SONATINE - Takeshi Kitano mon amour


Io sono affezionato a Takeshi Kitano sin dai tempi delle elementari/medie. In teoria, a quell'epoca non lo conoscevo come regista, ma veniva trasmesso in tv un programma giapponese divertentissimo, "Takeshi's Castle", in cui Kitano interpretava il cattivo. Devo dire che è stato uno dei programmi tv che ha segnato in positivo la mia infanzia, ogni puntata garantiva un mare di risate, soprattutto con i commentatori italiani più bravi.
Tornando a Kitano...in seguito lo vidi in alcuni film, come "Battle Royale" e "Zatoichi", quest'ultimo diretto da lui. Decisamente un artista poliedrico.
Sperai di poter vedere altri suoi film. Su Amazon Prime mi imbattei in "Sonatine", uno dei suoi primi film da regista. Sentivo che mi sarei trovato di fronte a un'opera particolare. Le mie aspettative non furono affatto deluse. 
Pochi registi sono capaci di unire un tema molto pericoloso come quello della mafia con uno stile delicato e poetico. Kitano è senza dubbio uno di quelli. 

Trama: il mafioso Murakawa viene mandato a Okinawa per fare da "paciere" tra due clan in guerra, i Nakamatsu e Anan. Tuttavia, la situazione peggiora in tempi rapidi e Murakawa e i suoi compagni sono costretti a rifugiarsi in una vecchia casa costruita su una spiaggia desolata...

Scritto e diretto da Takeshi Kitano e uscito nel 1993, "Sonatine" (in originale "Sonachine") è un film drammatico che mette al centro della storia la vita degli Yakuza.

Il protagonista, Murakawa, è interpretato proprio da Kitano. I personaggi di supporto sono Ken (Susumu Terajima) e Katagiri (Ren
Ōsugi), due uomini fidati di Murakawa; Uechi (Tetsu Watanabe) e Ryōji (Masanobu Katsumura), due uomini del clan Nakamatsu che uniscono le forze con Murakawa, e Miyuki (Aya Kokumai), una prostituta.

Il cast principale non è vasto e la cosa mi è piaciuta, possiamo conoscere i personaggi abbastanza bene. Murakawa è un personaggio particolare, che sembra vivere in un mondo tutto suo. Sa essere spiritoso e amichevole, ma a volte agisce in maniera particolare. Kitano ha un suo metodo originale nel dire le sue battute, soprattutto quelle comiche. La sua espressione sempre tranquilla rende il tutto più divertente. Dopotutto, è nato come comico.
Anche i personaggi di supporto sono particolare e tutti ben caratterizzati: Katagiri rappresenta l'amico più musone e scontroso, mentre Ken è il braccio destro leale, sempre disposto a coprire Murakawa. Uechi è divertente, pare più lo zio caciarone del parentame che un membro della Yakuza, mentre Ryōji rappresenta la parte più giovane, energica e impulsiva. Miyuki è l'unico personaggio femminile di rilievo del cast ed è simpatica e carina.
I legami che si formano tra i protagonisti sono molto interessanti e anche inaspettati. Nonostante non vengano approfonditi un granché (non si sa nulla della loro vita prima di abbracciare la criminalità), sanno essere apprezzabili e si finisce per tifare per la loro sopravvivenza, vista il loro stile di vita molto rischioso.

La storia è ciò che rende "Sonatine" un film davvero interessante: la premessa è semplice, con Murakawa che viene mandato a Okinawa per regolare uno scontro tra clan. Tuttavia, subito arrivano i colpi di scena e il gruppo di Murakawa è quello che si rivela più a rischio di tutti. La necessità di scappare dal nemico li porta a una casetta ormai in disuso, situata su una spiaggia desolata. Qui ha luogo il cuore del film: gli uomini, infatti, mentre attendono il compiersi del loro destino, cominciano a godersi ogni singola giornata in quella casetta. Li vediamo fare cose che non ci aspetteremmo molto da gente della Yakuza, come giocare con i fuochi d'artificio, fare partite di sumo. Forse la roulette russa è abbastanza plausibile, invece. Il tutto chiacchierando, ridendo e prendendosi in giro a vicenda, come un gruppo di vecchi amici che amano vivere la vita, godendo di ogni singolo attimo.
Di solito i Gangster Movie sono tutti a base di scazzottate, sparatorie e drammi esagerati. Ovviamente anche qui la gente si spara addosso e ci sono vittime, ma sono tutte scene rapide, istantanee, mentre il dramma è gestito con semplicità e poesia fino alla fine.
La parte più drammatica avviene nell'ultima fase del film, dove l'atmosfera viene sconvolta e Murakawa deve fare i conti col nemico.
Ho molto apprezzato l'alternarsi di scene tranquille, allegre e ampie (ma senza risultare noiose), con altre più violente, sconvolgenti ma brevi. Infatti quando appare la parte puramente Yakuza scorre molto sangue e il modo in cui viene uccisa la gente (soprattutto se amica di Murakawa) turba molto. L'ultima mezz'ora mi ha scombussolato dentro.
Interessante anche il modo in cui i mafiosi affrontano l'avvicinarsi della loro morte, con coraggio e rassegnazione, senza tirarsi indietro.

La sceneggiatura è bella, tiene fede all'atmosfera poetica e semplice della regia: le battute sono immediate, sanno coinvolgere e i momenti comici sono rappresentati da uno stile lontano dall'esagerazione del genere moderno.

I film giapponesi belli mostrano delle ambientazioni affascinanti. Qui, ovviamente, a fare da padrona sono la casa e la spiaggia, due luoghi solitari e tranquilli ma in grado di mettere gli spettatori a loro agio. Stranamente i luoghi più moderni sono teatro delle scene più pericolose e violente. 
La colonna sonora è davvero pregiata. La musica principale è intensa e anche le altre tracce fanno un ottimo lavoro, soprattutto quella dedicata al match di sumo. Passano i giorni, ma queste melodie non vogliono levarsi dalla testa. 

"Sonatine" è un film peculiare: racconta una storia Yakuza ma senza le sue caratteristiche più comuni. Alterna scene tranquillissime con altre violente e disturbanti in vari livelli. Inoltre, aleggia per tutto il tempo una strana poesia e lo humor è molto particolare.
Personalmente ho amato molto questo film e non vedo l'ora di godermelo in lingua originale (Amazon Video ha il difetto di rendere disponibile solo il doppiato, se c'è, quando scarichi offline un film o una serie). Poco male, questo è uno di quei film che merita più visioni.

RedNerd Andrea

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