DISTANT WORLDS È LA MERAVIGLIA



Ok.
Dopo pochi giorni di relax psicofisico e riflessione, FORSE sono pronto a parlare di un'esperienza indimenticabile.

Tutto è cominciato nell'estate dell'anno scorso, quando ero ancora a Kyoto a studiare giapponese. Una mia amica (a cui sarò sempre grato) posta su Instagram i biglietti per "Distant Worlds", concerto sinfonico interamente dedicato alla saga videoludica di "Final Fantasy".
Nonostante non sia ancora riuscito a giocare ogni singolo capitolo, ho avuto modo di conoscere le varie colonne sonore grazie a "Theatrhythm: Final Fantasy", gioco musicale per 3DS, in cui si affrontavano esplorazioni e battaglie al suono delle più belle musiche dei vari capitoli del franchise. Per di più, proprio nella sala giochi vicino alla scuola di Kyoto, vi era la versione arcade di "Theatrhythm", con tanto di pulsanti e leve giganti. Ogni volta che giocavo, mi sentivo un DJ dei poveri.
Faccio un'altra premessa: i concerti con l'orchestra di solito non mi fanno impazzire. Sono una persona troppo moderna, rischio di abbioccarmi dopo le prime due canzoni. Ma per "Final Fantasy", questo e altro.
In meno di mezz'ora, quindi, implorai a mia madre, a Roma, di prendere un biglietto per il concerto: Marzo 2019 era ancora lontano e sicuramente sarei tornato presto in Italia, ma meglio prendere in largo anticipo i biglietti, prima che i posti migliori vadano a ruba.
Detto fatto. Biglietto preso.

Passano i mesi e prima che me ne renda conto, siamo arrivati a domenica 24 marzo 2019.
Da persona estremamente emotiva, comincio già dalla mattina a provare emozione mista ad ansia e a farmi moltissime domande: Cosa avrebbero suonato? Ci sarebbero state musiche da me amate, nella scaletta? Quanta gente ci sarà? Quanto è grande la Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica? Venderanno del merchandise? Quanti occhi della testa costerà ogni gadget/cd/maglietta? Mi sarei davvero divertito?
Troppe domande, sì. Probabilmente, me ne sono fatte molte altre, ma per vostra fortuna le ho dimenticate.

Arrivo al luogo del concerto con buon anticipo, grazie anche alla "geniale" mossa di chiudere le stazioni metro di Repubblica, Barberini e Spagna. Meno male che hanno graziato Flaminio, sennò mi sarei dovuto fare Termini-Piazza del Popolo a piedi. GRAZIE ATAC, TVB, LI MORTACCI TUA.
Scusate, ogni tanto il mio animo da romano scazzato fa capolino.

Torniamo al concerto. Nonostante sia già stato varie volte all'Auditorium (posto stupendo), non so benissimo dove sia la Sala Santa Cecilia, ma sento ragazzi parlare di Final Fantasy, quindi li seguo e arrivo a destinazione.
Sicuramente ce l'avrei fatta anche da solo: se accanto a delle entrate si possono intravedere ragazzi e ragazze dall'aspetto nerd, cosplayer (ho beccato Yuna, Lulu e un probabile Noctis adulto) e un'ampia zona con i gadget, è evidente che ti trovi nel posto giusto.
Lo sperperatore che è in me, prima di convalidare il biglietto, decide di spendere i minuti di anticipo ammirando le bellezze in vendita: CD dell'orchestra, DVD di un concerto (probabilmente il più epico avvenuto finora), magliette, vinili, libretto dell'evento e peluche di Chocobo.
Lo ammetto. Se fossi stato miliardario, avrei preso un oggetto di ogni categoria, pure i vinili, seppur non abbia un cavolo per ascoltarli. Si tratta di Final Fantasy, non di Dora l'Esploratrice.
I prezzi erano persino abbastanza abbordabili, per i CD. 20 euro per il libretto o 40 euro per il peluche, invece, no. E vabbè, risparmierò per eventi futuri (tipo il Romics).
Non avendo mai sentito l'orchestra finora, decido di rimandare un ipotetico acquisto dei CD, anche perché la fila al gadget store è tanta e confusionaria.
Le 19 si avvicinano, quindi faccio vedere il biglietto e raggiungo la Galleria 2. Se non fosse stato per i segnali presenti ovunque, mi sarei sicuramente perso.
Entro nelle gallerie e rimango subito senza parole: sapevo che la Sala Santa Cecilia fosse la più importante dell'Auditorium, ma non avevo idea di quanto fosse grande. Mi sentii, per un secondo, una persona importante, anche se vestita scaciata.
Scopro con mia somma delizia di trovarmi sulla fila più alta del mio blocco: niente ringhiere in grado di ostacolare la mia visuale e probabilmente nessuno che avrei potuto disturbare, nel caso mi fossi voluto sgranchire le braccia in un nanosecondo.
Viva la mamma che prende dei biglietti super.

