SUBURRA: LA SERIE - Roma cruda



Ho rischiato di ignorare una serie molto interessante, ovvero "Suburra". Non perché non mi attirasse e nemmeno perché fosse italiana, ma perché è stata oscurata da altre serie che stavo vedendo nell'ultimo periodo. Per fortuna, i consigli di una cara persona e degli incontri fortuiti mi hanno spinto a metterla in prima linea. Una puntata dopo l'altra, ho divorato quest'opera super interessante, ennesima dimostrazione che anche noi italiani siamo bravi a fare serie TV.

Trama: Nel 2008, Roma vede diversi personaggi, come politici e delinquenti, lottare per ottenere i terreni di Ostia, su cui si vuole costruire un Porto Turistico...

Diretta da Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi e rilasciata l'anno scorso, la prima stagione di "Suburra" è una serie televisiva italiana di genere drammatico e thriller, prequel dell'omonimo film di Stefano Sollima (uscito nel 2015), entrambi tratti dal libro di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, sempre intitolato "Suburra".

I personaggi coinvolti in prima linea nella battaglia per gli appalti di Ostia sono: Aureliano Adami (Alessandro Borghi), la cui famiglia possiede parte dei terreni del lungomare; Spadino (Giacomo Ferrara), membri degli Anacleti, clan zingaro e rivale degli Adami; Gabriele (Eduardo Valdarnini), figlio di un poliziotto con un talento nel cacciarsi in guai più grandi di lui; Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), politico onesto ma ambizioso; Sara (Claudia Gerini), revisore dei conti del Vaticano pronta a tutto; Samurai (Francesco Acquaroli), mafioso potentissimo, capace di controllare chiunque voglia. Le loro strade si incrociano ripetutamente, in un modo o nell'altro.
Ci sono molti personaggi secondari. Tra i più importanti, vi sono Livia e Tullio Adami (Barbara Chichiarelli e Federico Tocci), sorella e padre di Aureliano; Manfredi (Adamo Dionisi), fratello maggiore di Spadino e boss degli Anacleti; Angelica (Carlotta Antonelli), promessa sposa di Spadino; la Contessa (Elisabetta De Palo), nobildonna potente e senza scrupoli; Theodosiou (Gerasimos Skiadaressis), monsignore del Vaticano che farà da miccia a molti eventi della serie; Isabel (Lorena Cesarini), una prostituta.

Partiamo da un presupposto: non ci sta un personaggio positivo manco a pagare oro. Er più pulito c'ha la rogna. Sono tutti pieni di difetti e lati oscuri, d'altronde si parla di  criminali e personalità corrotte. Eppure è impossibile non rimanere affascinati da alcune personalità. Il duo Borghi-Ferrara regna, sono due nemici-amici formidabili in grado di divertire e spaventare (il buon Aureliano, se si arrabbia, ti pietrifica anche solo con lo sguardo). Insieme a Valdarnini, formano un trio improbabile ma fortissimo.
La Gerini incanta come sempre, grazie a bellezza e talento.
Il Samurai è una continua sorpresa: a vederlo, pare uno di quei signori di mezza età che frequenta ripetutamente il baretto del paesino di montagna, sempre a parlare/lamentarsi di calcio e politica con altri signori. Insomma, nun je daresti na lira, se ti dicessero che costui è il criminale più pericoloso di Roma. E invece è cattivissimo, usa tutti con ogni mezzo possibile. Basta dargli una spallata accidentale e sei finito, hai un debito con lui. Odioso fino al midollo, ma personaggio chiave per antonomasia.
Ottimo lavoro anche da parte del cast di supporto. Mai disgustato un personaggio come Manfredi, ma alcuni soggetti come Livia e Angelica sono vere e proprie sorprese.

La storia è un insieme di sottotrame, unite sotto un denominatore comune: la lotta per gli appalti di Ostia. Ognuno ha un motivo per volerli, ovviamente per scopi prevalentemente criminali (anche se qualcuno ha intenti più buoni). Nei 10 episodi che compongono questa stagione, si susseguono alleanze, tradimenti e complotti tra i vari personaggi. Mai fidarsi completamente di chi hai accanto.
Caratteristica interessante, a livello narrativo, è cominciare ogni episodio in medias res, nel mezzo dell'azione, per poi tornare al giorno precedente, raccontando ogni singolo antefatto.
I colpi di scena sono moltissimi e ogni momento è importante per la trama. Il ritmo è coinvolgente, pieno di scene dinamiche.
Vista la premessa, non è una storia di vite felici e lieti fini: ci saranno varie morti. Inoltre non è una serie per tutti, ci sono scene di violenza, sesso e volgarità pesanti a non finire. Tuttavia, questi momenti espliciti contribuiscono a rappresentare molto bene l'ambientazione criminale e cupa della storia.

La sceneggiatura è molto buona, le battute sono interessanti, gli scambi tra i personaggi coinvolgono, sia nei casi più semplici (come i battibecchi tra i tre giovani) e quelli più complessi (dialoghi tra il Samurai e i suoi soci).
Nonostante sia una serie drammatica, ci sono anche momenti simpatici, soprattutto grazie a Aureliano e Spadino.
Ovviamente tutti parlano con il dialetto romanaccio oppure in lingua sinti, come il clan Anacleti. A me piacciono molto i dialetti, quindi sono rimasto affascinato dai diversi livelli linguistici della sceneggiatura.
Essendo il 2008, la modernità non è raffigurata in maniera esagerata: niente PC e cellulari all'ultima moda, ho sentito un bel salto nel passato. Anche se, in alcuni momenti, mi è sembrato di vedere qualche elemento stonato...

Le ambientazioni mi sono molto care: vengono mostrate, infatti, varie zone di Roma, come l'Eur e Termini. Alcune scene, come prevedibile, si svolgono a Ostia. L'atmosfera cupa si sente in maniera costante, grazie anche alla sigla, breve ma molto evocativa.
Colonna sonora ottima, azzeccata per ogni scena. Mi sono divertito molto a sentire "Tarzan Boy" dei Baltimora. Molto bella anche la canzone dei titoli di coda, "7 Vizi Capitali", di Piotta ft. Il Muro del Canto.

Nonostante la storia e i personaggi non facciano proprio parte di un genere che mi piaccia, "Suburra" è una serie molto interessante e capace di coinvolgere. Servono molte più serie italiane come questa.

RedNerd Andrea

Commenti