"La Forma dell'Acqua" è senza dubbio uno dei film più chiacchierati, anche grazie alle sue numerose nomination agli Oscar. Grazie ai nuovi orari dell'università, ho avuto la possibilità di gustarmelo al cinema.
Tizia disturbatrice seduta dietro di me a parte, è stata un'esperienza molto bella. Non so se definirlo un film, una favola o una poesia.
Trama: Anni '60. Elisa è una ragazza muta e molto dolce che lavora come addetta alle pulizie in un laboratorio governativo. Un giorno assiste all'arrivo di una misteriosa creatura anfibia. Tra Elisa e l'umanoide nascerà una profonda relazione...
Scritto e diretto da Guillermo del Toro (visionario regista già famoso per "Il Labirinto del Fauno", "Hellboy" e "Pacific Rim") e uscito nel 2017 (da noi è arrivato meno di un mese fa), "La Forma dell'Acqua", in originale "The Shape of Water" è un fantasy romantico con leggeri elementi horror.
La protagonista Elisa è interpretata da Sally Hawkins ("Blue Jasmine"), la creatura umanoide da Doug Jones (già apparso in molti film di Del Toro). Altri personaggi importanti sono Giles (Richard Jenkins), vicino di casa gay di Elisa; Zelda (il premio Oscar Octavia Spencer), collega e cara amica di Elisa; il dottor Hoffstetler (Michael Stuhlbarg), uno scienziato molto interessato all'anfibio; infine il colonnello Strickland (Michael Shannon), un militare senza scrupoli deciso a fare esperimenti orribili sulla creatura.
Ogni personaggio è interpretato e scritto benissimo, anche nel caso dei cattivi. La Hawkins è lontana dalla bellezza canonica ma ha un grande talento ed è facile affezionarsi a lei, l'avrei abbracciata tante volte. Inoltre una protagonista muta non viene usata spesso.
Sin da "The Help" adoro Octavia Spencer e qui ruba la scena a tutti con la sua enorme personalità. Se Shannon è assolutamente detestabile, Jenkins è un fantastico co-protagonista, ma la sorpresa del film è Stuhlbarg: non avrei mai pensato di voler bene al suo misterioso scienziato.
Doug Jones è ormai un esperto nell'interpretare creature sovraumane, basta ricordare Silver Surfer nell'inutilissimo film dei Fantastici 4, il Fauno nel "Labirinto del Fauno" e Abe Sapien in "Hellboy". Se c'è un attore che ha assunto mille identità è senza dubbio lui...oppure Andy Serkis. L'uomo anfibio di "La Forma dell'Acqua" è inquietante e affascinante allo stesso tempo: solo a vederlo sai che ha molte storie da raccontare, a partire dalla sua origine. Peccato che non parla.
Un cast deliziosamente perfetto e valorizzato da sceneggiatura e background personale (quello di Elisa è un calcio nello stomaco).
La trama è quella di una favola: Elisa trascorre le sue giornate lavorando oppure a fare compagnia all'artista Giles. Un giorno arriva la creatura e nasce qualcosa tra essa e Elisa. Ovviamente non sarà rose e fiori, anzi una volta che il legame si rafforza arriviamo al fulcro del film: Elisa farà di tutto per aiutare il suo nuovo amico. Sta a voi scoprire se la storia avrà un lieto fine.
Il film contiene dei bellissimi messaggi, come l'amicizia tra persone considerate "diverse" dalla società: una muta, un gay e un'afroamericana insieme faranno rabbrividire la feccia della società, invece è un trio bellissimo e unito da solidarietà e amore. "Diversa" è anche la relazione tra Elisa e la creatura, in realtà romantica e bella come qualunque altra storia potremmo conoscere.
Del Toro unisce molti elementi in un unico pacchetto: ci sono scene romantiche, ironiche (grazie soprattutto a Zelda), drammatiche, adrenaliniche, horror (qualche istante splatter ci sta e fa molta impressione) e addirittura musical. L'unione di questi numerosi generi dà vita a un bellissimo film, a tratti lento ma dotato di una poesia unica. Ogni strofa trasmette un'emozione fino alla chiusa piena di pathos. Finito il film, ho provato di tutto, dalla felicità alla nostalgia.
La sceneggiatura è ottima, caratterizza bene i personaggi attraverso le battute. Anche la trama risulta strutturata.
Ho amato le ambientazioni. Ognuna possiede strutture e colori diversi: se il laboratorio è freddo, poco illuminato e inquietante, gli appartamenti di Elisa e Giles trasmettono colore e curiosità, grazie alla loro particolare struttura. Il miglior posto, però, è l'enorme cinema situato sotto casa di Elisa. Quanto ne vorrei avere uno così bello vicino casa mia.
La musica è bellissima, delicata e rilassante.
"La Forma dell'Acqua" è stato candidato a ben 13 premi Oscar, tra cui quello per la migliore sceneggiatura originale, migliore attrice (Hawkins), migliore attore non protagonista (Jenkins) e attrice non protagonista (Spencer), vincendone "solo" 4: Migliore scenografia, migliore colonna sonora, miglior regista e MIGLIOR FILM! Del Toro ha fatto jackpot, quest'anno.
Del Toro ha il dono di far catapultare gli spettatori in mondi fantastici e suggestivi, anche se un po' inquietanti. "La Forma dell'Acqua" è davvero bello, sia per la storia ma soprattutto per il comparto scenografico.
RedNerd Andrea
Curiosità: Michael Stuhlbarg, interprete del dottor Hoffstetler, si è decisamente fatto valere in questa stagione cinematografica: oltre a "La Forma dell'Acqua", ha recitato anche in "Chiamami col Tuo Nome" e in "The Post", altre pellicole che hanno avuto numerosi riconoscimenti e candidature all'Oscar. Mica male!
Inoltre, non credo di essere l'unico ad aver notato una forte somiglianza tra l'uomo anfibio e Abe Sapien di "Hellboy". Ok che l'attore è lo stesso, ma anche i personaggi sono fisicamente simili! Che sia voluto?
Personaggi Preferiti: Tutti, tranne Strickland. Però Zelda regna sovrana.
La feccia della società sei tu, pezzo di merda buonista e asservito al pensiero unico. Mi fai schifo, malato mentale... E poi cosa c'entra equiparare una muta con un gay, malato ignorante?
RispondiEliminaPosa il fiasco.
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