TOUKIDEN 2 - A caccia di demoni con un avatar figherrimo


Qualche anno fa, scoprii casualmente "Toukiden: Kiwami", versione espansa del primo titolo, in offerta per PS Vita. Non sapevo assolutamente nulla del gioco, ma il fatto di poter ammazzare demoni mi attirò non poco. Infatti mi divertii un casino, ma non potei finire completamente il gioco per problemi interni alla console.
Sono riuscito a rifarmi un po' con il seguito, "Toukiden 2". Un altro bel titolo, ancora più tosto da completare.

Trama: Un/a guerriero/a sta proteggendo la sua città da un attacco di demoni, ma all'improvviso viene trascinato in un portale, per poi risvegliarsi in un villaggio, 10 anni dopo la battaglia...

Sviluppato da Omega Force, pubblicato da Koei Tecmo e uscito nel 2017, "Toukiden 2" è un gioco di ruolo più improntato all'azione e ai combattimenti in tempo reale, disponibile per PS4, PS Vita e PC.

Il protagonista lo possiamo plasmare a nostro piacimento, a partire dal sesso, per poi passare alle caratteristiche fisiche, come muscoli, altezza etc. Potete rendere il vostro avatar strafigo o brutto come la fame, tanto non appare nelle cutscene. Questa cosa è un peccato, mi sarebbe piaciuto vedere il mio fighissimo guerriero capelli rossi e occhi azzurri in alta definizione...ma vabbè, accontentiamoci di un sistema di personalizzazione molto carino.
Gli altri personaggi, invece, sono fissi e consistono maggiormente in abitanti del villaggio di Mahoroba: Benizuki, una delle cacciatrici di demoni (o "Slayer") più forti; Prof, una geniale inventrice; Tokitsugu, un piccolo automa creato da Prof; Gwen, una cacciatrice straniera; Homura, lo scemo del gruppo; i fratelli samurai Kamuna e Manazuru, capitanati da Tōya; Tsubaki, che funge anche da controllo per le missioni disponibili; Yakumo, il capo delle Guardie. In seguito conoscerete Raizō, il bestione del roster, Sōma e Hatsuho, due eroi del primo gioco. Tutti loro sono i guerrieri utilizzabili nel corso della storia. Mica pochi.
A essi si aggiungono personaggi non giocabili ma importanti per la trama, come Kaguya, la sacerdotessa del villaggio, Kuyō, stratega dei piani alti (e altro, anche se non gradito, ritorno del primo gioco), Shiki, altro pezzo grosso dei quartieri alti, e Kuon, esperta nel controllo dei Mitama e discutibile cuoca.
Il cast è molto variegato, ognuno ha un carattere molto interessante che verrà approfondito nel corso del gioco. Alcuni di essi regalano anche momenti esilaranti. Alcuni, invece, si rendono odiosi. Alla fine, a parte un paio di persone, tutti gli eroi sono bei personaggi valorosi. Interessante è il villain, di cui non vi rivelerò l'identità.

La storia è affascinante: Innanzitutto è ambientata due anni dopo il primo gioco. Inizialmente guidiamo il nostro protagonista in una battaglia contro molti oni nella sua città. All'improvviso, un demone enorme appare e prima che riesca a sconfiggerlo, l'eroe viene trascinato in un portale. Poco dopo, siamo arrivati a Mahoroba e sono passati improvvisamente 10 anni. In quel lasso di tempo, è avvenuto l'Awakening e tantissimi oni hanno invaso il territorio. Mahoroba è uno dei pochi villaggi rimasti intatti, grazie anche ai poteri della sacerdotessa Kaguya. Sta al protagonista farsi valere e continuare a proteggere il villaggio, sperando in un futuro ritorno alla prosperità.
Mi è piaciuta molto l'atmosfera interna di Mahoroba: ovviamente non tutti si fidano del nuovo arrivato, che deve farsi in quattro per farsi accettare. Inoltre ci sono dei casini interni, dovuti al conflitto tra due gruppi maggiori, i Samurai e le Guardie, che si discriminano tra loro. Questo odio reciproco porterà non poche rotture nel corso della storia. Sinceramente, i Samurai sono i migliori, le Guardie sono solo degli snob gne gne (vedi Yakumo). Per fortuna c'è gente intelligente come la bella Benizuki che rimane neutra e fa gruppo a sé. Inutile dire con chi si schiererà il protagonista.
Poi, quando si comincia a pensare che la trama possa ruotare solo intorno alle rogne inutili del villaggio...bam. Arrivano altri personaggi e il conflitto si fa più grande. La minaccia oni aumenta e anche i guerrieri rimasti diventano delle persone di cui è meglio non fidarsi. I capitoli del gioco ci guidano verso una fase avanzata sempre più accesa, piena di colpi di scena. Il finale è epico, l'ho amato alla follia.
Nel mentre, abbiamo occasione di conoscere meglio i vari personaggi, chi più chi meno. Stranamente, solo il nostro protagonista rimane un punto oscuro, ma personalmente è un effetto che non stona. 
Avrei, però, voluto sapere che fine avessero fatto gli altri personaggi del primo gioco, vista la presenza di Sōma e Hatsuho.