L'attesa non è troppa, gli ultimi spettatori si siedono in tempo, tra cui quelli sulla platea: nonostante abbia amato il mio posto, li ho comunque invidiati, soprattutto quelli in prima fila, che si sarebbero trovati a pochi metri il direttore d'orchestra.
Le luci cominciano a spegnersi, i musicisti e i cantanti della Tuscany Symphony Orchestra and Chorus cominciano a prendere posto. Parte una breve melodia e finalmente arriva lui: Arnie Roth, il direttore d'orchestra, praticamente una divinità, vista l'ovazione (meritata) che ha ricevuto al suo ingresso.

Finalmente il concerto ha inizio. Ovviamente l'evento non può cominciare se non con la resa del preludio, presente nel menù principale della maggior parte dei giochi della saga, accompagnata da un video sullo schermo presente dietro l'orchestra.
Poche melodie sono in grado di essere così rilassanti ma allo stesso tempo eteree.
Già dalle prime note, ho cominciato ad avere la pelle d'oca. Se queste erano le premesse, di sicuro sarei uscito dalla Sala in preda a un'inarrestabile estasi.
Finito l'intro, parte un'altra canzone estremamente familiare: la traccia di apertura di "Final Fantasy VIII", "Liberi Fatali". Sentendo il coro iniziale, la pelle d'oca diventa ancora più acuta. Sullo schermo appaiono varie scene del gioco. Rivedere Squall, Rinoa, Zell, Seifer, la maledetta Ultimecia, Quistis e Selphie (il personaggio, non la foto che ora va di moda su Instagram...) è una grande emozione e il bambino che è in me gioisce. Non sarò mai riuscito a finire il gioco (come gli altri della serie, a parte "FFXV Pocket Edition", tra l'altro), ma rimarrà per sempre nel mio cuore.
Finito il capolavoro sonoro, il direttore Roth prende la parola e ringrazia il pubblico per il suo caloroso affetto: in effetti, è davvero raro vedere così tanto amore e entusiasmo genuino da parte di un fanbase. Di sicuro, nessuno è fan di tutta la serie completa, me compreso, ma nessuno si è permesso di fare buuu nei confronti di musiche di giochi da loro non apprezzati. Avrò un cervello un po' estremista, ma ero pronto a tutto, invece il pubblico è stato di un'educazione e complicità unica. Mi sa proprio che hanno ragione, quelli che dicono che "La musica unisce".

Conclusi i ringraziamenti, compresi ai compositori della saga, come il mitico Nobuo Uematsu (che, tra l'altro, ha compiuto gli anni da poco), Roth riprende il concerto e ci regala, dopo un affettuosa fanfara di vittoria, un medley dedicato ai personaggi di "Final Fantasy VI", uno dei capitoli che non ho mai avuto la possibilità di giocare, nonché primo gioco della saga ad avere una donna, Terra Branford, come protagonista. Anche qui, si possono ammirare spezzoni del gioco, compresa un'apparizione inquietante del villain della storia, Kefka Palazzo.
Le musiche integrali sono meravigliose, ma i medley sono sempre una sorpresa: non sai mai quale musica possa venire inclusa. Se fatti bene, questi mash up possono risultare dei veri e propri capolavori. Basta vedere il medley finale di "Theatrythm Final Fantasy: Curtain Call".

Finito il medley, si torna nel mondo di FFVIII, con "Don't Be Afraid", una di quelle musiche che è impossibile dimenticare, visto che è la traccia che parte a ogni combattimento standard. Sentirla in versione sinfonica è stata un'esperienza nuova, soprattutto perché potevo gustarmela senza avere paura di morire durante il combattimento. Sullo schermo, però, partono spezzoni di battaglie, quindi l'ansia, per osmosi, fa comunque un breve capolino.
Fighissimo, ma ho sempre preferito la musica dei combattimenti contro i boss, "Force Your Way". Sarei probabilmente morto di felicità, se l'avessero suonata.

