THE OUTSIDER - Jared Leto in Giappone




Non avevo mai visto un gangster movie, men che meno uno yakuza movie, prima di "The Outsider". Ogni volta che leggevo la trama di uno di questi film, mi veniva ansia e non andavo oltre. Con il nuovo prodotto Netflix, invece, ho preso coraggio: visto tutto fino alla fine.

Trama: Nick è un americano che si trova prigioniero in Giappone, durante gli anni '50. Un giorno, assiste al tentato suicidio di Kiyoshi e vengono incarcerati insieme, anche se la famiglia del giapponese li libera poco tempo dopo. Come segno di gratitudine, Kiyoshi fa entrare Nick nella sua famiglia.

Diretto da Martin Zandvliet e uscito da poco su Netflix come suo prodotto originale, "The Outsider" è, come già detto, un film appartenente al genere yakuza.

Nick è interpretato da Jared Leto (frontman dei 30 Seconds to Mars), mentre Kiyoshi è Tadanobu Asano. Altri personaggi sono Orochi (Kippei Shiina), grande amico di Kiyoshi; Akihiro (Min Tanaka), capo della famiglia Shiromatsu, il clan yakuza di cui fanno parte Kiyoshi e Orochi; Miyu (Shiori Kutsuna), sorella di Kiyoshi; Hiromitsu (Nao Ōmori), capo dei Seizu, famiglia rivale dei Shiromatsu.

Ormai si è capito che Leto sa fare tutto: oltre a essere una rockstar di successo, è un attore poliedrico (ha fatto film drammatici come "Dallas Buyers Club", slasher simpatici come "Urban Legend" e americanate come "Suicide Squad"). Anche qui si fa valere, in mezzo al cast prevalentemente giapponese. Silenzioso ma allo stesso tempo minaccioso, il suo Nick è interessante, anche se il suo background non viene esplorato quasi per niente (perché si trova a fare le pulizie in una prigione giapponese? Come è finito a essere lui stesso prigioniero politico/di guerra/di qualunque altra cosa?). Una cosa è certa: ma farlo incavolare. Della serie "mai fidarsi delle persone tranquille". Un consiglio, però, al buon Jared: magna de più. Vederti con un volto piuttosto scavato mi ha messo ansia.
Io adoro Asano. Anche lui sa fare tutto (non ho ancora trovato il coraggio di guardare Ichi di Killer, in cui recitano sia lui che Ōmori). Il suo personaggio è senza dubbio uno dei più interessanti, soprattutto per quanto riguarda la sua amicizia con Nick e il suo legame con la sorella. Secondo me non è stato sfruttato abbastanza il suo potenziale (sul fronte recitativo, invece, non gli si può dire niente).
Anche il cast di supporto svolge un buon lavoro, soprattutto Shiina (MAI fidarsi di un uomo che si chiama Orochi..."Naruto" e "The King of Fighters" insegnano) e Kutsuna (vederla passare dal tv dorama di "Detective Conan" a roba Netflix mi ha fatto tanto piacere).
In generale però i personaggi, anche se caratterizzati bene grazie alle performance, non possiedono molto spessore, meritavano più approfondimenti.

La storia è incentrata sulla guerra tra le famiglie Shimomatsu e Seizu: c'è rivalità, si odiano, si fanno offerte, si rifiutano tali offerte, avvengono agguati, muore gente, muore altra gente per vendicare la gente morta prima, resa dei conti finale, fine. Trama molto semplice, anche se alcuni aspetti non risultano molto chiari, come il motivo per cui Kiyoshi si trovi in prigione e anche quello per cui la famiglia non lo abbia liberato prima. Ci stanno dei buchi di trama e una mancanza di approfondimenti necessari. Il film, tuttavia, scorre con ritmo molto tranquillo, senza annoiare troppo.
L'atmosfera è prevalentemente tesa e drammatica, non ci sono momenti leggeri e comici, infatti a una certa il film assume una piega deprimente, da film noir. Grazie al rapporto tra Nick e Miyu, ci sono anche scene romantiche, ma senza essere melense (grazie al cielo). Ci sono anche dei colpi di scena, uno dei quali mi ha fatto davvero arrabbiare (soprattutto perché lo avevo previsto).
Da quello che ho letto, gli yakuza movie sono violenti. "The Outsider" non è da meno: sparatorie, botte da orbi, molto sangue e varie forme di violenza. Alcuni istanti non sono facili da guardare.
Ho apprezzato molto il focus su molti aspetti della cultura giapponese, anche se non so perché, ma ho notato una forte impronta americana nello stile; infatti, in generale, a livello visivo il film ha qualcosa di strano.

La sceneggiatura è normale, niente di speciale ma nemmeno uno schifezza. I buchi di trama e la mancanza di approfondimenti si sentono, ma i dialoghi sono in qualche modo interessanti, soprattutto quelli tra Kiyoshi e Nick.

L'ambientazione è molto noir. La storia si svolge a Osaka, pochi anni dopo la seconda guerra mondiale. Tutto molto suggestivo, soprattutto perché le scene piene di sole sono assenti, solo momenti nuvolosi e notturni. Tuttavia, non so perché, ma se non avessi letto la didascalia "Osaka 1953", avrei pensato che il film rappresentasse un'epoca più moderna. Ok che i giapponesi, negli anni '50, erano più avanti di quanto lo fossimo noi nel 2000, ma mi sembra comunque strano...
Colonna sonora non memorabile, ma azzeccata all'atmosfera del film.
Stranamente, questo film non è stato doppiato, quindi potete sentire gli attori alternare scene recitate in inglese e altre in giapponese. Sentire Jared Leto chiedere aiuto in giapponese e, d'altra parte, i personaggi nipponici parlare in inglese è una vera figata.

"The Outsider" omaggia chiaramente i film yakuza del passato. Gli attori sono bravi, gli elementi tipici del genere sono rappresentati bene, ma il tocco americano distorce, a mio modesto parere, un mondo che solo i giapponesi possono riportare in maniera perfetta.
È comunque un film godibile, a cui dare una chance.

RedNerd Andrea

Personaggi preferiti: Kiyoshi e Miyu.

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