ALITA: ANGELO DELLA BATTAGLIA - Che occhi grandi che hai!



So che passerò per una persona decisamente orribile, ma sono andato a vedere il live action di "Alita" senza sapere nulla della trama e della saga in sé. Non ho mai avuto modo di leggere il manga, conoscevo solo di fama il personaggio protagonista. Nonostante avessi letto una valanga di critiche già dai primi trailer, ho deciso che l'avrei visto comunque, per vari motivi:
- Il regista è Robert Rodriguez;
- Ci tenevo di mio ad "acculturarmi", visto che Giappone e affini sono sia la mia passione che il mio "terreno di ricerca";
- Il cast sembrava davvero promettente, nonostante non fosse asiatico;
- Le critiche sul web valgono quanto un rotolo di carta igienica, ma senza carta igienica.
Quindi, prima di ricominciare a dannarmi con le lezioni all'università, sono corso al cinema più vicino, completamente all'oscuro della trama e senza pretese, visto che ormai basta un minimo di aspettativa personale per rischiare di rovinarsi una bella visione.
Il risultato è il seguente: il film è carino e io voglio cominciare a leggere il manga.

Trama: Siamo nel 2563, in un mondo devastato da una guerra catastrofica. Il Dr. Ito trova una cyborg quasi distrutta e la riporta in vita. La ragazza non ha nessun ricordo del suo passato e le viene dato il nome "Alita". Mentre si riabitua alla vita sulla Terra, Alita comincia a sviluppare delle nuove passioni e scopre anche di avere delle abilità straordinarie...

Diretto da Robert Rodriguez (regista dei film su Machete e "Sin City", nonché "Dal Tramonto all'Alba" e altra robetta particolare) e scritto da James Cameron (sì, quel James Cameron che ci ha regalato capolavori come "Terminator" e "Aliens") e Laeta Kalogridis, "Alita - Angelo della Battaglia" (in originale "Alita: Battle Angel") è un film d'azione e fantascienza, adattamento cinematografico del manga "Alita l'angelo della battaglia" (in giapponese "Ganmu"), creato da Yukito Kishiro e uscito tra il 1990 e il 1995.

La protagonista Alita è interpretata da Rosa Salazar, mentre il Dr. Ito dal Premio Oscar Christoph Waltz. Altri personaggi importanti sono Hugo (Keean Johnson), interesse amoroso di Alita e membro di un gruppo di giocatori di motorball (una specie di basket, ma con i pattini e senza canestri); Chiren (il Premio Oscar Jennifer Connelly), ex moglie di Ito e ingegnere cibernetico di talento; Zapan (Ed Skrein), un cyborg cacciatore di taglie estremamente pericoloso; Vector (il doppio Premio Oscar Mahershala Ali), ricco imprenditore che controlla i match professionisti di motorball ed è a sua volta controllato da un personaggio misterioso che si chiama Nova; Gerhad (Idara Victor), assistente di Ito, e Grewishka (Jackie Earle Haley), cyborg pericoloso che lavora per Nova. Michelle Rodriguez interpreta un personaggio apparentemente importante per il passato di Alita.

Ho capito subito perché Alita è diventata un personaggio iconico, nel mondo dei manga: esteticamente carina ma cazzuta come poche. Impossibile non notare i suoi occhi grandi, enormi in confronto agli occhi degli altri personaggi. Verrebbe da dirle con ingenuità "Che occhi grandi che hai", ma credo che reagirebbe così male che, in confronto a venire fatti a pezzi da lei, sia meglio venire pappati dal Lupo cattivo di Cappuccetto Rosso.
Nonostante la sua forza incredibile (che verrà spiegata nel corso del film), Alita si comporta come un'adolescente e tende spesso a ribellarsi alle premure di Ito. Non credo sia stato per niente facile, per Rosa Salazar, recitare un personaggio completamente dipendente dalla computer grafica, ma il suo lavoro è molto lodevole.
Waltz è una garanzia, lo adoro da "Django" e mi fa piacere vederlo recitare un ruolo buono, anche se ho temuto per tutto il tempo che venisse brutalmente ammazzato.
Hugo è il tipico ragazzetto carino che diventa l'interesse amoroso della protagonista. La sua storia poteva essere sviluppata meglio, ma lui in sé risulta comunque interessante.
Ho trovato che anche Chiren e Vector non siano stati sfruttati come avrebbero meritato, soprattutto perché ad interpretarli c'erano due attori bravissimi e carismatici. Ormai Alì è sinonimo di "personaggio strafigo e stiloso".
Zapan e Grewishka sono diventati facilmente i personaggi che più ho odiato, nel film. Ogni tanto persino Alita mi ha irritato, ma loro, più che villain, sono delle spine nel fianco allucinanti. Poi vabbè, sono di parte perché le facce di Ed Skrein mi infastidiscono in particolare.