Roth sa benissimo che almeno il 95% dei fan ama "Final Fantasy VII", quindi fa partire una delle musiche più struggenti di sempre: il tema di Aerith Gainsborough, probabilmente uno dei personaggi più amati e pianti nella storia della saga.
Sono sicuro che molti degli spettatori abbiano cominciato ad allagare i loro posti a sedere. Io mi sono a stenti trattenuto perché non volevo "rovinarmi" lo spettacolo, ma è stata davvero dura. Lo schermo non ha fatto che mettere il dito nella piaga, mostrando un video tributo alla dolcissima ragazza dei fiori, raggiungendo un picco di malvagità quando ha rappresentato verso la fine della performance, anche se in versione censurata, la fine tragica di Aerith.
Gli applausi scroscianti del pubblico erano il minimo per il lavoro magistrale di Roth e dell'orchestra.
AERITH, SEI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI.

Non ci viene nemmeno lasciato il tempo di riprenderci dai feels che parte un'altra traccia molto intensa: "Theme of Love", di "Final Fantasy IV", un altro gioco da me non giocato, ma grazie a "Dissidia" almeno conosco i due protagonisti, gli amici di infanzia Cecil e Kain.
Non posso dire di non aver imparato nulla, grazie a questo concerto: ho avuto modo di conoscere meglio i titoli che ho involontariamente saltato nel corso degli anni.

Dopo questi salti nel passato, l'orchestra torna nel presente e suona "Apocalypse Noctis", uno dei brani dell'ultimo FF uscito finora, il quindicesimo. Sullo schermo, ovviamente, appaiono spezzoni del gioco: avendo giocato solo alla versione "chibi" del gioco, mi ha fatto piacere vedere per bene l'aspetto di Noctis, Luna, Prompto, Ardyn (ottimo esempio di una persona "belli capelli") etc. Grafica niente male, per carità, così come questa traccia da battaglia boss, ma Noctis mi sta comunque sui maroni e ogni personaggio del gioco, se confrontato con le icone apparse finora, risulta poca roba. Sorry not sorry.

Restando nel recente, è il turno di "Final Fantasy XIV", con un medley a esso dedicato.
Questo capitolo è decisamente quello che conosco di meno, insieme all'XI, visto che non so nulla di trama e personaggi. Per fortuna, il video che accompagna la performance mi mostra un po' di roba, come omicidi, accuse, fughe, combattimenti e draghi, tutta roba che non disdegno mai.
Mentre continuo a godere di questa beltà musicale, mi accorgo che la roba eseguita finora consiste anche in tracce che non mi pare di aver visto nel programma esposto nel sito ufficiale: in effetti, c'erano scritte troppe poche canzoni, alcune delle quali poco iconiche.
Benissimo, vuol dire che ci sarebbero stati dei veri colpi di scena.

A sorpresa, Roth annuncia la fine del primo anno e ci concede un breve intervallo, ma non prima di averci fatto divertire con un medley dedicato ai pennuti simbolo della saga: i chocobo!
Tra la gioia del pubblico, parte un video dedicato alle varie apparizioni dei chocobo, dai primi agli ultimi giochi, insieme a un'unione di tre tracce interamente dedicate ai chocobo, ovvero quelle di FFXI, FFV e FFXIII (Sazh Katzroy e i suoi cuccioli di pennuto hanno suscitato le risate di tutti).
Dopo molte tracce drammatiche e piene di feels, una musica allegra e ballabile era proprio quello che ci voleva, soprattutto se accompagnata da scene con protagoniste delle adorabili creaturine piumate. Diciamocelo, i chocobo sono iconici quanto Cloud, Aerith, Tifa, Tidus, Vivi e company.

