LE CHALET - Nessun posto è sicuro


Se "La Casa di Carta" è stata la prima serie TV spagnola che sono riuscito a vedere dopo tanti anni, "Le Chalet" rappresenta la prima serie francese forse vista per intero in tutta la mia vita. Ad intrigarmi c'è voluto poco: ambientazione ridotta, segreti, omicidi.
Ancora non so ben classificare questo prodotto, ma mi è piaciuto.

Trama: Manu e Adèle sono due bei fidanzatini che tornano a Valmoline per organizzare dei matrimoni con alcuni amici di infanzia. Nonostante il clima sia piacevole e silenzioso, le persone cominciano a morire...

Ideata da Alexis Lecaye e uscita da poco come prodotto originale Netflix, "Le Chalet" è una serie thriller francese.

Il cast è foltissimo. Partiamo dal presupposto che la storia alterna flashback del 1997 con scene nel presente, 20 anni dopo.
Nel passato, assistiamo alla storia di Jean-Louis Rodier (Manuel Blanc) e famiglia appena arrivati nel piccolo paese di Valmoline, abitato dai fratelli Muriel e Philippe Personnaz (Chloé Lambert e Philippe Dusseau), Christine e Étienne Genesta (Blanche Veisberg e Éric Savin).
Nel 2017 i protagonisti sono Manu (Marc Ruchmann) e la sua promessa sposa incinta Adele (Émilie de Preissac), giunti anch'essi a Valmoline, luogo molto caro al ragazzo. Oltre a ritrovare i paesani di 20 anni prima, vengono raggiunti dagli invitati: Alice (Agnès Delachair), migliore amica di Manu, e il suo ragazzo Fabio (Mathieu Simonet); Laurent e Thierry (Charles Petit e Jean-Toussaint Bernard), figli di Philippe, affiancati dalle rispettive fidanzate; Olivier (Pierre-Benoist Varoclier), socio dei Personnaz; Sébastien (Nicolas Gob), figlio di Étienne, accompagnato dalla bella Maud (Maud Jurez).
Altri personaggi importanti sono Alexandre (Thierry Godard), parente dei Rodier, e una psicologa (Catherine Vinatier) che vediamo interrogare un sospetto.

I personaggi sono troppi ed è stato difficile inquadrarli tutti nei primi due episodi (su 6), soprattutto perché ce li schiaffano quasi tutti negli ultimi 5 minuti della première. Inutile dire che alcuni sono poco sviluppati, altri però (i protagonisti) sono molto interessanti, sia quelli buoni che quelli cattivi. Visto che sbucherà presto un serial killer, comincerete a tifare per alcuni e a gufare per altri.
Se Manu è senza dubbio l'eroe maschile, non è facile identificare la controparte femminile, tra Alice e Adele: sono due ragazze totalmente diverse, sia nel carattere che nella storia personale. I cattivoni, invece, (e non mi riferisco al killer) sono palesi.
Grazie ai flashback, abbiamo modo di conoscere alcuni personaggi sia da giovani che da adulti e possiamo notare dei cambiamenti nella personalità...almeno in apparenza.

La storia è più semplice di quanto sembri: gli invitati al matrimonio arrivano a Valmoline, l'unica strada per poter tornare indietro viene distrutta e la gente comincia a morire. Sta ai sopravvissuti scoprire il colpevole e fermarlo il prima possibile.
I primi minuti della serie sanno trarre bene in inganno: la psicologa sta interrogando un certo sospetto che poi riconosceremo tra i protagonisti e sembra spoilerarci per bene chi dovrebbe morire, ma in realtà (per fortuna) niente è come sembra...infatti sarà tutto più articolato.
Inutile dire che i flashback sono importantissimi per capire il movente della scia di delitti: nel corso degli episodi, più dettagli vengono alla luce e la percezione riguardo certi personaggi cambia drasticamente.
Secondo me, la distribuzione dei flashback rispetto alle scene presenti poteva essere gestita meglio, poiché risulta molto confusionaria, soprattutto nei primi episodi.
I misteri sono tanti: Cos'è successo veramente, 20 anni fa? Chi sta commettendo gli omicidi nel presente? Perché la psicologa sta interrogando quella persona? Ma soprattutto...perché gli abitanti di Valmoline sono così spregevoli?
Nonostante la confusione, la trama scorre bene, i colpi di scena ci sono, soprattutto nelle rivelazioni finali (anche se ho azzeccato alcune cose...se ce l'ho fatta io, allora erano palesi) e l'ultimo episodio è triste ma riesce anche a essere soddisfacente.
A livello emotivo, devo ammettere di essere rimasto scosso per alcuni sviluppi di trama.
Anche la componente psicologica è interessante: i personaggi reagiscono alle tragedie di Valmoline in modi diversi, dando vita a twist inaspettati. Chi ha detto che il misterioso killer sia il solo cattivo?

La sceneggiatura è interessante: i dialoghi coinvolgono e non sono per niente complessi. Alcuni personaggi non sono sviluppati, ma quelli più importanti lo sono abbastanza e ce lo facciamo bastare. Come già detto, la struttura narrativa poteva essere resa in maniera più semplice.

Leggendo le prime informazioni, la premesse mi hanno lasciato pensare che "Le Chalet" fosse un horror stile "Harper's Island": location isolata, un killer che da la caccia alle sue vittime e tanti segreti del passato.
In realtà è più un thriller. Le scene di ansia non sono tante, il killer spesso non si vede e gli omicidi sono poco sanguinosi, anche abbastanza banali.

Valmoline è una bellissima ambientazione: io sono di parte, visto che amo i paesini di montagna, ma il luogo in cui è destinato ad avvenire un massacro è pieno di natura e fascino. Le scene di sera sanno essere inquietanti, ma è di giorno che avviene la maggior parte dei crimini e ciò mi ha sorpreso molto.
Lo chalet protagonista della storia è bellissimo, enorme e pieno di stanze. Secondo me non è stato sfruttato abbastanza il suo potenziale.
Colonna sonora ansiogena, soprattutto la melodia ricorrente e sigla della serie.
"Le Chalet" non è doppiato, quindi potrete vederlo con le voci originali. Nonostante sia fuori allenamento, ho riconosciuto molte parole francesi e la lingua è sempre piacevole da sentire.

"Le Chalet" si è rivelato diverso dalle aspettative, ma non in senso negativo. La storia è confusionaria, alcuni personaggi inutili e non è abbastanza horror, ma mi ha saputo coinvolgere fino alla fine, complice anche il limitato numero di episodi (solo 6). In più, la location è molto suggestiva.

RedNerd Andrea

Personaggi Preferiti: Muriel, Manu e Alice. Da non sottovalutare l'eremita Alexandre e la bella Maud.

Commenti

Posta un commento