SUBURRA (2a STAGIONE) - Povera Roma




Poche serie italiane, ormai, riescono a catturare il pubblico. Ogni tanto, ci provo a guardare alcune fiction in tv, ma finisco per cambiare canale in poco tempo. Trame sdolcinate, troppo focus su storie d'amore banali, personaggi noiosi, recitazione che lascia a desiderare...i problemi sono tanti. Se non fosse stato per "La Porta Rossa" e "L'Allieva", avrei già smesso di sintonizzarmi sulla Rai (Mediaset mi ha perduto già da un po') per occasioni diverse da game show e telegiornali.
So che dovrei cominciare a dare un'occhiata alla roba Sky, ma ho poco tempo (prima o poi comincerò "Gomorra". Non so quando, ma lo farò).

Netflix, d'altra parte, si sta dedicando in maniera ancora un po' lenta alle produzioni originali italiane: al momento, ne sono uscite solo due.
Una è "Baby" e ancora non ho capito se mi abbia fatto schifo o ne sia rimasto solo indifferente. Ancora tremo al pensiero di una seconda stagione.
L'altra è "Suburra". Per fortuna, i miei sentimenti verso questa serie sono molto più positivi.
La prima stagione mi ha affascinato in maniera inaspettata: non sono un grande amante delle storie dedicate a mafia, politica e corruzione, eppure ho divorato ogni episodio, affezionandomi a molti dei personaggi.

Ho finito per attendere con ansia e alte aspettative la seconda stagione.
Se non fosse stato per impegni rognosi, penso che l'avrei finita in massimo tre giorni.
I personaggi sono sempre fighi e la recitazione è fantastica.
Nonostante la storia abbia imboccato un percorso troppo politico, "Suburra" continua a essere un prodotto italiano meritevole di attenzione.

Trama: Sono passati alcuni mesi dagli eventi della stagione precedente. Mancano pochi giorni all'elezione del nuovo sindaco di Roma. I politici, la criminalità e la Chiesa cominciano a scontrarsi in maniera più violenta in modo da assicurarsi il potere su Roma...

Arrivata alla seconda stagione, la serie italiana "Suburra" è ispirata al romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini ed è un'opera originale Netflix.

Ritroviamo quasi tutti i personaggi già conosciuti.
I tre protagonisti "assoluti" sono di nuovo Aureliano Adami (Alessandro Borghi), Alberto "Spadino" Anacleti (Giacomo Ferrara) e Gabriele Marchilli (Eduardo Valdarnini). Altri protagonisti sono il politico Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro); Sara Monaschi (Claudia Gerini) e il super criminale Samurai (Francesco Acquaroli). Nuovi arrivi di spessore sono Nadia (Federica Sabatini), una criminale la cui famiglia è legata agli Adami; Cristiana (Cristina Pelliccia), poliziotta appartenente al team di Gabriele, e Adriano (Jacopo Venturiero), speaker radiofonico che si occupa di calcio, ma esprime, in maniera palese, anche i suoi interessi politici on air.
Oltre a questi individui ne esistono molti altri che ruotano intorno a ognuno di loro, come Livia (Barbara Chichiarelli), sorella di Aureliano; Romolo (Stefano Fabrizi), braccio destro e amico fidato dell'Adami; Angelica (Carlotta Antonelli) e Adelaide (Paola Sotgiu), moglie e madre di Spadino, a cui si aggiunge anche il cugino Alex; Alice (Rosa Diletta Rossi), moglie e collaboratrice di Cinaglia; Mara (Fiorenza Tessari), amante del fu padre di Gabriele, ora intenzionata ad arrestare il ragazzo, la Contessa Sveva Della Rocca Croce (Elisabetta De Palo) e il cardinale Nascari.
Sì, è 'na fracca di gente, ma ognuno di essi è utile, chi più chi meno, alla trama.
Da notare l'assenza di Manfredi (Adamo Dionisi), il fratellone di Spadino, finito in coma dopo uno scontro di Aureliano. Sinceramente, non vederlo ha reso la mia esperienza da spettatore più piacevole, in quanto ho schifato assai il suo personaggio nella prima stagione (questo già prova quanto sia bravo il cast a rendere il suo personaggio simpatico/antipatico/meritevole di morire agli occhi del pubblico).

