LUNAR: SILVER STAR HARMONY - Il viaggio del Dragonmaster

Un bel GDR va valutato secondo molti criteri. Il più importante, secondo me, è la storia. Ovviamente anche il gameplay e la grafica sono importanti, ma se non c'è una trama accattivante non ci sono genialità tecniche che tengano, il gioco non va.

Ho scoperto "Lunar: Silver Star Harmony", quasi per caso, durante un periodo di sconti sul PS Store. Forse attratto dallo stile dei disegni, che mi hanno ricordato "Nadia e il Mistero della Pietra Azzurra", ho acquistato subito il titolo, nonostante non sia un fortissimo amante dei giochi di ruolo, soprattutto perché non sono mai stato capace di finirne uno, tranne rarissime eccezioni. "Lunar" è una di quelle.
Il gameplay è simpatico e la grafica delle cutscene è bellissima, ma sono i personaggi e la storia a rendere il titolo la bellezza che è.

Trama: Alex è un quindicenne che sogna di diventare un Dragonmaster, proprio come il suo idolo, Dyne. Un giorno, insieme a due suoi amici, si incammina nella grotta di un leggendario drago. I ragazzi non sanno che una grande avventura li attende...

Sviluppato dalla Game Arts e uscito nel 2009 per PSP, "Lunar: Silver Star Harmony" è un GDR fantasy, terzo remake di "Lunar: The Silver Star" (1992).

Il protagonista dell'avventura è Alex, un semplice campagnolo di 15 anni che sogna in grande. Ad affiancarlo, inizialmente, ci sono Ramus e Luna, suoi amici di infanzia, e Nall, una creatura alata simile a un felino. Nel corso della storia, Alex incontrerà molti personaggi, come i leggendari Quattro Eroi: Mel, Lemia e Ghaleon. Il quarto eroe, il Dragonmaster Dyne sembra essere sparito dal nulla...
Altri personaggi fondamentali sono Nash, un giovane e vanesio mago; Jessica, figlia di Mel capace di picchiare come un fabbro, nonostante la sua formazione da sacerdotessa; Kyle, incosciente furfante; Mia, figlia di Lemia e maga promettente, e Laike, un potente avventuriero.
Non c'è un GDR senza degli antagonisti. Qui abbiamo il potente Imperatore, intenzionato a risvegliare una potentissima divinità, aiutato da tre potente streghe.

Alex è il tipico giovane protagonista, pieno di energie e con grandi sogni che vuole realizzare. Durante il gioco, lo vedremo evolvere drasticamente da ragazzino ingenuo e inesperto a vero e proprio eroe, una bellissima metamorfosi. Ho solo un piccolo problema con lui: da quando ai 15enni viene dato il permesso di avventurarsi in lungo e in largo, senza un adulto che li accompagna? Ok che il giovane impara in fretta a difendersi, ma i genitori, dopo la prima quest, gli danno la benedizione senza pensarci due volte. SIGNORI, ALEX HA SOLO 15 ANNI. E se il suo destino non fosse stato quello prestabilito e gli fosse successo qualcosa di brutto? Io, nei panni loro, mi sarei sentito in colpa e con l'ansia per tutto il tempo...A malapena, quando io avevo 15 anni, sapevo andare a scuola con l'autobus senza più essere accompagnato dai miei genitori.
Però, ripensandoci, il gioco è stato fatto in Giappone. Lì i bambini vanno a scuola da soli sin dalle elementari. Quelli delle medie prendono treno e metro senza problemi, in gruppo, ma senza genitori. Ecco spiegata l'assenza di preoccupazione nei genitori di Alex.
Vabbè.

Anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati, tanto da riuscire subito ad affezionarcisi o a odiarli.
Luna è sia eroina che donzella in pericolo, piena di bontà e altre qualità positive. Progredendo nella storia, scopriamo cose inaspettate su di lei.
Ramus sembra destinato a essere il braccio destro e elemento comico, ma in realtà assumerà un ruolo diverso. 
Nash è l'altalena del gruppo: dondola perennemente tra "ahahaha che simpatico, se la sente un sacco ma è un cretino, anche se bravo nelle magie" e "ma tu guarda sto scimunito, ma li m******* sua". Però, ripeto, è molto bravo a lanciare incantesimi.
Kyle e Jessica sono due sagome. Il primo fa tanto il gradasso e il belloccio, ma non ne combina una giusta, la seconda è tutta graziosa, sembra una creatura eterea, ma quando si arrabbia, fa ricordare a tutti perché il padre era molto temuto a livello di violenza. 
Mia è l'elemento puccioso del gruppo: è sempre gentile con tutti, non si arrabbia mai (merita una statua solo per questo, visto che ha sempre a che fare con Nash), ma con le magie è una branda.
Nall è un amore, sembra un gatto bianco, ma con le ali. 
Gli eroi leggendari sono interessanti, salta subito nell'occhio un parallelismo tra loro e il gruppo di Alex. I cattivi sanno il fatto loro, si odiano che è un piacere (tranne uno di essi, la pecora nera che finisce per fare tenerezza) e agiscono secondo una maniera logica e a tratti comprensibile.
Ah, ci sono anche dei draghi. Ciò basta a rendere il gioco più epico di quanto già lo sia.

Passiamo alla storia. Se esaminata con superficialità, sembra la tipica big quest in cui il protagonista si scopre casualmente eroe destinato a salvare il mondo da una personalità folle. 
In realtà, un po' è così. Tuttavia, nel mentre, vengono esplorati molti temi, come l'amore, i sogni nel cassetto, l'importanza della famiglia e degli amici, la lealtà, la fede, la volontà di aiutare il proprio popolo, anche arrivando a scendere a orribili compromessi e altre cose molto profonde.
Interessante vedere come l'avventura diventi mano a mano sempre più pericolosa, mettendo perennemente a dura prova il coraggio e la sicurezza dei protagonisti.
I colpi di scena ci sono, anche se prevedibili. Il punto di forza sta nell'impatto emotivo. Ci sono molti momenti intensi e drammatici, ma sono fatti davvero bene, senza scadere nella tragedia greca e nella banalità da "Beautiful". L'ottima caratterizzazione dei personaggi rende facile immedesimarsi in loro, quindi appena la faccenda si fa più delicata, il pubblico comincia a soffrire e a pregare ogni divinità videoludica che ogni eroe arrivi vivo ai titoli di coda.
Per fortuna ci sono anche numerose scene divertenti, a tratti surreali e folli, ma in grado di strappare una risata. 
Il finale è un crescendo di emozioni. Erano anni che non provavo un forte senso di sofferenza, al pensiero di finire definitivamente una storia. Non volevo in alcun modo vedere il finale, pensare che poi non avrei potuto vedere un seguito è stata una fitta al cuore. Infatti, finiti i titoli di coda, mi è preso un magone che ancora non accenna a lasciarmi.
Raramente una storia mi ha trasmesso così tanto calore e affetto. Ho persino esultato in alcuni momenti e mi sono trattenuto dal piangere nelle fasi avanzate. 

La sceneggiatura è tanta roba. Ci sono molti dialoghi, sia comici che drammatici. La storia è lineare, le sottotrame non sono complesse e inutili. I personaggi sono ben delineati e sviluppati.

