrea

Personaggio Preferito: Tutti si sono rivelati interessanti, ma Frank è un grande. Le sue azioni sono discutibili, ma è personaggio davvero forte.

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