La sceneggiatura è tanta roba, letteralmente. I dialoghi sono molti e anche abbastanza lunghi, a volte ho fatto scorrere senza nemmeno leggere, ma alcuni scambi sono interessanti. Alcuni dialoghi sono anche genuinamente simpatici, ottimi per stemperare il clima di tensione. Le relazioni tra i vari personaggi sono uno dei punti forti della storia (il conflitto tra Guardie e Samurai è gestito molto bene) e l'approfondimento dei singoli è buono.
La storia scorre molto bene. 

Il gameplay è complesso. Essenzialmente si tratta di una continua caccia ai demoni, ma ci sono molti elementi da tenere d'occhio.
Innanzitutto ci sono missioni legate alla storia, missioni in cui bisogna solo uccidere demoni per ottenere strumenti utili e denaro e quest secondarie utili per ottenere ancora più strumenti, denaro e anche Mitama. I Mitama sono anime che assistono il giocatore con poteri curativi e potenziamenti offensivi, difensivi, e altro. Infatti ci sono vari gruppi di anime, ognuno di essi con poteri differenti, utili per affrontare al meglio i vari demoni. Sono ottenibili uccidendo demoni forti o rafforzando il legame con gli altri personaggi.
Passiamo all'aspetto più tecnico. Ogni missione si può affrontare da solo o con un massimo di altri tre guerrieri (le missioni legate alla storia ti affidano compagni fissi, mentre in quelle standard te li puoi scegliere). È molto importante scegliere partner con abilità diverse tra loro (Manazuru, per esempio, è un'ottima guaritrice, Raizō è forza bruta, Prof e Tokitsugu sono cecchini etc.) Ogni personaggio ha una barra della salute e una denominata Focus, che diminuisce a ogni schivata e altre mosse, ma si ricarica col tempo. Se si esaurisce la salute, il personaggio finisce in uno stato morente, ma può essere salvato dai suoi compagni. In caso contrario, è game over. A volte, si può reclutare anche un quarto partner temporaneo. Infatti, in alcune aree potete imbattervi in alcune operazioni condotte da altri Slayers. Se li aiutate a completarle, si uniscono a voi, oltre a donarti delle ricompense. 
Il nostro protagonista può scegliere tra varie armi, come la katana, i guantoni (o gauntlets), la lancia standard o la naginata, i pugnali, una spada affiancata a uno scudo (fa molto Sophitia e Cassandra di "Soulcalibur"), un fucile con 4 tipi diversi di proiettili e delle lame unite a mo' di frusta (tipo Ivy in "Soulcalibur"). Ogni arma, ovviamente, ha i suoi pregi e difetti, nonché diversa potenza e portata. Io vado per la semplicità e uso la katana, fa molto giapponese tradizionale.
Nel corso del gioco, si possono ottenere armature sempre più resistenti, nonché equipaggiamenti peculiari che si possono assemblare usando pezzi di demoni. 
Ecco, passiamo agli oni, i nostri cari demoni che ci daranno ripetutamente filo da torcere. Tutti i mostri del primo gioco tornano e ne vengono introdotti molti altri. Inoltre compaiono anche degli oni di taglia media. Inizialmente c'erano solo oni piccoli e fastidiosi e oni grossi e pericolosi. Questi sono una via di mezzo: fastidiosi e pericolosi, soprattutto la versione più potenziata di quelli base. Alcuni oni grossi si somigliano, ma molti altri si sanno distinguere e forniscono elementi di folklore molto interessanti. Ho apprezzato molto anche il legame di alcuni di loro con la trama dei vari personaggi.
Se gli oni piccoli si uccidono in poco tempo, quelli medi e soprattutto quelli grossi bisogna distruggerli in vari passi, ovvero mozzando loro vari arti. Più ne mozzate, più li indebolite e ottenete strumenti utili per quest o per equipaggiamenti esclusivi (anche se non per forza fortissimi). Se distruggete tutti gli arti, ottenete ancora più roba.
Oltre alla vostra arma e i Mitama che decidete di equipaggiare, questo secondo titolo introduce un nuovo e interessante strumento: la Demon Hand. Si tratta di un congegno inventato da Prof che permette di agganciarsi ai nemici anche da lontano, basta che siano nel raggio di portata. Inoltre permette di raggiungere posti difficili in cui sono nascosti collezionabili.
Sia l'arma che la Demon Hand sono provviste di una barra di potere che, se riempita, può far sprigionare poteri letali. L'arma, infatti, si carica, e può tranciare in un solo colpo un arto, senza però distruggerlo del tutto, ma la Demon Hand può fare ancora di meglio: oltre a mozzare uno o più arti, può rimuovere in maniera definitiva il suddetto arto, senza possibilità di ricrescita. Ciò può ribaltare la situazione peggio dei voti di Alessandro Borghese, in quanto alcuni oni, senza un certo arto, non possono effettuare determinate mosse.

