GRACE AND FRANKIE (5a STAGIONE) - Un piacere continuo




Una è seria, snob, acida e pragmatica.
L'altra è svampita, generosa, distratta e pasticciona.
Insieme formano un duo formidabile da cinque anni. 
Sto parlando di Grace e Frankie, le anziane più famose ed esilaranti di Netflix. 

Mi sono innamorato delle loro sfighe sin dalla prima stagione. Ormai l'uscita dei loro nuovi episodi è una piccola festicciola annuale, attendo più loro che la Pasqua.
Per mia opinione personale, tra tutti i prodotti visti finora sul catalogo streaming, "Grace e Frankie" è senza dubbio la più originale e piacevole.
Anche dopo aver visto l'ultima stagione, uscita un mese fa circa, la mia opinione non cambia.
Io adoro alla follia questa serie. 

La quinta stagione riprende esattamente da dove è finita quella precedente: Grace e Frankie sono state portate, con l'inganno, in una casa di riposo, però le due non ci stanno, rubano una macchinetta (e oggetti strampalati a cui solo Frankie poteva dare priorità) e tornano nella bellissima casa sul mare che condividono ormai da tre anni.
Sembra tutto risolto. 
Invece no. 
La casa è stata venduta. 
Questo è stato l'unico momento in cui ho odiato non solo Bud e Mallory, ma anche Coyote e Brianna, i due figli da me preferiti: non solo hanno rinchiuso le loro madri contro la loro volontà in una casa per anziani, ma hanno anche subito venduto la loro casa piena di oggetti dal forte valore sentimentale.
Se fossi stato nei panni delle signore, avrei valutato seriamente l'ipotesi di diseredarli (magari non Brianna e Coyote).
Quindi, le due adorabili protagoniste sono costrette ad adottare drastiche misure per riavere la loro casa. Una cosa che amo di Grace e Frankie è che non si arrendono di fronte a nulla, anche a costo di combinare guai (VERO FRANKIE?).
Ovviamente la grana della casa non sarà l'unica trama della stagione. Avremo a che fare con molte altre avventure, sia di vasta portata che legate a momenti di vita quotidiana, non solo riguardanti loro due, ma anche gli altri protagonisti. 

Preparatevi a riaccogliere tutti i protagonisti, a partire da Grace (Jane Fonda) e Frankie (Lily Tomlin). Anche i loro ex mariti - ora sposati tra di loro -, Robert (Martin Sheen) e Sol (Sam Waterstone), sono più arzilli che mai.
A completare il doppio quadretto familiare ci sono Brianna (June Diane Raphael) e Mallory (Brooklyn Decker), le figlie di Grace e Robert, e Bud (Baron Vaughn) e Coyote (Ethan Embry), i figli di Frankie e Sol.
Tra i personaggi di supporto, ritroviamo Joan Margaret (Millicent Martin), ex segretaria di Sol e Robert; Roy (Mark Deklin), amico più giovane e molto affascinante di Sol e Robert; Nick (Peter Gallagher), ricco ex-fidanzato di Grace, mollato da lei proprio all'entrata nella casa di riposo; Oliver (Scott Evans), vicino di Sol e Robert; Allison (Lindsay Kraft) e Barry (Peter Cambor), rispettivamente moglie di Bud e fidanzato di Brianna; infine Peter (Tim Bagley), regista della compagnia teatrale di Robert.
Visti i numerosi personaggi principali e secondari, mi ha rallegrato vedere poche new entry, anche se comunque gustose, come Ru Paul, guest star in alcuni episodi. 

Inutile dire quanto siano meravigliose le due protagoniste, sia dal punto di vista caratteriale dei loro personaggi che da quello recitativo. Io sono sempre pro Frankie perché è la più imprevedibile e divertente, anche se ogni tanto risulta irritante. Lily Tomlin è la stella principale e i suoi capelli (purtroppo finti, ancora non me ne capacito che siano una parrucca) sono magnetici.
Non che Jane Fonda sia da meno, ci mancherebbe. Grace sarà pure troppo seria, ma è cazzuta da far paura. 
Anche riguardo i mariti, ho una preferenza: Sol. Proprio come Frankie, è folle e imprevedibile, nonché tenero. Se avessi uno zio e una zia come Sol e Frankie, la mia vita sarebbe senza dubbio più allegra. Robert è difficile sopportarlo, ma ha comunque i suoi bei momenti.
Indovinate? Ho preferenze anche sui figli!
Coyote e Brianna regnano incontrastati, il primo perché è troppo adorabile e pasticcione, la seconda perché fa la bitch comica ma alla fine rivela molta sensibilità.
Mallory, per mia gioia, sta acquistando più spessore, evento già iniziato nella stagione scorsa. Se prima era un pesce lesso, ora è un personaggetto decente. 
Bud no. Non do colpa all'attore, ma allo sviluppo del personaggio. Lui rimane sempre un pesce lesso inutile e irritante. Anche nei momenti in cui sembra risplendere, non mi fa impazzire. Ironicamente, adoro alla follia la sua moglie piena di malattie e spiritosa (Allison è una dolcissima forza della natura...suo padre per niente.)

