JAPAN GALAXY: RITRATTO DI FAMIGLIA CON TEMPESTA - Come trasmettere molto con poco


Salve a tutti. È ora di inaugurare una sezione nuova, denominata Planet Japan. Tratterà di anime e manga, nonché di film provenienti dal territorio nipponico.

Per puro caso, ho scoperto che in un cinema vicino casa avrebbero dato il nuovo film di un regista giapponese che, nonostante lo abbia artisticamente conosciuto solo un anno fa, apprezzo molto. Si chiama Koreeda Hirokazu e grazie alle sue opere mi sono innamorato ancora di più della cultura giapponese...il che è tutto dire, visto che il Giappone è una passione che nutro da quasi una decina di anni e che mi sono anche laureato in lingue orientali. Il film in questione è "Ritratto di famiglia con tempesta" (in giapponese "Umi yori mo mada fukaku", in inglese "After the Storm"). Per la prima volta sono riuscito a vedere un film di Koreeda sul grande schermo (è risaputo che in Italia pochi film giapponesi -e parlo di film, non di anime- vengano distribuiti) ed è stata una bellissima esperienza.

L'opera segue le vicende di Ryota, un uomo che ha il talento della scrittura. Nonostante abbia vinto un premio in gioventù grazie a un romanzo, ora si guadagna il pane lavorando come investigatore privato, ma la debolezza per le scommesse lo lascia sempre al verde e incapace di pagare gli alimenti alla sua ex moglie, Kyoko. Per questo, i rapporti con la donna e con il figlio, Shingo (che può vedere solo una volta al mese), sono critici. Per pagare i suoi debiti, Ryota si rivolge persino alla madre Yoshiko, che sta cercando ancora di superare la morte del marito, e ricatta alcuni suoi clienti. Un giorno la città è colpita da un tifone e Ryota, Kyoko e Shingo sono costretti a trascorrere la notte a casa di Yoshiko...

Il protagonista della storia è interpretato da Hiroshi Abe (conosciuto in occidente per il live action del manga "Thermae Romae"). Ad affiancarlo, tra vari attori, ci sono Kirin Kiki ("Le ricette della signora Toku") nel ruolo della madre, Yoko Maki  ("Battle Royale II: Requiem") nel ruolo della ex moglie, e il piccolo Taiyo Yoshizawa nei panni di Shingo.

Ryota non è un personaggio positivo o eroico: per quasi tutto il film non fa altro che commettere azioni degradanti, come pedinare la ex moglie, ricattare alcuni clienti e spendere i suoi risparmi giocando alle corse. Inoltre non sfrutta a pieno il suo talento da scrittore, una dote che, come viene detto pure nel film, non possiedono tutti. Tuttavia la bravura di Abe e il modo in cui Koreeda ha scritto e diretto il personaggio porta il pubblico a sperare in un miglioramento o punto di svolta per lui prima della fine del film. Stesso discorso per gli altri personaggi, anche se sono più "bravi" di Ryota. E qui andiamo a parlare di una delle qualità di Koreeda: egli porta sullo schermo dei personaggi umani spesso pieni di difetti, ma con un qualcosa che affascina il pubblico. Io ho avuto modo di vedere altri due film diretti e scritti da lui, ovvero "Nobody Knows" e "Still Walking", e questa caratteristica è presente anche in essi.
Un'altra caratteristica è mostrare la vita quotidiana dei protagonisti: li vediamo lavorare, svolgere i loro hobby, impegnarsi a preparare la cena con (gustosi) dettagli e a farsi il bagno. Sembra quasi di vedere noi stessi alle prese con le faccende quotidiane. È un bel modo di rapportarsi alla storia e ai personaggi. Il tutto con un lavoro di regia senza fronzoli e tecnicismi. Ciò che ci viene mostrato è uguale a quello che succederebbe nella realtà.
Questa naturalezza ovviamente si riflette anche nei momenti più drammatici: non ci sono momenti eccessivi di pathos, i litigi non diventano scambi di urla piene di rabbia, sono scambi di accuse e difese ma si mantiene comunque la compostezza tipica dei giapponesi. Il tutto è piacevole, niente stonature.