Rispetto al primo gioco, qui le zone sono open world, esplorabili quasi ovunque, con tante zone nascoste, piene di forzieri, iscrizioni e sigilli dorati. Nonostante ogni ambientazione ha lo stesso tema di quelle del gioco precedente, qui ci sono più aree, tutte differenziate tra loro. Alcuni luoghi sono pericolosi, in quanto corrotti dal miasma. Per poter esplorare ogni singolo angolo, bisogna purificare delle pietre sacre e uccidere i demoni che le hanno invase. Così facendo, il miasma si abbassa e si possono raggiungere anche i punti più critici.
Ogni zona, inoltre, ha un suo rifugio, in cui il protagonista può controllare il suo equipaggiamento, depositare gli oggetti trovati fino a prima e raggiungere Mahoroba con un utilissimo teletrasporto. In teoria tutte le pietre sacre possono fare quest'ultima cosa, ma solo i vari rifugi sono collegati meglio e tramite uno di essi si possono raggiungere liberamente gli altri.
Mahoroba, ovviamente, è il quartier generale. Anche qui si può accedere al l'equipaggiamento, ma ci sono molte altre funzioni esclusive: ci sono il mercante, che vende vari oggetti, armi e armature; il fabbro, che può potenziare le armi correnti o crearne altre; Kuon può potenziare i Mitama e creare pietanze particolari ma in grado di dare al protagonista dei potenziamenti temporanei; le terme, in cui si può passare del tempo con un personaggio a scelta; ci sono anche degli automi che possono passare in rassegna le aree fuori dal villaggio per ottenere più oggetti. Inoltre Prof vi cede gentilmente il suo laboratorio per creare ancora più oggetti. Un altro elemento del primo gioco è il Tenko, una tenerissima creatura volpina che si rivela utile sia durante i combattimenti che nelle fasi di esplorazione. Qui, però, è possibile allevare più di un Tenko. Per alcuni personaggi, essere circondati da questi cuccioli patuffolosi è un sogno proibito.
La casa del protagonista funge da magazzino per oggetti ed equipaggiamenti, ma si possono anche leggere lettere che vengono mandate dai vari personaggi in seguito ad alcuni eventi e anche riguardare la storia del gioco, rivedere filmati e ascoltare le varie tracce musicali.
Questo gioco, in poche parole, ha tanta, tantissima roba. Completare al 100% il gioco è un'impresa ardua, soprattutto perché ci sta anche la componente online: si affrontano missioni, ma con giocatori da ogni parte del mondo.

La grafica è bella: i personaggi sono tutti diversi tra loro, anche nei colori. Le varie ambientazioni sono affascinanti e spaventose allo stesso tempo. I vari oni fanno strizza e sono anche brutti (ma fatti bene). Importante la differenza tra giorno e notte: alcune missioni sono disponibili sono in alcune parti del giorno e di notte, i demoni possono essere ancora più forti.
La colonna sonora è azzeccatissima al genere del gioco. Ci sono molte tracce epiche e energiche, mentre altre sono più rilassanti e evocative. Il doppiaggio è solo giapponese e a me va benissimo così, le voci sono stupende.

"Toukiden 2" aggiunge tante cose al già nutrito sistema di gioco creato dal suo predecessore. Tutto funziona, la trama è intrigante, i personaggi si fanno apprezzare e il gameplay è una bella sfida. Ammazzare demoni non è mai stato così divertente.

RedNerd Andrea

Team preferito: Raizō, Benizuki e Manazuru. Non solo sono i miei personaggi preferiti, ma sono anche ottimi combattenti. 

Commenti