Anche i personaggi secondari sono interessanti. Joan Margaret torna in grande stile, con la sua camminata comica ma ansiogena, e trova nella storia un nuovo ruolo più memorabile. Nick contribuisce a rendere il personaggio di Grace più umano e meno "meccanica donna in carriera". Barry è sempre imbranato e sfigato, ma merita la santificazione per riuscire ormai a sopportare Brianna senza scazzare male.
Roy è figo. È un dato di fatto. 
Peter merita il premio di "Personaggio più insulso, stupido e antipatico degli ultimi anni". Ero sul punto di mettergli le mani addosso. Per fortuna, lui si trovava dentro uno schermo.
Ru Paul interpreta un personaggio poco simpatico ma molto in linea con il mood della serie. Altri attori sicuramente non l'avrebbero reso così ben particolare come lui.

Nonostante siano passati tre anni nella finzione e cinque nella realtà, i personaggi continuano a evolversi, in bene o in peggio, ma sono comunque in grado di rendere ogni trama non banale. Le performance sono tutte ottime.

La storia è semplice quanto adorabile: vediamo i vari protagonisti alle prese con i problemi di tutti i giorni, come il lavoro, la salute e l'amore. Poi ci sta Frankie che cerca di risolvere problemi di portata maggiore come la troppo breve durata del semaforo per i pedoni o le file lunghe in farmacia perché una sola cassa è attiva. Adoro le priorità che si fissa questa meravigliosa donna.
Anche perché i problemi sono uguali anche per noi italiani. Peccato che nessuno di noi ha il coraggio/follia/incoscienza di Frankie, quindi non riusciamo a trovare soluzioni.
Frankie, la prossima volta ti porto con me dalla dottoressa o alle poste, così non mi tocca fare la fila...o almeno l'attesa diventa meno noiosa.
Ad alcuni problemi si riesce a trovare soluzione, altri invece diventano la base per le scene meno divertenti e positive. 
Anche stavolta la serie riesce a mischiare bene comicità e serietà, senza scadere nel banale e nel melodramma.
Le ultime puntate sono un colpo al cuore, ma essendo una commedia, il lieto fine è sempre possibile. 
Apprezzo molto come si cerchi di dare il giusto spazio a ogni protagonista, senza però dimenticare che la serie si chiama "Grace e Frankie".
Ogni episodio scorre molto bene e si riesce a ridere anche con delle piccole cose. Se manca un elemento a questa serie, è l'eccessiva volgarità. Ovvio, parolacce e doppi sensi ce ne sono, ma non stonano, riescono a rendere i dialoghi ancora più peperini.
Inutile dire quanto le tematiche affrontate in questa storia siano moderne e attuali, la vera originalità è il fatto di poter vivere il tutto attraverso gli occhi di persone maggiormente appartenenti alla terza età.

La sceneggiatura è un gioiellino. Le battute sono divertenti e imprevedibili e i dialoghi sono coinvolgenti. I personaggi sono adorabili (anche Bud, alla fine).

Le ambientazioni sono limitate (principalmente vediamo la casa di Grace e Frankie) ma semplici e accoglienti.
Le musiche sono azzeccate all'atmosfera, la sigla ormai la si canta a occhi chiusi.

Per somma delizia dei fan, la serie è stata rinnovata per una sesta stagione e non è detto che sia l'ultima. Di sicuro, però, il colpo di scena finale e gli sviluppi per alcuni personaggi sono ottimi spunti per la prossima stagione.
Riuscirà "Grace e Frankie" a restare originale e divertente? Per ora ho amato sempre di più la serie e mi auguro tanto che anche l'anno prossimo ci regalino una stagione di alto livello e divertente perché penso davvero che sia uno dei prodotti di punta di Netflix. Partito in sordina, ha conquistato il mio cuore e mi ha ricordato che non sempre film e serie elaborati e complessi sono quello di cui abbiamo bisogno.
Se si riesce a rappresentare una storia con sentimento, ironia e semplicità, non c'è CGI o intellettualismo che tenga; si preferiscono di gran lunga le due simpaticissime vecchine a tutto il resto.

RedNerd Andrea 

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