RINGU: La videocassetta originale!


Io in genere odio gli horror giapponesi. Sono in grado di metterti un angoscia tremenda e spaventarti quando meno te lo aspetti. Non mi dimenticherò mai l'unico spezzone che sono riuscito a vedere di "Ju-On" ("The Grudge"): certe cose ti rimangono impresse nell'anima.
Se avete avuto modo di vedere horror sui fantasmi americani come "The Ring", "The Grudge" e "Chiamata Senza Risposta", sappiate che provengono quasi tutti da un film nipponico, molto più spaventoso e ben fatto del remake.

"Ringu", com'è possibile intuire, è la versione originale di "The Ring". Ho preso coraggio e ho deciso di dare una chance a questi maledetti spettri con gli occhi a mandorla. Ora posso confermarlo: quanto li odio. Il brutto è che li odio perché spaventano per davvero.

Trama: Reiko Asakawa è una giornalista che ha appena perso la nipote in maniera spaventosa: la ragazza, infatti, è morta esattamente sette giorni dopo aver visto uno strano video. Reiko, fortemente incuriosita, decide di indagare con l'aiuto dell'ex marito Ryuji...

Diretto da Hideo Nakata e uscito nel 1998, "Ringu" è un horror soprannaturale, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Koji Suzuki uscito nel 1991.

Reiko è interpretata da Nanako Matsushima, mentre Ryuji ha il volto di Hiroyuki Sanada, noto al pubblico occidentale grazie ad apparizioni in film come "L'Ultimo Samurai" e "Wolverine - L'Immortale". Altri personaggi sono Yoichi (Rikiya Otaka), il figlio di Reiko e Ryuji; Tomoko (Yuki Takeuchi), la sfortunata nipote di Reiko, e Takashi (Yoichi Numata), un anziano molto legato allo strano video.

I personaggi sono interessanti: Reiko è una gran curiosona incosciente e anche abbastanza lagnona; Ryuji è intelligente, molto razionale, anche se esageratamente stronzo con l'ex moglie (inoltre sembra non fregarsene molto del figlioletto), il suo carisma tuttavia compensa la sua antipatia. Il piccolo Yoichi può sembrare il tipico bimbo satana degli horror, ma alla fine è tenero, curioso e incosciente. Chissà da chi ha preso...
Anche i personaggi secondari sanno essere particolari anche se un po' stereotipati (il nonno scorbutico che nasconde segreti è un must). Le performance sono ottime, soprattutto la coppia protagonista.

La storia è molto particolare, chi ha visto "The Ring" potrebbe scoprire nuovi aspetti della trama. Tutto comincia con la povera nipote che muore, dopo aver detto di aver visto uno strano video. Anche gli amici che l'hanno visto con lei muoiono in maniera inquetante, tutti sette giorni dopo la visione. Reiko, da buona giornalista, decide di indagare...finendo per vedere il video. Di sua iniziativa. Ma perché la gente è così cretina??
Ryuji decide di seguirla e vede il video. Oh, chi si somiglia si piglia.
Comincia quindi la corsa contro il tempo per chi scoprire cosa c'è dietro la videocassetta maledetta, arrivando a indagare su una famiglia provvista di poteri strani.
Inutile dire che anche qui la cattiva è una bambina con indosso un abito bianco e dai capelli lunghi e neri che le coprono il volto, solo che qui si chiama Sadako, non Samara.
Alla fine la storia di Samara, pardon Sadako, è triste e anche inquietante e ci viene mostrata tramite flashback e visioni di Reiko.
Il famoso spezzone maledetto è breve e anch'esso molto ansiogeno. Facile capire cosa sia il "ring" del titolo.
I colpi di scena funzionano e mettono ancora più ansia e tristezza, soprattutto verso la fine del film. Ammetto che il finale mi è piaciuto e lascia intendere un lungo continuo della storia.

La sceneggiatura è semplice, niente dialoghi complessi, ci sono scambi di battute dinamiche che riflettono bene i caratteri dei personaggi. La caratterizzazione psicologica non è sviluppatissima, ma va bene così.

I film dell'orrore giapponesi non contengono tantissimo sangue, di solito...almeno quelli vecchi. Anche in "Ringu", il sangue praticamente non c'è, la paura viene data dall'angoscia. L'atmosfera è piena di tensione e durante la visione dello spezzone maledetto sembra davvero che la telefonata che avvisa del countdown di sette giorni possa arrivare pure a voi. Poca roba in grado di sommergere lo spettatore in un'ansia perenne.

Le ambientazioni sono suggestive, soprattutto quelle più inquietanti e di notte. Anche la colonna sonora è azzeccata all'atmosfera, fa venire molta ansia.

"Ringu" ha avuto gran successo di critica e pubblico, tanto da portare alla creazione di numerosi sequel: "Rasen" (1998), "Ringu 2" (1999), un prequel denominato "Ringu 0: Birthday" (2000) e altri due seguiti "Sadako 3D" (2012) e "Sadako 3D 2" (2013). Non so perché, ma sento l'odore di trash negli ultimi due film. Inoltre il lungometraggio è stato oggetto di molti remake, soprattutto in America, dove tra il 2002 e il 2017 ne sono usciti ben tre.
Ultimo, ma non meno importante, è il crossover horror tra Sadako e un'altra cattivona sovrannaturale, ovvero Kayako Saeki, antagonista di "Ju-On". Il film si chiama "Sadako vs. Kayako" e sento che potrebbe regalarmi momenti orridi ma epici.

Sfidando il mio scetticismo (leggasi "fifa"), ho finalmente dato una chance a un horror giapponese che non fosse "The Call". Non solo ho trovato "Ringu" un'opera seria, senza parvenze trash, ma ora sono curioso di vedere anche i successivi capitoli, anche se dovessero essere brutti da morire.

RedNerd Andrea

Personaggio Preferito: Ryuji. Pessimo marito e padre, ma molto interessante.

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