TREDICI (2°STAGIONE) - Hannah Baker colpisce ancora


AVVERTENZA PER CHI NON HA ANCORA FINITO LA PRIMA STAGIONE: Potrei fare qualche spoiler. Se volete continuare a leggere, fatelo a vostro rischio e pericolo.

A suo tempo, vidi la prima stagione di "Tredici", ancor prima che diventasse oggetto estremamente mainstream. Nonostante reputassi la storia troppo da "teen drama" (ancora non ho letto il libro), qualcosa catturò la mia attenzione...soprattutto la bravura degli attori nel farsi odiare fin dalle viscere. Inoltre il fenomeno del bullismo mi tocca ormai da molti anni.
Alla fine, la serie mi piacque, anche se lontana dal capolavoro. La notizia di una seconda stagione mi inquietò molto. Cosa si sarebbero inventati, visto che il libro originale finisce come la prima stagione?
Finalmente la fantomatica stagione è uscita e, pieno di scetticismo, me la sono vista...anzi, divorata. Perché, nonostante le tantissime imperfezioni, anche questa mi ha catturato molto.

Trama: Cinque mesi dopo il suicidio di Hannah Baker, comincia il processo contro la scuola, colpevole di non averla aiutata nel momento del bisogno. Verrà rivelata tutta la verità dietro al bullismo subito dalla ragazza?

Sviluppata da Brian Yorkey, la seconda stagione di "Tredici" (in originale "13 Reasons Why") consiste in una parte di storia non presente nel libro originale, scritto da Jay Asher.

Tutti i personaggi della precedente stagione tornano in questo seguito:
- Clay (Dylan Minnette), il protagonista maschile
- Tony (Christian Navarro), colui che ha distribuito le famigerate cassette
- Jessica (Alisha Boe), ora ex-cheerleader e occupata a superare i recenti traumi
- Tyler (Devin Druid), il fotografo timido ma inquietante
- Justin (Brandon Flynn), scappato chissà dove in preda ai sensi di colpa
- Bryce (Justin Prentice), il vero cattivo della storia, che non prova nemmeno un briciolo di rimorso per quello che ha fatto
- Zach (Ross Butler), diviso tra la lealtà per la squadra (di cui fa parte Bryce) e il buon senso
- Alex (Miles Heizer), in via di recupero dopo il tentato suicidio, avvenuto alla fine della prima stagione
- Porter (Derek Luke), il counselor divorato dai sensi di colpa
- Olivia (Kate Walsh), madre di Hannah e apparentemente sola contro tutti, nel tentativo di dare giustizia alla povera figlia.
Nonostante sia ormai morta, Hannah (Katherine Langford) è presente per tutta la stagione, attraverso nuovi flashback e allucinazioni mentali.
Anche i personaggi più secondari, come Sheri (Ajiona Alexus), Skye (Sosie Bacon), i genitori di Clay (Amy Hargreaves e Josh Hamilton), Marcus (Steven Silver), Ryan (Tommy Dorfman) e Courtney (Michele Selene Ang), tornano nel corso della stagione.
Come se il cast non fosse abbastanza, conosciamo numerosi volti nuovi: Chloe (Anne Winters), nuova fidanzata di Bryce, così come i genitori di lui (Jake Weber e Brenda Strong); Nina (Samantha Logan), un'atleta dal passato simile a quello di Jessica; l'anarchico Cyrus (Bryce Cass) e sua sorella Mackenzie (Chelsea Alden) e Caleb (R.J. Brown), nuova fiamma di Tony.

Una cosa che salta subito nell'occhio è il comportamento di alcuni personaggi. Nel corso di cinque mesi, sembra abbiano cambiato totalmente atteggiamento. Niente in contrario (anzi, ho cominciato ad apprezzare Ryan, Justin e Courtney, dopo aver speso un'intera stagione sputando loro insulti molto veementi), però avrei apprezzato qualche flashback in più che mostrasse il motivo di questi cambiamenti, così da evitare buchi di trama.
Per il resto, ne amerete ben pochi di loro, proprio come nella stagione precedente. Dopotutto, sono quasi tutti dei cretini irresponsabili, pieni di problemi e anche abbastanza stereotipati (Skye, parlo con te). Alcuni, però, hanno un evoluzione interessante. Se prima avrei risparmiato solo Alex, Jessica e un po' Zach, ora li adoro. La mamma di Hannah merita ancora una volta tanto rispetto perché più fragile che mai. Stesso discorso per Tony. Anche il signor Porter si rivela una sorpresa.
Hannah ha un carattere troppo strano, è impossibile volerle bene a pieno, ma ciò non giustifica quello che ha dovuto subire.
Gli altri sono pressoché incommentabili, soprattutto Bryce e un po' la mamma di Clay. Menzione speciale per Montgomery (Timothy Granaderos), l'amicone di Bryce. Se nella prima stagione era inutile e odioso, ora lo è ancora di più. Non a caso lo ho soprannominato Merdomery. Come per Justin Prentice (Bryce), mi dispiace per l'attore, che magari è un bravo ragazzo, ma non ho mai incontrato un personaggio così disgustoso come il suo. Fidatevi, anche la persona più pacifica sarebbe tentata di ficcargli un bastone in punti poco piacevoli o spaccargli la faccia.
Clay è un emblema: è stupido, negativo, pieno di problemi inutili, che riversa senza diritto addosso alle persone sbagliate. Sta pure diventando pazzo: ha continui dialoghi mentali con Hannah. Credo siano mentali, sennò non mi spiego perché nessuno nei dintorni se ne accorge.
Bisogna dire, inoltre, che alcuni personaggi sono stati sfruttati troppo poco, soprattutto Courtney (proprio ora che mi stava cominciando a piacere) e Sheri (l'attrice ha un carisma unico).