I temi sono delicati: si parla della famiglia, soprattutto del rapporto tra padre e figlio, la difficoltà di andare avanti, nonostante sia necessario farlo, il lutto e il fatto che non sempre una persona può diventare quello che sogna di essere.

La storia quindi procede con calma, senza affrettarsi per raggiungere un finale. Anche in questo film, l'utilizzo della musica è minimo, a parte un paio di canzoni e delle tracce semplici ma rilassanti. Anche la fotografia è semplice ma naturale, sia nei giorni di sole che durante il tifone. Viene mostrata la bellezza della città e della periferia. Il risultato è che voglio andare a vivere subito in Giappone. Regalatemi un biglietto aereo. Ora.

A concludere tutto, un finale aperto che trasmette speranza e ottimismo al pubblico. A me, oltre speranza, ha trasmesso un magone misto a nostalgia. Mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più, ma il finale era azzeccatissimo, oggettivamente. Ho provato questa sensazione anche negli altri due film che ho visto.

Quindi diventa palese che i film di Koreeda hanno molte cose in comune. Tuttavia questa caratteristica non sfocia mai nel banale. Anzi, almeno a me fa venire voglia di vedere altri suoi film. Ciò dimostra che Hirokazu Koreeda è senza dubbio un regista di grande talento, in grado di emozionare e appassionare con poco. Spero di riuscire a vedere anche le prossime opere. E spero che in futuro molte più persone notino di più il cinema giapponese: perle come questo film meritano molto.

Fun Fact: Abe, Kirin Kiki e Yoko Maki non sono nuovi ai lavori di Koreeda; Abe è apparso in "Still Walking" (insieme a Kirin) e "I Wish", mentre Maki e Kirin hanno lavorato insieme in "Like Father, Like Son". Quindi i film di Koreeda hanno anche gli attori in comune xD Ma sono davvero bravi, quindi rivederli non dispiace. Questa cosa mi ricorda David O. Russell.

Personaggio preferito: Ryota. Un protagonista con molti difetti ma in grado, con il passare della storia, di capire i suoi errori. Il modo in cui cerca di costruire dei bei ricordi con il figlio è molto carino. Inoltre vedere la sostanziale differenza di altezza tra lui e ogni altro personaggio è veramente buffo (Hiroshi Abe è alto 1,89 m, di gran lunga sopra gli standard giapponesi). Anche l'anziana Yoshiko merita attenzione: ogni volta che parla, trasmette emozione e umanità. È sempre un piacere conoscere dei personaggi come loro.

Spero vi sia piaciuta anche questa nuova sezione! A presto

RedNerd Andrea

Commenti

  1. Bene, la rubrica che non potrò commentare in maniera sensata ha il suo sfolgorante inizio. Bene. Punto primo, non ci ho capito nulla dei nomi, il che è più che normale non appena si discostino appenda dnomi classici come "Antonio", "Cesira", o "Accavere" (che sarà adatto ad un uomo o ad una donna? RedNerd non spoileri, lasci un filo di suspance).

    Punto secondo, fanno tutti azioni moralmente esecrabili. Ottimo, se fosse ambientato in Italia sarebbe un film iperrealista. In Giappone è attinente al vero come un pandacorno che vomita arcobaleni radioattivi misti a grumi di sangue blu.

    Korreeda (o come diamine si scrive... lo ribattezzo da qui in avanti "il regista"), lavora in filo al risparmio: stessi attori, stessi temi, stesso regista, stesso pianeta e anche stesso periodo storico: uno stile degno di "monotonia portami via: linea notte edition".

    Per il resto... È un film, mi fido di lei. Io non l'ho visto (ma va?)
    Mareval94

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