E così, dopo un po' di sorrisi e scene kawaii, finisce il primo atto.
La tappa al bagno è sacrosanta, una volta tanto che si può fare.
Scopro una cosa davvero sconcertante: anche noi uomini siamo capaci di creare file al bagno! Anzi, la nostra fila era più lunga di quella delle donne!
Lo ammetto, sono rimasto un pochino sotto shock, ma al bisognino non si comanda, che tu sia uomo o donna.
Per fortuna la pausa è lunga abbastanza perché tutti riescano a fare il proprio comodo, quindi torno in tempo al mio posto, nonostante abbia avuto difficoltà a ritrovarlo. La Sala è più enorme di quanto pensassi!

Ha inizio il secondo atto. Rientra l'orchestra, poi il direttore Roth.
Si torna nel passato, con un'altra musica di FFVII: "Opening Bombing Mission", il tema di apertura. Inutile dire quanto sia bello da sentire, ma l'epicità subisce un ulteriore aumento...perché all'improvviso, dopo i primi secondi di scene poligonali, parte il trailer del remake annunciato per PS4 (si spera, visti i tempi lunghi)! Sembra davvero tanta roba, spero che riescano a fare il miracolo, come è già successo con il remake di "Resident Evil 2" (a cui voglio troppo giocare)
Finita la spettacolare esibizione di apertura, Roth dice di attendere anch'esso il gioco con tanta ansia. Anzi, osa fare di più...PREGA IL DIRETTORE NOMURA DI SBRIGARSI A FARLO USCIRE!
ARNIE ROTH UNO DE NOI!
Nomù...pure il direttore d'orchestra è stufo d'aspettà, quindi muoviti perché nun c'avemo voja de comprà la PS5 o, peggio, la 6.

Continua l'andirivieni tra musiche più datate e recenti, perché la melodia successiva è dedicata a Ignis e Ravus, due personaggi di FFXV. Gli spezzoni del video sono presi, probabilmente, dal DLC "Episode Ignis", in cui si vede cosa succede al ragazzo durante alcuni eventi non visti nella storia principale. Musica e filmato sono estremamente struggenti, soprattutto perché si vedono alcune scene tragiche (chi ha giocato FFXV capirà di cosa sto parlando), anche se nulla può far piangere più di Aerith.

Il prossimo brano è un breve salto indietro: finalmente qualcosa del discusso "Final Fantasy XIII", il gioco della tosta Lightning, del figone Snow, della dolcissima Vanille e dell'inutile Hope. La musica che parte, però, è dedicata alla misteriosa combattente Fang. Non è di certo la mia traccia preferita del gioco ("Blinded by Light" è stupenda), ma trasmette un sacco di adrenalina, anche grazie alle scene di combattimento e di fuga rappresentate sullo schermo.

A seguire, un'altra traccia di FFVII, l'affascinante "Cosmo Canyon" (che bello rivedere Red XIII"), poi un po' di spazio al sempre bello da vedere "Final Fantasy XII", con l'energica "Flash of Steel"; un altro colpo al cuore giunge con "Not Alone", bellissima traccia del, a mio parere, sottovalutato "Final Fantasy IX" (appena appare quel cucciolo di Vivi, comincia a spezzarsi il mio cuore), poi "Fisherman's Horizon" di FFVIII. Senza offesa per gli altri giochi, ma FFVII e VIII, seguiti da IX, hanno le canzoni più belle.

Poi, però, arriva un loro degno rivale, tenuto da parte per il grande atto finale.
Una canzone che non necessita presentazioni perché parla da sé: "Zanarkand", traccia chiave di un altro bellissimo capitolo, "Final Fantasy X".
In un attimo, la delicatezza della melodia cattura le orecchie del pubblico e rivivi con la mente e con il cuore le avventure di Tidus, Yuna, Lulu, Wakka, Auron e compagnia bella. Chi conosce la storia, sa quanto struggimento può trasmettere la canzone, quindi la finisco qui, aggiungendo solo che la scena di Yuna che esegue la danza rituale per i morti, nonostante siano ormai passati molti anni, rimarrà una delle scene più belle e poetiche mai viste in un videogioco.

