SUSPIRIA (1977) - Danzare col sovrannaturale



Se c'è un horror che ho avuto più difficoltà a vedere, quello è senza dubbio "Suspiria".
Molti parenti mi hanno detto che è stato il film più terrificante che abbiamo mai visto, tanto da non dormire per diversi giorni, dopo la visione. Il bello è che ricordano ancora vividamente le scene più scioccanti, nonostante siano passati molti anni. 
Questi racconti del terrore (inverso), uniti alla poca simpatia che nutro per fantasmi e per il sovrannaturale, mi hanno fatto desistere per molto tempo dal vedere "Suspiria".

Poi, spinto da folle curiosità, ho visto il trailer del remake di Luca Guadagnino, in uscita nelle sale italiane proprio in questi giorni. 
Mi ha intrigato. Ho deciso di vederlo.
Solo che, giustamente, bisognerebbe vedere prima l'originale così da fare un confronto con la controparte nuova.
Il momento di affrontare il terrore primordiale è arrivato. 

Così, mi sono armato di coraggio e incoscienza e mi sono visto il vecchio "Suspiria". Da solo. Con le cuffie. Però, con le luci accese. 
Mica so completamente scemo.

Devo ringraziare la mia notevole "resistenza alla paura", temprata in molti anni grazie a molti film dell'orrore, se sono riuscito a vederlo tutto.
Però devo ringraziare anche Wikipedia e Google immagini, perché mi sono voluto spoilerare la scena più terrificante prima dell'effettiva visione, sennò non avrei dormito nemmeno io per giorni.

"Suspiria" fa davvero paura.

Trama: Susy è una studentessa americana che si trasferisce a Friburgo per studiare nella più prestigiosa accademia di danza classica. Fin dal suo arrivo, nota che c'è qualcosa che non va: infatti vede una ragazza che fugge sconvolta dalla scuola.
Il giorno dopo si scopre che la ragazza è stata brutalmente assassinata e seguiranno altri orribili eventi. Riuscirà Susy a sopravvivere ai misteri dell'Accademia?

Diretto dal Maestro del Brivido Dario Argento e uscito nel 1977, "Suspiria" è un film horror giallo.

Il cast quasi tutto al femminile è capitanato da Jessica Harper, che interpretata Susy, affiancata da Stefania Casini, che da il volto a Sarah, sua alleata nell'accademia. Altri personaggi degni di nota sono Pat (Eva Axén), la ragazza che fugge sconvolta dalla scuola; Madame Blanche (Joan Bennett), la vice preside della scuola, e Miss Tanner (Alida Valli), una delle insegnanti; Mark (Miguel Bosè, sì proprio il cantante della deprimente hit "Se Tu non Torni"), studente tuttofare; Olga (Barbara Magnolfi), un'altra studentessa; Daniel (Flavio Bucci), pianista non vedente, e il dottor Mandel (Udo Kier), uno psicologo che fornirà preziosi aiuti a Susy per risolvere il mistero del film.

Susy è una final girl che si forgia con il passare del film. La conosciamo come una ragazza semplice, ma decisa e piena di speranze, poi evolve in un'investigatrice e infine in una guerriera. Nessuno lo direbbe mai, a prima vista. Mi piace vedere una protagonista "fragile", essendo abituato a eroine che partono già cazzute.
Sara è la tipica amica col caratterino e che sa più del previsto. 
Miss Tanner e Madame Blanche sono due personaggi molto pittoreschi. La prima alterna momenti in cui è amichevole e altri in cui è Hitler, fisicamente sembra una fusione bionda tra la signorina Rottenmeier e la Trinciabue di "Matilda 6 Mitica". La seconda sembra un'adorabile zia di paese ma vestita sempre per una serata all'Opera di Parigi, ma guai a contraddirla.
Anche gli altri personaggi secondari sono interessanti. Da buon film giallo, ogni individuo viene reso come un possibile colpevole. 
Una cosa che, però, mi ha lasciato perplesso, è una caratterizzazione non proprio approfondita. Niente da dire, invece, sulla recitazione. Vecchia scuola, ma tutto ben fatto. 