La storia originale, come già detto, non la conosco e preferisco rimanere ignorante fino a quando non comincerò a leggere il manga, quindi mi limito a parlare soltanto della trama del film.

Il film è ambientato in un mondo consumato da una terribile guerra chiamata "La Caduta" e comincia con il Dr. Ito che trova una cyborg quasi distrutta, tranne che per il suo nucleo, rimasto completamente intatto. Essendo un bravissimo scienziato, Ito riporta in vita la cyborg, ricostruendola per intero grazie a delle parti del corpo cibernetiche costruite per la defunta figlia, che era inferma. Mosso da profondo affetto filiale, chiama la cyborg proprio come sua figlia, Alita.
La ragazza trascorre i suoi primi giorni cercando di capire com'è il mondo intorno a lei e di ricordare il suo passato, in quanto colpita da amnesia totale. Nel mentre, visto che non esiste un vero e proprio sistema di giustizia, è costretta anche a sopravvivere ai pericoli esterni, come un serial killer che prende di mira solo ragazze.
In seguito a dei combattimenti contro alcuni cyborg cattivi, Alita scopre di possedere delle formidabili tecniche di arti marziali e comincia a ricordare qualcosa sul suo passato, anche se si tratta di poca roba, difficile da interpretare. Ito però sa più cose di quanto vorrebbe rivelare e, spronato da Alita, le rivela la sua vera natura. Comincia così la fase più action del film, tra combattimenti e fughe e partite letali di motorball.
I colpi di scena non mancano e ci sono anche alcuni momenti drammatici, soprattutto nel finale, che lascia ben intendere che la storia di Alita è appena cominciata.
Il ritmo del film si alterna tra scene più tranquille, in cui Alita esplora i dintorni e scopre indizi per risalire alla sua identità, momenti più dinamici e flashback.
Secondo me, alcune scene potevano essere sviluppate in maniera più distesa, invece che rappresentate con troppa fretta. Non so, in alcune scene mi sembrava che cercassero di tagliare corto per non far durare troppo il film.

La sceneggiatura, ogni tanto, è un po' banalotta, ci sono i soliti botta e risposta e alcuni personaggi non vengono sviluppati come meritano. La storia comunque è affascinante e il mistero di Alita coinvolge. Mi sarebbe piaciuto sapere qualche informazione in più sulla famosa "Caduta" che ha reso il mondo così come lo vediamo, ma presumo che anch'essa sia collegata ad Alita, in qualche modo.

Rispetto a molti altri film di Rodriguez, la violenza non è esagerata, anzi è più contenuta di quanto dovrebbe (tranne che in alcuni casi). Ho notato, però, dei tagli in alcune scene, quindi presumo che dovrebbe esistere una versione più estesa e senza censure. Vedremo quando uscirà il DVD.

L'ambientazione è figa. La città di ferro, in cui si trovano i personaggi, è multietnica e fa vedere bene quanto sia stata distruttiva "La Caduta". Sopra di essa si trova la meta di molti dei personaggi coinvolti, ovvero Zalem, l'ultima delle città sospese e posto esclusivo a cui possono accedere solo pochi privilegiati. L'elemento cyberpunk è fortemente presente, sia nei luoghi che nell'aspetto di alcuni personaggi.
La computer grafica è molto usata e alcuni personaggi, soprattutto Alita, sono rappresentati primariamente con essa, nonostante ci siano dei veri attori alla base. Vedere personaggi completamente umani e altri computerizzati insieme non stona per niente. Gli effetti speciali sono fatti bene (i particolari del corpo di Alita sono molto belli). Le scene sono ben dirette, soprattutto quelle di azione,: i combattenti sono il fiore all'occhiello di questo film.
Anche la colonna sonora è buona, anche se non rimane completamente impressa nella memoria.

"Alita - Angelo della Battaglia" è un film interessante e tecnicamente fatto bene, anche se la sceneggiatura non è dello stesso livello. Alita è un gran personaggio.
Nonostante le premesse aperte dal finale, sembra che dei futuri sequel siano improbabili, primariamente a causa degli incassi poco soddisfacenti. Sinceramente mi dispiace, è raro vedere un prodotto giapponese adattato bene da mani occidentali. Spero che i piani alti possano cambiare idea.
In attesa di scoprire il destino finale della controparte cinematografica, cercherò di leggere il manga, così da saper paragonare bene le due storie.
Se il film è riuscito a risvegliare in me un tale interesse, è la prova che il prodotto, ai miei occhi, è uscito bene.

RedNerd Andrea

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