Paleso subito una mia opinione: adoro da morire Spadini e Aureliano, sono i miei preferiti in assoluto. Gli attori sono micidiali e hanno una caratterizzazione davvero complessa, in primis Spadino, la "rivelazione" della serie: non c'è una sua uscita stravagante che non mi abbia fatto ridere di gusto; inoltre, riesce a mascherare le sue enormi difficoltà personali (soprattutto la paura che la famiglia scopra la sua omosessualità) sotto una maschera spavalda e folle, rendendo impossibile comprendere cosa gli passi veramente per la testa. L'amicizia tra Spadino e Aureliano è troppo bella.
Anche Gabriele mi è rimasto simpatico, stavolta, anche se continua a fare scelte discutibili, almeno all'inizio della stagione.
Cinaglia è totalmente cambiato: se all'inizio della serie era un piccolo politico sprovveduto e sfigato, ora è diventato spietato e dalle idee chiare. Samurai avrà molta difficoltà a gestirlo, in quanto suo protetto...tecnicamente.
La Monaschi non ho proprio capito che scopo abbia, se non quello di non finire sul lastrico. La povera donna non ne combina una giusta ed è costretta a rischiare il tutto per tutto per sopravvivere, vagabondando da un luogo all'altro.
Samurai non lo reggo. Se nella prima stagione il suo personaggio mi intrigava molto, in quanto aleggia intorno a lui il carisma del criminale che non sembra corrispondere per niente alla sua improbabile presenza estetica (pare più er cinquantenne romanaccio che becchi sempre a polemizzà ar baretto sotto casa, puntualmente in sella ar suo scooterino), a 'sta botta l'avrei acciaccato con la macchina, a ogni sua apparizione: capriccioso, arrogante, noioso, monotono, ogni sua scena è stata una tortura immensa. A peggiorare la situazione si aggiunge pure il suo braccio destro Boiardo, più odioso e inutile di lui. Si è sentita molto la mancanza di un vero e proprio villain.
Menzione speciale a un talento di Samurai: riesce sempre a trovarsi nel posto giusto, al momento giusto. In una scena è a Ostia a rompere i maroni agli Adami, subito dopo, anche se sembrano passati solo cinque minuti, è al centro di Roma, pronto a vessare Cinaglia. Ma c'ha uno scooter che si muove più veloce della nuvoletta di Dragon Ball? Oppure Samurai ha il teletrasporto, come l'eunuco Varys in "Game of Thrones"? Ti prego, Samurai, insegnami a essere tempestivo come te, che magari mi ritorni pure simpatico.
Ma poi perché cacchio te chiami Samurai? Qualcuno lo spieghi, che so curioso e non ho il tempo di leggere il libro.

Le tre new entry sono interessanti: Nadia e Cristiana introducono un elemento femminile ancora più forte, visto che i protagonisti sono quasi tutti uomini. La prima è una criminale, l'altra è una poliziotta. Può sembrare prevedibile chi delle due sia buona o cattiva, ma le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Entrambe avrebbero meritato, però, più approfondimento personale, soprattutto Cristiana, che mi è rimasta un po' indigesta.
Adriano è estremamente odioso, doppiogiochista e arrogante. In realtà la sua storia personale è degna di attenzione, ma lui è proprio insopportabile. Una banderuola ha più dignità morale di lui.

I personaggi più secondari sono interessanti. Angelica vince il titolo di "Cazzuta dell'anno": la vedete tutta graziosa e tranquilla, ma in realtà spacca le chiappe in maniera allucinante. Lei e la vecchia Heidi (Adelaide) rafforzano ancora di più l'impronta femminile sulla storia. Alex colma la quota Anacleti spiacevole, lasciata momentaneamente vuota dopo Manfredi, nonostante abbia un suo perché.
Livia è sempre tra i miei preferiti. Il modo in cui dice "Aurelià" è poesia pura.
La Contessa Sveva Della Rocca Croce Targaryen Nata dalla Tempesta che al mercato mio padre comprò è sempre più odiosa. Il cardinal Nascari è veramente inquietante: ogni sua espressione è degna del miglior film horror di Dario Argento. Mi ha fatto inspiegabilmente paura.

La storia della seconda stagione è ambientata sempre nel 2008, pochi mesi dopo gli eventi della prima stagione. Attenti, che da qui mi sfuggirà qualche spoiler riguardo la prima stagione...presumo però, che se se state leggendo questo articolo, la prima stagione la abbiate vista già da tempo.