La storia è un mistero alla Agatha Christie condito da elementi paranormali. Susy arriva nell'accademia e vede una sconvolta Pat scappare dal luogo, urlando parole all'apparenza incomprensibili. Poco dopo, la ragazza viene orribilmente uccisa.
Susy rimane impressionata dal terribile evento e decide di indagare, insieme a Sarah, per scoprire cosa aveva spaventato la ragazza.
La storia si fa sempre più cupa a causa di altri inquietanti omicidi e Susy capisce di essere sempre più in pericolo di vita. 
La resa dei conti arriva e la ragazza sarà costretta a usare tutte le sue forze per risolvere il mistero e, allo stesso tempo, sopravvivere. 
Alcuni punti, prima di tutto, non mi sono del tutto chiari: perché Susy sembra essere stata presa di mira, visto che è appena arrivata? Lo stesso mistero di chi è dietro gli omicidi non viene completamente approfondito. Ciò non impedisce a "Suspiria" di essere una pellicola piena di fascino. Inoltre, non ci sono scene inutili, ogni momento è importante.
L'atmosfera è prevalentemente paurosa, a partire dai titoli iniziali. A parte alcuni dialoghi tranquilli, l'angoscia è nell'aria e sembra che qualcosa di orribile possa avvenire in qualunque momento.
Nonostante i pochi dettagli sul colpevole e sul movente, il finale non delude, riesce a catturare e, ovviamente, spaventare.
Una cosa, però, è mancata, secondo me: l'autentica atmosfera del mondo della danza. In pratica non ci sono coreografie o scene in cui si vede la gente ballare in maniera seria, solo riscaldamenti e passettino. 

La sceneggiatura è semplice, ma funziona. I dialoghi catturano, soprattutto le parti più complesse. Nonostante la poca caratterizzazione dei personaggi e qualche incertezza nella storia, ogni scena riesce a ad affascinare.

Passiamo al clou: l'elemento horror.
Dario Argento non si trattiene, mette in ogni scena un elemento inquietante, che sia una persona, un primo piano o un oggetto. 
Essendo un film sovrannaturale, lo spavento arriva quando e dove meno te lo aspetti. La scena dell'omicidio di Pat ne è un esempio: Due inquadrature fatte bene e generazioni di spettatori sono state rovinate per sempre. Non vi dico nulla perché chi non ha visto il film deve vedere con i propri occhi, ma chi l'ha visto mi capirà: difficile dormire sonni tranquilli dopo una scena del genere. 
Non che dopo la scena di Pat la situazione diventi più piacevole. No, ci sono gli altri omicidi. 
La paura agisce a livello psicologico, ma la violenza è comunque forte, non ai livelli dello splatter, ma in almeno una scena ho dovuto coprire lo schermo perché mi stavo impressionando troppo.
Il finale ovviamente è il climax della tensione, mi sono trovato a guardare la scena con un solo occhio per quanto cagotto mi era venuto. 
Dario Argento è un fuoriclasse. Punto. 
Il killer è difficile da individuare, ma una cosa è certa: vedere un braccio che sbuca dal nulla e pugnala una persona FA DAVVERO PAURA.

Le ambientazioni sono estremamente affascinanti. La casa del primo delitto rimane impressa nella memoria per la sua struttura e per i suoi colori bellissimi. 
Anche l'accademia è bellissima, almeno a inizio film. Poi qualunque spettatrice o spettatore ballerina/o deciderà di darsi all'ippica o all'eremitismo gattaro, piuttosto che mettere piede in un'altra scuola di danza, fosse quella di Roberto Bolle o Eleonora Abbagnato.
Colonna sonora magistrale. I Goblin, grandi collaboratori di Argento, riescono a rendere l'atmosfera ancora più spettrale e angosciante, grazie alle loro tracce musicali, in grado di diventare un tutt'uno con la scena.

Alla fine, ho ceduto. Ho deciso di vedere questo film. Era necessario farlo, così da dedicare del tempo anche al remake. 
Per quanto odi il sovrannaturale, questo film è davvero tanta roba. L'horror vecchia scuola continua a essere una pietra miliare del panorama cinematografico, soprattutto italiano.

Sembra che questo film abbia avuto due sequel, formando la Trilogia delle Tre Madri.
Sinceramente, preferisco fermarmi al primo. Ci tengo alla mia salute mentale. 

RedNerd Andrea 

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