Questo secondo atto è volato troppo in fretta. Siamo arrivati all'ultima canzone.
Vabbè, dopo Zanarkand che cosa potrebbe esserci? Mi vengono in mente un paio di nomi illustri, ma dubito che verranno eseguiti.
Roth, infatti, ci sorprende e decide di salutarci, prima dei titoli di coda, con un medley dedicato ai temi di battaglia più emozionanti della saga.
Ci siamo. Sento arrivare roba epica.
La prima traccia mi causa ancora una volta la pelle d'oca. Arrivati a fine concerto, mai avrei pensato di poter sentire una delle musiche da battaglia preferite: "Battle on the Big Bridge", l'epica melodia che parte a ogni combattimento contro l'assillante Gilgamesh, in "Final Fantasy V".
L'atto finale più epico di sempre.
Ma siamo solo all'inizio.
Non passano nemmeno due minuti che parte la seconda parte del medley: "Fight with Seymour", la musica che accompagna lo scontro contro l'odioso Seymour, uno degli antagonisti di FFX. Troppe emozioni con sole due canzoni.
Ma è in arrivo la terza e ultima parte: "Those who Fight", o "Let the Battles Begin", il tema da battaglia standard di FFVII.
Niente. Quando pensi che l'esibizione non possa migliorare, arriva il momento che ti fa ricredere.
Chiusa strepitosa con una fanfara da vittoria. Grazie Tuscany Symphony Orchestra and Chorus. Grazie Arnie Roth. Vi voglio bene.

Arriva l'inevitabile momento dei saluti e l'orchestra suona il tema del primo Final Fantasy, accompagnato da un video di veri e propri titoli di coda, in cui si possono intravedere le sagome di eroi e villain di ogni capitolo della saga.
Un finale perfetto.
In teoria.

Roth, però, sa che tutti aspettiamo una CERTA musica in particolare e non ci vuole affatto deludere. Dice "So che state aspettando un certo brano, un vero classico per i fan. Basta solo un nome perché possiate capire di cosa parlo."
Tutti afferriamo subito.
SEPHIROTH.
Non potevamo lasciare l'Auditorium senza prima aver ascoltato il brano per eccellenza, "One Winged Angel", e Roth lo sapeva alla perfezione.
Senza troppi giri di parole, il direttore e l'orchestra si preparano per regalarci il "bis" più leggendario di sempre, ma prima Roth ci chiede di cantare insieme al coro il nome di Sephiroth, quando sarà il momento.
QUESTO SÌ CHE È VERO AMORE.
Finalmente parte la musica. Sul video si può ammirare il più grande cattivone di tutta la saga in ogni sua salsa, mentre coro e fan intonano con enfasi e emozione il suo nome: SEPHIROTH!

Questa volta il concerto è finito per davvero, ma tutti lasciano la Sala felici di aver vissuto una bellissima esperienza.
Ero decisamente tentato, stavolta, a prendere almeno un CD. 
Peccato che la fila allo store, giustamente, era il triplo di quella prima del concerto. 
...meno male che si trovano anche su Amazon. 
Rivedo la mia amica dell'università, che mi ha fatto scoprire il concerto, e discutiamo entrambi di quanta beltà abbiamo potuto apprezzare, quella sera. 

Personalmente, anche per il resto della serata, mi è sembrato di trovarmi in un universo parallelo, pieno di creature magiche e musiche armoniose. Tornato a casa, non completamente appagato dal concerto, sono andato su YouTube a cercare performance passate, specialmente di brani che non abbiamo sentito all'Auditorium.
Poi mi sono addormentato, sperando di trovarmi in un qualche bel mondo onirico. 
...non è successo, ovviamente. 
Perché quando vedo gli horror, spesso ho gli incubi, mentre non sogno cose belle dopo un'esperienza magica? Non è giusto.

Per riassumere questo papiro esagerato, vi dico solo questo: "Distant Worlds" è una vera meraviglia. Chi ama la saga di Final Fantasy non potrà non apprezzare la resa sinfonica delle canzoni che hanno fatto la storia della cultura popolare. 
Perché la musica non è solo quella della radio, di MTV, VH1 e Spotify. I videogiochi non sono da meno, basta vedere FF, The Last of Us e i giochi degli anni '80 e '90.
Io non so quando ci saranno altri concerti in Italia, ma vi consiglio assolutamente, in futuro, di andare a vederli. Vivrete una magia unica. 
Io di certo farò il bis, perché sono ormai invaghito della Tuscany Symphony Orchestra and Chorus e della divinità Arnie Roth. 

Ora, scusate, ma torno a piangere in un angolino, poi compro "Theatryhthm Final Fantasy: Curtain Call" su Amazon, perché sono stato così cretino da venderlo.

RedNerd Andrea 

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