THE POST - Due mostri di bravura in un solo film




"The Post" è stato uno stacco molto utile dalle solite cose che vedo a casa. Un film impegnato, su una storia vera e con un ritmo lento ma non pesante. Per non parlare degli interpreti principali: Meryl Streep e Tom Hanks, due tra gli artisti più validi degli ultimi decenni.
Il film mi è piaciuto molto.

Trama: Il New York Times pubblica dei documenti top secret legati alla guerra del Vietnam e rischia di passare dei guai molto seri. Il Washington Post, giornale "rivale", riesce a ottenere gli stessi documenti e decide anch'esso di pubblicare un articolo a riguardo...

Diretto da Steven Spielberg (un tizio qualunque, insomma) e uscito questo mese in Italia, "The Post" è un film americano drammatico e biografico.

Come già detto, gli attori protagonisti sono Meryl Streep e Tom Hanks: la prima interpreta Katharine Graham, la proprietaria del (Washington) Post, mentre il secondo è Ben Bradlee e ne è il caporedattore. Altri attori sono Sarah Paulson (icona di "American Horror Story") nei panni della moglie di Ben; Bob Odenkirk (Saul in "Breaking Bad" e nello spinoff) e Carrie Coon ("L'Amore Bugiardo") sono due giornalisti per il Post, mentre Bruce Greenwood è il Ministro della Difesa McNamara, personaggio molto coinvolto nel guaio dei documenti.

Hanks e Streep appartengono a quella categoria di attori che sarebbero in grado di vincere un sacco di premi anche solo intepretando l'albero di Natale. Sono due mostri sacri del cinema e questo film ce ne da la conferma (come se ci servisse). Ho amato molto i loro personaggi soprattutto perché cazzuti e ironici.
Anche il cast di supporto è molto valido, soprattutto i giornalisti, importanti per la storia.
Mi dispiace che la Paulson sia apparsa poco, io le avrei dato un paio di scene in più, anche solo per urlare un "Matt" a random.

La storia è lontana dai filoni mainstream: viene affrontato un evento molto importante per gli Stati Uniti degli anni '70, sia in ambito politico che in quello giornalistico: viene mostrato lo scandalo dei Pentagon Papers, ovvero gli studi fatti sulla guerra in Vietnam dal Ministero della Difesa, poi pubblicati dai giornali già citati. Ovviamente i giornalisti saranno ostacolati dalla censura e dal governo. Molto importante quindi il tema della libertà di stampa soprattutto in contrasto con gli interessi della politica, sempre attuale tra l'altro.
Attuale anche la sottotrama che riguarda la difficoltà di Katharine di ottenere la fiducia di tutti, nonostante il suo status, sopratutto perché donna.
Il ritmo del film è lento, molti potrebbero annoiarsi. Anch'io non reggo sempre i film lenti, ma ho trovato che la poca dinamicità fosse azzeccata per "The Post", in quanto ci fa conoscere la storia in maniera approfondita, soprattutto con la prospettiva dei giornalisti.
Il finale mi è piaciuto, anche se era prevedibile (dopotutto è un film biografico), ma gli ultimi minuti sono stati interessanti, tanto che mi hanno fatto pensare che potrebbe esserci un seguito.
Nonostante il genere, ci sono stati alcuni momenti ironici, grazie all'espressività arguta di Streep (amo quando usa sguardi furbi e birichini) e Hanks (che conferma la sua versatilità).

La sceneggiatura esprime alla grande il ritmo della storia: dialoghi interessanti e intensi, che diventano scambi incalzanti nelle scene più toste.

L'epoca della trama è stata rappresentata molto bene attraverso costumi e acconciature. I panorami americani sono molto carini. La parte migliore è la maniera in cui è stato mostrato sul grande schermo il processo della stampa del giornale: dalla formazione dei caratteri per la stampa al trasporto del prodotto finale, tutto si è svolto in modo minuzioso. È stata la cosa che ho più apprezzato, insieme alla recitazione.
Colonna sonora azzeccata, molto Spielbergiana.

"The Post" è un film che narra di un momento chiave per gli USA con un ritmo molto moderato e interpretato da un bel cast.
Hanks e Streep, così come il film, sono stati nominati per molti premi, come il Golden Globe e l'Oscar, anche se il buon Tom non è stato considerato per quest'ultimo onore. Un vero peccato perché sono anni che le sue grandi performance non vengono giustamente riconosciute. Almeno la Streep se la filano sempre.

RedNerd Andrea

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