Ogni personaggio deve badare ai problemi lasciati in sospeso: per esempio, Aureliano è ancora distrutto per la morte della fidanzata Isabelle, uccisa da niente popo di meno che sua sua sorella Livia, infatti è intenzionato a farla fuori male; Samurai deve ottenere a tutti i costi sia i terreni di Ostia che il controllo sulla politica di Roma; Spadino deve dimostrare di essere un capofamiglia meritevole, visto che il fratello è temporaneamente fuori gioco, ma deve anche badare alla vita con Angelica e al suo importante segreto; Gabriele è entrato nelle forze dell'ordine, ma è ancora perseguitato dall'ombra di Samurai; Cinaglia è finalmente diventato un politico alquanto considerato, ma deve ancora farsi valere nelle elezioni; la Monaschi sembra avere quasi perso tutto.
Chi più, chi meno, i personaggi hanno bisogno di ottenere il potere sul loro campo e sono disposti a tutto pur di riuscirci. Altri hanno intenzioni più nobili, come un'alleanza in amicizia, ma i mezzi sporchi sono quelli più usati. Sai com'è, sempre di gente corrotta e criminali parliamo...
Alla fine, tutti si incontrano e sono costretti a collaborare al fine di non venire sconfitti dalle loro nemesi. Samurai va sempre per conto suo. Chi vincerà? Adami? Anacleti? Le forze dell'ordine? Samurai? La destra? La sinistra? La Chiesa? Di sicuro, a rimetterci sono Roma e Ostia, visto che vengono usate dai vari personaggi per esercitare il loro potere.
Che esseri senza cuore.

Essendo una storia drammatica incentrata sulle vite criminali, è chiaro che pochi personaggi avranno diritto, più che a un lieto fine, a un finale che non consista nel venire uccisi. Già nella prima stagione è morta parecchia gente e anche in questa nuova stagione ci sarà una considerevole ecatombe. Ormai nelle serie tv va di moda fare fuori in massa i personaggi, manco fossimo in "Game of Thrones".
Alcune morti hanno un impatto psicologico molto forte, il vostro umore scenderà agli inferi e probabilmente finirete per commuovervi.

Il ritmo della serie è coinvolgente: ci sono scene più tranquille, in cui i personaggi dialogano, e altre piene di inseguimenti e sparatorie. La collocazione temporale di alcuni episodi è difficile da inquadrare, ma la serie risulta veramente godibile. Non mancano neppure temi molto importanti, come la politica, l'immigrazione, la famiglia e l'impatto morale che ogni scelta può esercitare sulla persona. La storia sarà pure ambientata nel 2008, ma le tematiche si possono ritrovare pure oggi, nel 2019.
Una cosa, però, mi ha leggermente stranito: come ha fatto Lele a diventare vicecommissario in tre mesi? Ok che Samurai ci ha messo il suo sporco zampino, ma si tratta comunque di pochissimo tempo, è impensabile che una persona riesca a raggiungere in così poco tempo una carica sostanziosa, partendo da 0. E che dire poi di Mara? Nel finale della prima stagione voleva bene a Lele, tanto da supportarlo nella scelta di entrare nella polizia, ora invece vuole vederlo morto. In certi casi, sarebbe servita un po' più di sottotrama.
Da persona poco incline alla politica, nemmeno la presenza massiccia di questo tema nella trama mi ha fatto molto impazzire, anche perché mi sembrava c'entrasse poco con alcuni personaggi.

La sceneggiatura, nonostante qualche pecca nella storia e nei personaggi (alcuni sono un po' troppo monotoni/belle statuine), è di buon livello: i dialoghi sono coinvolgenti e i personaggi di spessore sono rappresentati davvero bene. Spadino è quello che ha le battute migliori.

Essendoci tante sparatorie e uccisioni, il tasso di violenza è abbastanza alto. Alcune scene di morte sono fatte in maniera così realistica e spiccia che fanno più senso del previsto. Ammetto di essermi sentito a disagio, nonostante la vittima non fosse un personaggio a me caro.

Riguardo le ambientazioni, ci si alterna tra Roma, soprattutto nelle parti più centrali e in, e Ostia. L'atmosfera cupa della prima stagione è sempre presente: è molto raro avere a che fare con scene luminose e colorate, a parte quando si ha a che fare con la residenza sfarzosa degli Anacleti. Roma è sempre bella e piena di carattere, anche quando viene rappresentata nella sua parte criminale.
Musica molto azzeccata con le scene, soprattutto il tema ricorrente, molto malinconico. La sigla di chiusura non è più "7 Vizi Capitale". Peccato, mi piaceva troppo, anche se la sigla nuova non è malaccio.

"Suburra" si riconferma come una serie tv di grande carisma, grazie a una storia interessante e a un cast variegato e ben interpretato. Certo, agli occhi internazionali mostra una Roma martoriata e presa di mira da criminali della peggiore specie...ma a sto punto, meglio il crimine che le storie smielate che ci fanno "due maroni così", come direbbe la vate Mara Maionchi.
Sicuramente arriverà una terza stagione. Hanno rinnovato "Baby", vi pare che osino interrompere la figata che è questa serie? Anche perché a me già mancano Aurelià e Spadì.
Secondo voi un'ipotetica terza parte sarà l'ultima prima degli eventi narrati nel film (che io ancora non voglio vedere)?

RedNerd Andrea

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