Il gameplay è molto fattibile. Come molti titoli del suo genere, si gioca a turni. A ogni botta, si seleziona l'azione che si vuole fare.
La nostra squadra ha un massimo di 5 componenti, ognuno specializzato in un "talento": Kyle e Alex sono bravi negli attacchi fisici e prediligono la spada, mentre gli altri usano un'asta magica o arci e frecce; se Jessica e Luna sono brave con le magie curative, Nash e Mia hanno un vero talento nel controllare le magie offensive, con l'ultima che è in grado anche di potenziare se stessa o i suoi compagni. Da tenere d'occhio anche il range di attacco dei personaggi: alcuni possono correre distanze maggiori di altri. 
Le azioni effettuabili nella battaglia sono semplici: attacco fisico, attacco magico, difesa, utilizzo di un oggetto, fuga. Ogni azione vale solo per una persona, quindi se volete far scappare tutti, dovete selezionare "fuga" per ogni personaggio.
Ogni combattente è provvisto di tre barre, quella della salute, quella della magia e quella "rage". Le prime due sono facili da capire: quella della salute consiste nei punti vita del personaggio, quindi se si svuota, finisci k.o., mentre quella dei punti magia (PM) serve a effettuare attacchi non fisici. Ovviamente alcuni incantesimi sprecano più PM degli altri, quindi bisogna tenere sempre sotto controllo il conteggio. La terza barra si riempie subendo gli attacchi nemici. Una volta piena, si può effettuare un attacco potentissimo che cambia da personaggio a personaggio. Una volta effettuata la super mossa, bisogna aspettare che la barra si riempia di nuovo per poterla ripetere. Questi ultimi attacchi sono una grande mano santa perché sono davvero forti. 
Gli oggetti sono divisi in quelli curativi (ripristinano salute e PM, curano le alterazioni di stato) e quelli più pratici, per esempio adibiti alla fuga dai Dungeon. 
Arriva il combattimento vero e proprio. Il criterio con cui viene data la precedenza ai nemici o a noi non è del tutto chiaro, forse ha a che fare con la rapidità del personaggio, ma a volte attacchiamo prima noi o prima i nemici, altre volte ci mischiamo, ma l'ordine non è mai lo stesso. Da una parte è interessante, perché aggiunge all'esperienza di gioco un elemento di imprevedibilità, ma dall'altra è una rottura di maroni perché manda a quel paese molte strategie. Per esempio, programmate di guarire il gruppo con una magia, confidando nel fatto che il personaggio adibito attacchi prima del nemico. Tuttavia, a sorpresa, il nemico attacca per primo e accoppa il guaritore. Tra vari insulti, siete costretti a ripiegare su altri piani per sopravvivere alla battaglia.
Anche i nemici usano sia attacchi fisici che magici e possono essere deboli ai vostri colpi. Ricordare quali mostri sono deboli a quali attacchi non è affatto facile. 
Oltre ai nemici base, ci sono molti combattimenti contro mini boss e boss veri e propri. In questi casi, il gioco si fa serio.

Come in ogni GDR, è possibile levellare il personaggio, ottenendo punti esperienza alla fine delle battaglie, e potenziare le sue statistiche. Queste ultime sono sempre le stesse: attacco, difesa, intelletto etc. Un altro parametro è la quantità di attacchi che si possono effettuare in un turno di attacco fisico. Per esempio, Alex, a un certo livello, può colpire i nemici per un totale di quattro volte ad attacco.
Ovviamente, nel corso dell'avventura, si possono trovare equipaggiamenti sempre più potenti.

Riguardo la parte più esplorativa, è molto semplice. Bisogna guidare la squadra per varie città e pericolosi Dungeon, sconfiggendo più nemici possibili. Ci sono anche alcuni enigmi. Attenzione ai forzieri che si trovano in giro per il mondo, alcuni nascondono cose meravigliose, altri delle trappole odiose.

A livello grafico, il gioco ha un stile cartoon in 2D con alcuni elementi in 3D. Le cutscene animate e gli sprite che appaiono durante i dialoghi sono più definiti: i personaggi appaiono davvero belli, sembra di vedere un'opera creata dallo stesso studio di "Nadia e il mistero della pietra azzurra".
Anche la colonna sonora è pura bellezza. Ci sono tracce allegre, drammatiche, spaventose, adrenaliniche, insomma una playlist versatile che tocca il cuore di chi gioca. La sigla di apertura, che accompagna un video pieno di emozioni, rimane a lungo nella mente grazie alla sua melodia.

"Lunar: Silver Star Harmony" è una perla sottovalutata, messa in ombra dai pur ottimi Final Fantasy e affini. I personaggi sono dettagliati, la storia è bella e regala messaggi interessanti, il gameplay è imprevedibile e il comparto grafico e sonora è pura beltà.
Se lo cominciate, non riuscirete a staccarvene finché non lo finirete. Poi vorreste non averlo mai completato, perché è una storia che merita di continuare all'infinito.

RedNerd Andrea 

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