Riguardo le new entry, sono tutte particolari, con un carattere abbastanza delineato. Ora si sa da chi Bryce ha preso la spocchia. Se Nina, Caleb, Cyrus e Mackenzie sono piacevoli e con una storia che avrebbe meritato più approfondimenti, altri sono odiosi, come Sonya (Allison Miller), l'avvocato che difende la scuola nel processo. Ok, sei pagata per fare il tuo lavoro, ma chi ti da il diritto di trattare come pezze i testimoni, soprattutto i più fragili?
Inoltre devo ancora capire l'utilità di Scott (Brandon Butler), altro amichetto di Bryce ma con un briciolo di coscienza in più, introdotto senza spiegazioni solo in questo punto della storia.
Passiamo a Chloe, tanto carina ma anche tanto scema. Facile prevedere come se la passerà, accanto a uno come Bryce.

In sintesi: pochi personaggi sviluppati e apprezzabili, sia tra quelli vecchi che tra le new entry. Tuttavia, vengono mostrati legami inediti tra alcuni di loro in grado di essere interessanti.

Come già detto, la storia è ambientata cinque mesi dopo il tragico suicidio di Hannah e alterna scene ambientate a scuola e nella vita privata dei personaggi con quelle dentro le mura del tribunale. Se il main plot della prima stagione era il mistero dietro la morte della ragazza, qui è il processo, in cui si spera che Olivia Baker vinca contro la scuola e gli ipocriti.
Mentre i personaggi importanti testimoniano nel corso degli episodi, assistiamo anche a delle sottotrame, la cui più importante è l'apparizione di misteriose polaroid, tutte rappresentanti un personaggio in situazioni molto scomode. Sinceramente, come storia non è stata gestita molto bene, è apparsa più come un tentativo di replicare le cassette di Hannah, ma in versione "cartacea". Niente di più. Il processo invece è stato svolto abbastanza bene e ha saputo rendere questa stagione diversa dalla precedente, tutta incentrata sui racconti di Hannah. Beh, tecnicamente anche il processo è incentrato su Hannah, ma dal punto di vista di diversi personaggi.
Alcune svolte narrative sono interessanti e ci sono bei colpi di scena. Contrariamente alle mie aspettative, la stagione mi ha catturato parecchio e alcune scene mi hanno addirittura commosso, mentre altre le ho trovato un po' prevedibili. In un paio di episodi i contenuti sono molto forti, in termine di droga, violenza e aggressione sessuale, infatti a inizio episodio appaiono le avvertenze per il pubblico. Istanti abbastanza ansiogeni.
Le scene drammatiche vengono smorzate da momenti più dinamici, come indagini, inseguimenti e risse brutali (una in particolare è meravigliosamente trash)
Il finale è tosti da digerire e lascia spazio a molte domande. Che la serie non sia ancora finita?

La sceneggiatura è lontana dal capolavoro, ma è accettabile. I personaggi però non sono completamente sviluppati in maniera coerente, mentre i vari legami tra essi sono interessanti.
La quantità notevole di flashback non pesa molto sulla struttura narrativa, la storia scorre con poche confusioni.

Nel corso della stagione, vengono raffigurati molti luoghi differenti, come la scuola, il tribunale, le varie case (sia quelle altolocate che messe male) e luoghi poco raccomandabili. Riusciamo a vedere la città sotto diverse sfumature.
La colonna sonora è buona, ci sono tracce più intense e altre più adrenaliniche.

Ho fatto bene a partire con basse aspettative, nei confronti della seconda stagione di "Tredici". Infatti posso dire di essermela goduta bene, anzi l'ho divorata in tempi sorprendemente brevi. Nel bene e nel male, come stagione è stata coinvolgente, anche se continua a essere troppo melodrammatica. Alcuni personaggi sono al limite dell'insopportabile e molte scene sono pesanti da sopportare e non stimolano altro che rabbia, come la prima stagione. Alla fine, vengono rappresentati temi toccanti come bullismo, stupro, suicidio e depressione, ancora molto attuali, purtroppo. Se gli ideatori sperano di cambiare la società attraverso questa serie, devono dare molto di più e non idealizzare nulla. Per fortuna gli attori si danno molto da fare, nella realtà, promuovendo iniziative a favore delle vittime. Bravi!

RedNerd Andrea

Personaggi Preferiti: Zach e Jessica, senza dubbio, insieme a Alex, Olivia e Tony.

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